Si accenna, infine, alla determinazione del danno risarcibile ed alla legittimazione a richiedere il risarcimento.
Si accenna, infine alle difficoltà attuative di siffatta normativa ed ai principali problemi che la tutela degli investitori tuttora incontra sul piano giudiziario: all'alternativa tra azioni di nullità ed azioni risarcitorie nei confronti dell'intermediario scorretto, al possibile concorso di colpa del cliente, alle difficoltà nella prova del danno da quest'ultimo subito.
In quest'ottica, si accenna alle peculiarità della problematica inerente all'esposizione a sostanze nocive e segnatamente ad amianto. Viene altresì affrontata la tematica relativa ai rapporti fra causalità generale e causalità individuale, illustrandosi la problematicità del ricorso alla nozione di causalità generale ai fini dell'individuazione dell'eziologia di eventi singoli. Ci si sofferma infine sulla distinzione fra causalità attiva ed omissiva e sulle implicazioni della stessa in materia di responsabilità professionale e di neoplasie da amianto.
Accenna infine ai rimedi civilistici e ordinamentali.
Prendendo spunto dalla pronuncia del Tribunale di Cagliari si accenna al dibattito che ha a lungo affaticato dottrina e giurisprudenza sul tema della definizione della situazione di pericolo quale presupposto necessario per la sussistenza dell'istituto del soccorso in mare. La transnazionalità del fenomeno navigatorio induce inoltre alla valutazione del tema dall'angolo visuale del diritto interno e di quello uniforme. Si conclude, infine, con un breve riferimento al diverso approccio alla materia attuato nell'ordinamento italiano ed in quello britannico.