Il Consiglio di Stato interviene in materia dei termini processuali nei giudizi soggetti a rito accelerato affermando che tra le eccezioni alla dimidiazione vi è quella relativa alla proposizione dei motivi aggiunti, che costituisce una facoltà e non un obbligo per la parte. La decisione si è fatta carico di indagare quale sia la soluzione più conforme al disegno di simultaneus processus perseguito dalla novella dei motivi aggiunti avutasi con la l. n. 205/2000 ed ha osservato come, salvo l'atto meramente consequenziale, ogni atto variamente connesso sia affetto da vizi propri la cui censura con motivi aggiunti richiede un'attività assimilabile a quella del ricorso principale, con ciò giungendo a delineare un canone generale per il quale l'eccezione al dimezzamento dei termini opera non solo per l'atto introduttivo, ma anche per ogni altro atto idoneo ad ampliare il thema decidendum.
Sul finire della XIV legislatura il Governo ha accelerato la approvazione di alcuni importanti provvedimenti. Per quanto ci attiene è da segnalare il disegno di legge "disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari" che è diventata la legge 28 dicembre 2005, n. 262 con la pubblicazione nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n. 208 di pari data. Sono riportati inoltre altri provvedimenti del Governo ed iniziative parlamentari nonché le ratifiche di Convenzioni internazionali per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali (Ghana e Congo).