Contentiamoci qui d'un minimo che sia facilmente accettabile intorno all'indole di questa aspettazione messianica: essa non apparisce per ciò meno meravigliosa.
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Oggi, signori, in tanto frazionarsi e disperdersi di pensieri e di aspirazioni, vigoreggia sulle anime questa grande autorità spirituale che è il cattolicismo; autorità la quale è, in qualche senso, la sola accettabile pienamente e senza riserve; poiché, apparendoci come testimonianza esterna e garante dell'opera di Dio nella storia dell'umanità, essa tutela le più profonde aspirazioni del nostro essere alla verità ed al bene; e chiedendo d'essere volontariamente e consapevolmente accettata ci si offre a rinvigorire la nostra personalità, alla quale deriva alimento da fonti divine di luce e di energia spirituale. Ma questa autorità spirituale della Chiesa, se voi la osservate bene addentro, non è che il consenso cordiale delle coscienze cristiane in un'opera fraterna e comune di pace e di amore: consenso il quale è solo possibile là dove queste coscienze superano i limiti e le incertezze e le divisioni dell'essere contingente e fugace che è l'uomo, per raccogliere e far proprie le vedute, le direzioni, le volizioni che vengono da Dio e divenire in esse un'anima e un corpo, divenire la società dei fedeli. Nella Chiesa si è, quindi, e si rimane per questa comunione di vita e di coscienze nella quale si rivela la presenza e l'assistenza divina: e quanto più ciascuno vive ed opera secondo questa comunione di doni e di forze spirituali, tanto più egli è della Chiesa e realizza i fini e lo spirito soprannaturale di questa.
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