D'altra parte noi sappiamo che le fasi della storia civile si possono accelerare, ma non si possono sopprimere; noi abbiamo la profonda convinzione che, dallo stato di marasma politico ed amministrativo in cui giacciono ancora molte parti del nostro paese, invano si potrebbe domani d'un balzo arrivare alla compagine di uno stato moderno industriale, manifatturiero ed agricolo, quale ci è data dai paesi più civili del mondo. Noi quindi di meditato proposito a nostra volta non vogliamo esporre le popolazioni italiane al pericolo di quei metodi di governo che la Francia vide una trentina di anni fa (quando al movimento insurrezionale della Comune la borghesia opponeva le truppe versagliesi col famoso salasso dei trentamila internazionalisti e comunardi) e che arrestarono le idee socialiste per alcuni anni in Francia, senza però arrestarvi il movimento della civiltà. Voi potreste trovare strumento comodo di Governo arrivare ad un salasso violento e fratricida delle popolazioni italiane; noi non ci presteremo a questo giuoco. Ed è per questo che noi vogliamo qua dentro integre le libertà delle lotte politiche, appunto perchè noi non vogliamo la violenza tumultuaria che a nulla condurrebbe all'indomani di una vittoria, o dall'una o dall'altra parte; ma vogliamo la formazione graduale, profonda e radicata di una coscienza politica e civile. Vogliamo che le fasi della civiltà e dello sviluppo economico del nostro paese, seguano il loro ordine storico che negli altri paesi hanno avuto; e per queste ragioni noi ci trinceriamo qua dentro, nelle barriere della legalità.
Pagina 3147
Accademia della crusca
