Lanno 2015 ha visto impegnati i responsabili dei servizi finanziari nella delicata fase del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi e alla costituzione della prima quota di accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità, al fine di adeguare al 1 gennaio2015 le risultanze contabili al principio generale della competenza finanziaria potenziata. Tale passaggio, ad eccezione dei soli enti locali che avevano partecipato alla sperimentazione, doveva essere effettuato con delibera di giunta, previo parere dellorgano di revisione economico-finanziario, contestualmente allapprovazione del rendiconto 2014, successivamente rinviata dal legislatore al mese di giugno 2015 anche a fronte della confusione che hanno vissuto i comuni siciliani, prima esclusi con legge regionale e successivamente riammessi. In considerazione delle regole molto rigide sia nella tempistica che nellelaborazione ed adeguamento di software gestionali di contabilità, non sono pochi i comuni che hanno effettuato tale operazione in condizione non ottimali o che abbiano avuto forti criticità nelle elaborazioni da concludere nei tempi previsti dalla legge. Larticolo affronta la possibilità di poter effettuare correzioni alle elaborazioni effettuate, precisandone le condizioni e i limiti.
Le crisi bancarie e finanziarie che si sono registrate negli ultimi anni hanno messo a rischio la capacità di accantonamento del risparmio di tanti cittadini e lavoratori. Partendo, dunque, da un simile scenario, l'articolo si propone di estendere l'analisi sul risparmio popolare anche all'ordinamento italiano. Al centro dell'indagine è la tutela del risparmio di cui all'art. 47 Cost. e gli interventi legislativi ad esso connessi. Significativa è la trasposizione, soprattutto per effetto del diritto europeo, del risparmio da una dimensione "oggettiva" a quella "soggettiva" che consente di ampliare la sfera dei diritti dei risparmiatori. Evidenti saranno gli intrecci tra la normativa in materia di tutela del risparmio popolare e quella che regola parte del sistema bancario, partendo dalla legge bancaria del 1936 fino ad arrivare ai più recenti interventi del governo in materia di risoluzione degli istituti di credito di recepimento della direttiva 2014/59/UE (c.d. "Bank Recovery and Resolution Directive").
Il diritto del creditore opponente allo stato passivo di interloquire in ordine al progetto di riparto ed accantonamento a proprio favore
., e ripercorre l'iter argomentativo del collegio che ha portato al rigetto della tesi dei creditori reclamanti, integrando e precisando alcuni passaggi e ampliando il discorso a questioni connesse, in modo da avere un quadro abbastanza completo dei soggetti legittimati a proporre il reclamo avverso il progetto di riparto ed a partecipare a detto procedimento e delle varie forme di accantonamento.