CERCANDO DI NON PERDERE LA CALMA, MEFISTO RITENTA PIÙ E PIÙ VOLTE, SEMPRE SENZA RISULTATO E ALLA FINE, SPOSSATO E DOLORANTE, SI ACCASCIA A TERRA.
I suoi occhi sbarrati fissano l’energumena; lentamente il corpo si piega in avanti, poi si accascia, con le braccia inerti. Silvana non ha subito capito, e guarda forsennata i vitrei occhi dell’Esarca morto; dubita; vuol gridare; il terrore le serra la gola. Finalmente urla.
Ma questi, barcollante per il piede indolenzito, si accascia su un divano.)