Le autorità di vigilanza europee (AEV) costituiscono, dunque, il frutto di una "cultura comune della vigilanza", che dischiude effetti, in larga parte, ancora in via di gestazione, in grado di accelerare il processo d'integrazione comunitaria.
Al fine di accelerare le relative controversie, la l. n. 92/2012 ha previsto due fasi procedimentali. La prima, obbligatoria, consiste in un giudizio sommario. La seconda, eventuale, consiste in un giudizio di cognizione ordinaria, che può avere un appello e che può essere portato dinanzi alla suprema Corte di cassazione.