. — L'organizzazione del lavoro è appena agli inizi: lo stato ha finora contenuta la sua azione entro limiti poco sviluppati; però come tendenza accentratrice ha avversato il sorgere e lo sviluppo degli uffici di lavoro provinciali e comunali, ha tenuto lontano dagli organi locali ogni ingerenza e ogni potere, quasi geloso e sempre diffidente. Invece anche a scopi statistici e per lo sviluppo e l'applicazione delle leggi sociali, l'azione locale è necessaria e deve svilupparsi di pari passo con le organizzazioni locali di carattere sindacale, cooperativo, assicurativo, previdente, mutualista. È un campo immenso di attività, che lo stato deve regolare e gli enti debbono attuare, nell'evolversi e progredire di tale nuova struttura sociale.
Pagina 209
La lotta dei popolari era allora contro le tendenze (e in parte contro le teorie) dello stato liberale italiano; era anche contro il socialismo che tendeva alle nazionalizzazioni, alle statizzazioni e alle non discriminate municipalizzazioni, per arrivare al cosiddetto socialismo di stato.Era anche contro la burocrazia invadente e accentratrice. Preludiava la lotta contro il fascismo nazionalista e socialista allo stesso tempo, che portava verso la dittatura di stato-partito.
Pagina 8