Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La regione

399652
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1921
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 194-231.
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Accanto a questo ministero della economia nazionale dovrebbe funzionare il consiglio superiore del lavoro o meglio il consiglio economico.

Pagina 209

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400239
Murri, Romolo 10 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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E Gesù viene alla luce appunto in questa atmosfera di intensa aspettazione religiosa; egli cresce in un umile alloggio di quel popolo che da tanti secoli, conscio d'un suo speciale rapporto con Dio, ne investigava diligentemente la legge e lo metteva a parte di ogni atto della sua vita; cresce accanto ad una di quelle sinagoghe nelle quali così intenso era il fervore delle dispute religiose, assorbe con raccolto lavoro interiore tutta questa religiosità diffusa ed accumulata nel suo popolo, riassume in sé l'anima antica di esso; e quando poi egli parla alle turbe dice: colui che doveva venire, ecco è in mezzo a voi; o, se egli non lo dice, gli ascoltatori commossi si levano a chiedergli: sei tu colui che doveva venire o dobbiamo aspettare un altro?

Pagina 155

Così accanto alla superstizione gretta noi troviamo la perversità interiore; e, frutto di questa ibrida unione, l'ipocrisia, contro la quale tanto inveì il Maestro. E che singolari esempi di ipocrisia religiosa non vediamo noi oggi con sorpresa e dolore fiorenti e venerati sotto i nostri occhi!

Pagina 162

Il pensiero cattolico si è affaticato intorno al Cristo ed ha precisato in formule ed in definizioni il proprio concetto; la gloria del figlio si è riflessa in quella della madre di Dio, ed accanto alla Cristologia è sorta la Mariologia: e, nel rito, il culto della madre e del figlio e quello dei santi, che sono copie ed imitazioni minori di Gesù, si intrecciano in mille modi. E come anche l'arte cristiana ha lavorato intorno al Cristo! E che varietà di espressione, dai Cristi dei primi mosaici delle basiliche romane ai fanciuletti che ridono dal braccio delle madonne del nostro seicento, dall'umile iscrizione glorificante la pace in lui ai poemi cristiani del rinascimento! E quanta parte il Cristo ha avuto ed ha tuttora ed avrà ancora nella nostra storia, dalla uccisione dei primi martiri che guadagnarono, contro l'impero romano, la libertà della coscienza di fronte allo Stato e alle leggi civili, giù giù per quei gruppi storici di stati di coscienza, di iniziative e di ripercussioni spirituali che costituiscono la conversione dell'impero romano, la fondazione delle nuove nazioni cristiane, il costituirsi del nuovo impero di occidente, le crociate, le libertà guelfe, le crisi e le lotte religiose dell'evo moderno, sino alla democrazia cristiana!

Pagina 170

Veramente, da quando Cristo non è più visibile sulla terra, le anime lo hanno sentito, in sé ed accanto a sé. Per chi non ne ha questo senso vivo, ogni argomentazione nostra è vana, e vano è parlare di lui ad anime non aspettanti. Ma chi lo sente in sé, non ha bisogno di molte parole; egli sa, ascolta la voce interna e va, fiducioso e sicuro, al suono di quella voce. La vita nelle anime dei germi spirituali così vivi, così fecondi, così diversi da tutto quello che la debole natura umana poteva, da sé, dare ed alimentare, e pure così stranamente consoni al desiderio intimo umano, essa è la grande prova della divinità di Cristo, poiché è la comunione alle anime della divina virtù di lui. Se l'affermazione della divinità di Gesù Cristo non fosse per sé stessa riconosciuta come un atto originario di fede, esprimente il moto dell'anima, entrata in possesso della verità e della forza spirituale che ci viene dal Cristo, verso Dio, noi dovremmo ancora concludere ad essa come alla sola spiegazione sufficiente del fatto cristiano.

Pagina 171

Ora, signori, se noi supponiamo che questa tendenza cresca e si espanda illimitatamente nell'uomo, e consideriamo poi i tristi effetti di tale veduta egoarchica od egocentrica nella vita, specialmente nei rapporti dell' uomo con gli altri uomini, noi ne vedremo subito un primo effetto spaventoso: che, cioè, ponendo essa l'uomo accanto all'uomo non come due soggetti di uguale valore, aventi dritto al rispetto l'uno dell'altro, ma come due nemici dei quali l'uno debba sopraffare l'altro, per mangiarlo o farlo suo schiavo o suo servo o suo salariato, ed appropriarsi quella parte dei frutti del lavoro di lui che non è a questo strettamente necessaria a vivere, noi feriamo alle radici la vita civile, che sarebbe in breve resa impossibile.

Pagina 19

Una parola di poeta, una voce di amico ravvivano talvolta meravigliosamente le nostre energie interne; dal profondo della coscienza salgono spesso voci insospettate, procedono conversioni improvvise; vi sono degli uomini singolari accanto ai quali noi sentiamo avvenire in noi mutamenti spirituali profondi, per un'intima forza di cui non ci riesce di renderci conto; il ricordo di un morto caro ci accompagna talora nella vita con una efficacia consolatrice e riparatrice che solo un ricordo sembra non potere avere; noi siamo, in qualche modo, una sorpresa per noi stessi nei momenti di vita interiore più intensa, perché sappiamo così poco di dove ci viene la luce che ci guida, la forza che ci muove a volere. Che cosa sappiamo noi, di noi stessi? Questo sappiamo, tanto meglio quanto più acquistiamo l'abitudine di vivere in noi, di ripiegarci sulla nostra coscienza, di educare la nostra personalità morale: che il nostro essere spirituale è infinitamente complesso. La profondità inesplorata riceve luce e forza da contatti misteriosi, naviga su di acque che sono insieme un veicolo misterioso di sentimenti e di impulsi spirituali. E nelle anime che più concentrarono il loro sforzo in questa vita interiore, tale senso di non isolamento, di continuità dell'essere spirituale diviene così intenso e profondo che esse sentono veramente l'immersione della loro coscienza in un più vasto elemento, sentono Dio intorno a sé, nel profondo di sé, sopra di sé: ed aspirano a quella definitiva condizione di cose in cui Dio sarà tutto in tutti, secondo S. Paolo, e si avranno, come dice un mistico, molti occhi ma una sola visione, molte lingue ma una sola parola, molti cuori ma una gioia sola.

Pagina 275

E poi ancora, in questa stessa società medioevale, con una fecondità meravigliosa, il cristianesimo e la Chiesa sono stimolo motivo segnacolo presidio ad ogni forma di associazione economica o politica o più largamente umana e sociale; la Chiesa, sinché non le sorga accanto la casa del popolo, ricopre della sua ombra e assemblee civili, municipio, tribunale, parlamento; e nelle campagne, quando la tirannide del signore feudale infuria e quando poi essa rallenta, attorno alla pieve e al convento la piccola comunità politica si costituisce e sorge il villaggio.

Pagina 72

E poi ancora, quando la vita politica si va penetrando, sotto le pressioni delle cose, di tendenze laiche ed illiberali, e i comuni si mutano in signorie e il potere centrale diviene rapace ed accentratore, il cattolicismo, respinto dalla vita pubblica, oppresso dal peso delle ricchezze terrene e del privilegio accumulato dai suoi, manifesta tuttavia, in più umili e forse anche più generose famiglie di eroi della carità e dell'abnegazione cristiana, l'interna vitalità del suo spirito; e noi vediamo, dal secolo XIII al nostro, accanto all'asceta che chiude ed isola i conventi e accanto alle spurie misture di semplicità cristiana e di dominazione pagana, sorgere frequenti istituti mirabili di vita comune e, più, di azione sociale comune, adeguarsi a tutte le necessità, raggiungere tutte le miserie, organizzare i più svariati servigii spirituali. E anche oggi, sotto i nostri occhi, in società le quali sembrano divenute così inette a tutto quello che sappia di sacrificio o rinunzia cristiana, noi vediamo meravigliati aumentare il numero di coloro ai quali, come già ad Antonio, giunse la voce del Cristo che invita ad uscire dalla casa paterna, a lasciar tutto ciò che si possiede, a rinunziare alla propria volontà ed entrare in vita comune, dedicandosi a questo elevato ufficio di salute e di redenzione spirituale degli uomini.

Pagina 73

Io temo, permettetemi di dirlo con sincerità, temo che per molti di noi questo esame, fatto coscienziosamente, darebbe risultati mortificanti; troppo rare sono oggi queste anime calde e luminose accanto alle quali si prova un senso di sollievo e di riposo spirituale, dalla conversazione con le quali si torna migliori; troppi di noi non sono, consapevolmente o inconsapevolmente, che degli artefici di male, e lasciano vampe di passioni perverse e di odio, ombre di irrequietezza e di mendacio, debolezze e sconforti spirituali sul loro passaggio.

Pagina 87

Accanto a quello che forse credete essere una fede ed è un sistema filosofico, c'è nell'animo vostro un'altra credenza, un'altra fede.

Pagina 95

La stampa quotidiana e la cultura generale

402068
Averri, Paolo 3 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
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Solo nel nostro secolo grandeggia, accanto alla rassegna o rivista, il giornale, e l'una e l'altro uccidono il libro o almeno ne restringono ogni giorno l'uso e il valore.

Pagina 11

Invece, in poco spazio di tempo, molte riviste nuove si sono fondate e fioriscono accanto alle antiche. Una rivista, Lectures pour tous, fondata dalla Casa Hachette, ha raggiunto in meno di un anno la cifra enorme di più di 100,000 abbonati. .

Pagina 42

Altrove, in articoli di riviste, noi abbiamo anche dimostrato come accanto a questo dislivello intellettuale ne sta, e forse precede, un altro di indole politica e sociale: il quale risulta evidente da ciò che le vicende storiche del cattolicismo dopo il medio evo e gli istituti e le abitudini alle quali quelle vicende avean dato luogo ci avean fatto contrarre vincoli troppo stretti con le forze conservatrici della società, mettendo contro di noi le forze di rinnovamento e di progresso.

Pagina 69

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Così è nella vita politica: essa risulta di numerosi e complessi elementi fisici, fisiologici e psichici che in varie maniere concorrono al risultato collettivo; e, via via, sulle singole classi di questi varii elementi la consapevolezza umana, che è in questo caso la scienza, ha fatto e va facendo la luce: ma più considerandoli staticamente, nel passato e nella memoria che li conserva, che non osservandone il giuoco continuo nella vita; più cercando di esagerare l'importanza di ciascuno di essi separatamente, che tentando di risalire da essi alla più complessa realtà, la quale di essi si giova ed in essi si manifesta. Questa inettitudine risponde, del resto, alla tendenza così acutamente illustrata dai critici dei principii delle scienze naturali (Bergson, Poincaré, Duhem, Le Roy, Mach, ecc.) di cogliere delle cose solo i momenti isolati e le forme vuote, fissandosi poi, scolasticamente, in questi quasi fossero entità per sé stanti, e lasciandosi sfuggire la complessa realtà del flusso della vita. Cosi oggi, se è possibile parlare con linguaggio scientifico — profittando di un metodo di indagine e di classificazioni che è in uso già da vario tempo — di finanza pubblica, di contabilità di Stato, di diritto amministrativo e costituzionale e via dicendo, nel considerare l'insieme, in opera, di tutti questi frammenti od aspetti della realtà sociale in moto e nel parlarne, prevale ancora, accanto al formalismo scolastico di professionisti della scienza, l'empirismo più grossolano ed approssimativo. La politica corrente non è nel suo insieme, oggetto di scienza; il trattar di essa è quasi abbandonato ai giornalisti, dei quali appena uno su cento porta al suo mestiere una seria o solo non risibile preparazione: e, dai giornali, l'equivoco, l'incertezza, le confusioni dilagano anche spesso nelle menti degli studiosi.

Pagina 176

Gesù contemporaneo

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 179-211.
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È giudizio questo, come ho detto, che tocca specialmente le Chiese, le quali creano sempre un interesse istituzionale e di casta accanto e spesso sopra agli interessi dello spirito e di Dio; e che può riguardare anche molti semicristiani o neocristiani: ma non fa al caso nostro. Quello che noi diciamo è che il messaggio di Gesù non ci viene dal di fuori; è la Parola detta interiormente al nostro spirito, quando in esso la storia cristiana si fa vita. Ogni messaggio dal di fuori è inaccettabile, inutile ed impossibile. Io sono quel che io dico; sono quella mia fede che è la mia vita morale. La creazione interiore è accettabile non certo perché facile o piacevole o simpatica, ma perché è la sostanziale presenza in noi dello spirito che ci si rivela, la disciplina interiore della nostra libertà, l'atto del nostro io spirituale. Essa è tanto difficile che alcune espressioni, ad es., di Kant e di Fichte, sulla morale categorica o trascendentale, sono rimaste famose per la loro durezza e oggetto di epigrammatici scherzi; e non c'è nulla

Pagina 196

Di un partito e un programma radicali in Italia

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 192-206.
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In questo infausto accordo, appunto, noi diciamo consistere la politica clericale; e crediamo che una politica radicale, quale piace anche a noi, debba essere contro questo clericalismo, o, le parole non ci spaventano, anti-clericale: essere cioè una politica, non di accordi e di facili consentimenti fra la Chiesa e lo Stato, ma di conflitto, prima, e poi di distinzione e di concorrenza. L'on. Nitti, il quale pure studiò ai suoi tempi il socialismo cattolico, non si è avvisto, neanche lui, non ostante il suo desiderio di realismo, di questo fatto: che il presente clericalismo ha la opposizione cordiate non solo dei radicali dell'attività di Stato, ma anche dei radicali dell'attività ecclesiastica e religiosa; per l'uno e per l'altro radicalismo, esso è un fenomeno di servilità e di perturbamento di posizioni; l'uno e l'altro temono oggi egualmente quel nuovo orientamento o morale o politico che prenderebbero gli animi delle masse delle quali il clericalismo di governo sfrutta l'ignoranza e la servilità, il giorno in cui esse potessero da sé medesime giudicare, ed una più alta cultura le mettesse in grado di entrare, elementi giovani e sani, nella circolazione della nostra attività politica. Si insiste ancora troppo, in genere, nel vecchio frasario secondo il quale Chiesa e Stato sono associazioni poste l'una di fronte o accanto all'altra, assorbenti e dominanti gli individui, come qualcosa di esterno e di superiore ad essi. Quando, realisticamente, si rifletta che Chiesa e Stato, nella loro realtà concreta e viva, presi come esistenze e. non come astrazioni, sono solo due diversi momenti della coscienza sociale, si vedrà come, l'escir del cattolicismo o meglio delle coscienze cattoliche dalla vecchia formamentis del medio evo per accomodarsi ed accomodare a sé i risultati della cultura contemporanea, non può essere senza profondi effetti e radicali mutazioni negli atteggiamenti anche politici, e sociali di queste medesime coscienze. Gli anticlericali volgari e settarii, sono ancora quasi tutti in Italia, identificano il cattolicismo con questa vecchia forma mentis dellaquale combattono i risultati inconsciamente, essi concorrono a liberarmelo, promuovendo e provocando la lotta.

Pagina 203

Un grido di dolore

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 155-166.
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Poi, forse, sacerdoti, per qualche tempo, fuori del seminario, hanno iniziato insieme con il ministero il laborioso esercizio di «manutenzione» — la parola felice è di Quiquondam — di quel loro voto e della vita sacerdotalmente celibe: sacramenti quotidiani e settimanali, recita del breviario e di altre molte orazioni, sorveglianza assidua dei superiori, vita in canonica, esercizi spirituali frequenti, abile giuoco di lusinghe e di minacce — poiché, accanto al voto di castità, c'è quello di obbedienza al vescovo, che può darvi o un ricco beneficio in città o una miserabile coadiutoria in montagna, e via dicendo.

Pagina 158

I cattolici e la questione politica in Italia

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Averri, Paolo 1 occorrenze
  • 1897
  • Averri, I cattolici e la questione politica in Italia, Torino-Roma, Giacinto Marietti, 1897, 4-31.
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Per quel che riguarda i criteri particolari di tattica: mantenendo il criterio d'una salda unità nel campo della organizzazione politico-religiosa alla quale provvede così felicemente l'Opera de' Congressi, e di una certa unicità nella direzione generale di tutto il movimento, da ottenersi, di fronte ad alcuni particolari istituti, per via di accordo più che per subordinazioni gerarchiche e burocratiche, non ingombrare o render difficile il campo alla multiforme attività locale, e favorire anche lo sviluppo di alcune grandi associazioni nazionali, che abbiano scopi ben distinti ed eccezionalmente gravi, come ad esempio lo sviluppo del credito popolare e rurale, l'organizzazione operaia, nella quale, accanto agli intenti politici e in maniera quasi di nasconderli, debbono essere costantemente promossi intenti economici-sociali, con esatti criteri dottrinali e libertà di movimento, ecc.; promuovere la fioritura di centri di pensiero e di azione cattolica nelle principali città italiane, e stabilire in esse un controllo superiore di pochi, una specie di probivirato autorevole; per la vigilanza sulle associazioni fondate e da fondare;

Pagina 29

La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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All'Union pour le verité, della quale è anima Paul Desjardins, noto per la sua. assidua e nobile azione morale; ai Libros eatretiens, do ve accanto a cattolici come 1'abbé Klein discutevano uomini di governo, protestanti, liberi pensatori e socialisti (noteremo solo i nomi di Brisson, relatore della Commissione parlamentare per la legge di separazione, e di Jean Jaurés), la legge fu discussa accuratamente in ogni sua parte, furono proposte modificazioni, in gran parte accettate, furono valutate accuratamente tutte le possibili conseguenze. Alla Camera, poi, le vedute di Briand furono accolte da deputati che, nella massima parte, non sono anticlericali di proposito, benché imbevuti d'uno spirito profondamente laico, e che desideravano veramente di finirla con la questione religiosa, risolvendola, una volta per sempre, in senso democratico e liberale.

Pagina 222

La Democrazia Cristiana in Italia

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 62-90.
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Essi aderirono incondizionatamente alla organizzazione del salariato come classe a sé, in contrasto con gl'imprenditori e i detentori del capitale, anche se cristiani e cattolici; accettarono gli scioperi, come mezzo di lotta, ed indussero spesso propri seguaci a parteciparvi, accanto ai loro compagni di mestiere; qualche volta, ne promossero anche ed organizzarono per loro conto. L'accusa di krumiraggio, così frequente in quegli anni di scioperi vasti ed appassio nati, non potè essere portata contro di essi Tipico il caso del celebre sciopero degli scaricatori dei porto di Genova, che ebbe poi per conseguenza la caduta del ministero Saracco (1900). I d. c. genovesi avevano rapidamente organizzato dei lavoratori liberi in buon numero. La direzione romana del movimento, saputolo, disapprovò vivamente la cosa, e le calate del porto furono disertate anche dai lavoratori d. c.. Non essi, certo, volevano, predicando la benevolenza ai padroni, le trattative pacifiche e l'accordo a ogni costo ai lavoratori, smorzare e snervare, col pretesto della religione, e a servizio degli industriali e de' proprietari, il magnifico sforzo del quarto stato. Il movimento loro non avrebbe mai potuto divenire uno specchio per le allodole, o un modo dì far reclute elettorali per i partiti dell'ordine e della reazione.

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