Anziché far deperire in scantinati umidi o in abitacoli inadatti mucchi accatastati di vasi, anfore, statuette, lumini, bronzi, vetri, e pezzi vari archeologici in attesa di decorose sistemazioni che mal si effettuano per mancanza di mezzi, non sarebbe opportuno fare una buona cernita periodica dei pezzi migliori per conservare quelli dl interesse? Questi si potrebbero vendere in aste pubbliche e il ricavato servirebbe a migliorare l'attrezzatura dei musei e intraprendere adeguati lavori di scavo su larga scala onde sottrarre quanto più è possibile all'opera deleteria degli scavatori clandestini.