Il saggio approfondisce due innovazioni recentemente introdotte nel codice penale dalla legge n. 172/2012, costituite dall'errore sull'età infradiciottenne del soggetto passivo nei reati contro la personalità individuale e contro la libertà personale e dalla definizione del concetto di pornografia minorile, nonché la recente normativa europea in argomento, con l'obiettivo di evidenziare i pericoli di una legislazione di lotta che accantoni i principi del diritto penale liberale e di fornire una interpretazione delle previsioni conforme - fin dove possibile - ai principi costituzionali, altrimenti evidenziandone l'illegittimità.
Una ridefinizione del concetto di "bene comune" incentrata sulla titolarità da parte dei singoli individui, e che accantoni il più possibile la mediazione degli Stati, può indicare una strada promettente per il superamento dell'attuale situazione di stallo.