Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Una conferenza dell'on. Degasperi a Merano. Il contraddittorio coi socialisti

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Fin dall’inizio dell’epoca nuova si distinsero accanto a Saint Simon e Louis Blanc, Lammenais, Lacordaire e Montalembert, accanto a Marx Lassalle, Ketteler e Kolping. Due scuole, due teorie e due organizzazioni si divisero il campo in tutte le nazioni latine. Nei paesi anglosassoni, in Inghilterra, in America, in Australia le più grandi organizzazioni operaie sono fuori del socialismo. Questo fatto, che inutilmente si vuol negare, fa riflettere. Ciò vuol dire che la differenziazione non è causata dal non volere le organizzazioni non socialiste rappresentare l’interesse immediato ed il progresso indefinito della classe lavoratrice, ma è motivata dall’idea del materialismo storico, a cui il socialismo educa le organizzazioni sue. Chi non accetta tali principi non può essere socialista cosciente, per quanto sia caldo fautore della classe operaia.

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 18 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Né tale scuola si insinua fra le altre due quasi furtivamente senza una adeguata giustificazione, bensì reclama il proprio diritto di cittadinanza accanto ad esse. Invero, riconoscendo essa (anco per semplice osservazione di fatto), e professando esplicitamente, che le leggi economiche utilitarie presuppongono la osservanza delle norme di morale e del diritto in connessione colle corrispondenti premesse speculative, e che anzi, in virtù soltanto di quelle nella società umana si armonizza l'utile individuale con quello sociale,essa medesima viene ad attestare che tale subordinazione, tutt'altro che accidentale, è una condizione necessaria allo sviluppo normale dei rapporti economici. In tal maniera questa scuola etico-giuridica nell'economia (che fu anche denominata della solidarietà)risulta alla sua volta fondamentale,altrettanto e più delle altre due, riuscendo a completare la trilogia dei sistemi economici. Essa ne è infatti la naturale integrazione.

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Accanto all'indirizzo metodico naturalistico-razionale, quasi «determinismo intellettuale sconfinato» si colloca lungo il secolo XIX, quello evoluzionistico.Questo, sebbene proceda dall'idealismo più trascendente di F. G. Hegel (1770-1831); rimane pur sempre positivo; perocché nel sistema filosofico di lui (Fenomenologia dello spirito, 1807; e Scienza della logica, 1812) il pensiero si identifica col fatto. Per esso l'idea che si svolge indefinitamente dentro di noi, crea, plasma, travolge tutta la realtà fuori di noi (evoluzione);

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La dura esperienza ammaestrava che il rimedio consisteva nel restaurare il metodo integrale nella sua obbiettività, nelle premesse metafisiche, nei processi logici, nella dimostrazione di certezza del vero; sicché si rivendicasse il necessario accanto al contingente nei fatti e l'assoluto accanto al relativo nella scienza.

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E così, accanto alla teologia ed alle scienze sacre (spesso sotto veste poetica e artistica), trovansi la filosofia, l'etica, il giure privato e pubblico; mentre nemmeno si sospetta che gli interessi materiali possano divenire oggetto di indagine e discussione scientifica.

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La proprietà è ammessa e guarentita; ma della terra promessa (assegnata alla nazione) rimane padrone Jehova, e l'uomo l'ha in precario od usufrutto nell'interesse proprio e comune; e perciò è ripartita in tante circoscrizioni quante sono le tribù (meno quella di Levi) esse in cantoni,e questi in tanti patrimoni familiari.Ma accanto a questa proprietà domestico-nazionale per eccellenza sopra il territorio sacro (quasi l'ager publicus dei romani), la quale non poteva cedersi a terzi che temporaneamente, sono ammessi e incoraggiati altri acquisti individuali, frutto di attività personale. Il lavoro, la preveggenza, il risparmio, sono benedetti e consacrati: il lavoratore di nazione ebrea è libero e rimunerato; se si alloga come mercenario («sakir») presso un padrone, moralmente è rispettato e il vincolo deve essere temporaneo (non più di sei anni). Il vero schiavo perpetuo («êbed»), bensì trattato umanamente, non può essere che straniero.

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Per questa via metodica esso venne a rivendicare nel dominio economico, accanto alle leggi positive, i principi edonistici di ragione universale, fondati nella natura dello spirito umano; — reagendo così al relativismo sistematico della scuola sociologica, e riannodandosi alle tradizioni di Adamo Smith e dell'economia classico-liberale.

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E così il diritto statutario,accanto al diritto comune (intreccio del giure romano e del canonico sulle basi di consuetudini latine e germaniche) svolgendosi in tutte le applicazioni di diritto civile, commerciale e pubblico, poté divenire uno dei fattori della nuova svariatissima ed esuberante attività economica dei Comuni medioevali, specialmente italiani (Pertile, Bruder, Ashley), presentando il duplice aspetto integrante di diritto permanente e di diritto progressivo.

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Oggi stesso le dottrine socialiste non sono sempre il riflesso necessario di popoli sofferenti; spesso accanto al socialismo di stomaco vi ha quello di cervello, più tenace ed ardito fra popolazioni benestanti; e la storia dimostra che le commozioni socialistiche sono invece preparate prossimamente dall'ambiente economico viziato, ma remotamente dalle dottrine di solitari filosofi utopisti o sovvertitori.

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La popolazione, cioè la presenza accanto all'uomo di altri suoi simili, con cui si trova legato in ordine al fatto della vita (fisiologica), ferma e svolge intorno a lui i primi anelli, per cui egli viene a partecipare di una nuova esistenza collettiva integrando, elevando, ampliando così il suo valore personale non solo nei riguardi fisiologici ma psicologici ancora. Quanto debole e caduco l'uomo senza la prosecuzione e il soccorso della prole! Quanto poco è ciò che l'uomo impara da sé e quanto maggiori le cognizioni che si acquistano mercé degli altri! Quali occasioni e stimoli di nobili affetti e di forti virtù nella convivenza! Per mezzo della popolazione, che è una continuazione dell'opera creatrice di Dio, l'uomo riesce ad attribuire alla propria esistenza una certa perennità e universalità; a conseguire sussidi che accrescono all'indefinito la sua potenza operativa; a scorgere fini che trascendono l'egoismo del presente e si allargano all'altruismo in un remoto avvenire; donde la prima mossa verso quel bene, sempre più alto, ampio, che inizia il progresso morale-civile (Schäffle, Kidd). Or bene di queste virtù di progresso la radice si cela nell'organismo vitale demografico; sicché ogni deviazione da esso, come ogni prosecuzione del suo normale assetto, si ripercuote, attraverso vie indirette, sul cammino della civiltà, e quindi sull'economia.

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Altrove plasma nuovi cicli di civiltà: chi sa dire quali tipi civili usciranno dalle colonie australiane, ove nel parlamento seggono accanto bianchi, negri e meticci? O quale civiltà si prepara a Giava e nella Sonda, ove alle primitive genti e agli europei si sovrappongono le correnti cinesi?

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La prima (amministrazione economico-sociale) è la parte pratica, accanto a quella teoretica, della economia sociale: come due aspetti dell'attività economica dei popoli; e giova pertanto studiarle parallelamente, sicché ad ogni legge teoretica (p. e. del credito) segua il meccanismo di attuazione (p. e. la banca, ecc.).

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La quale risulta pur sempre avanzatissima, sebbene (ciò è caratteristico) ristretta quasi esclusivamente: — alla tecnica edilizia in que' popoli fondatori di città magnificenti con case a più piani e monumenti insuperati; — alla tecnica bellica,favorita dalla grande industria del ferro (di origine turanica, Cina, Egitto, mar Nero) e di quella del bronzo (semitico-fenicio); — e alla tecnica,invero trionfatrice che potrebbe dirsi civile a servizio pubblico, comprendente l'arte degli acquedotti, canali irrigui, fontane, strade, porti, compresa l'arte navale (presso i fenici, navi che facevano 20-30 miglia al giorno con 50 rematori); e accanto a queste, la meravigliosa tecnica suntuaria di tessuti, di ornamenti, di arti estetiche. Tutto ciò in relazione al tipo di quegli ordinamenti politici accentrati, militari, sacerdotali, burocratici, eretti su classi doviziose e privilegiate.

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Valga quale prototipo: — la filatura meccanica del cotone, che dal 1730 coi graduali perfezionamenti dovuti ad Highs, Hargreaves, Arkwright, Crompton, Roberts, arrivò al filatoio automatico nel 1825, mettendo in moto oggi circa 90 milioni di fusi; — nonché la tessitura meccanica che inventata da Cartwright nel 1786, oggi sorregge nella sola Gran Bretagna 700 mila telai, per il cotone soltanto, sicché i tessuti di cotone divennero (accanto al lino, alla canapa, a prodotti misti) l'indumento universale (Schmoller).

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Così i poveri,abbandonati all'universale vitupero e alla persecuzione anche nella civiltà ellenica per consenso e testimonianza di Platone, Demostene, Orazio, Giovenale; i quali invece divennero oggetto di venerazione, dacché nel povero fu insegnato a scorgere Cristo stesso e nella povertà accanto alla ricchezza, con sapiente ed ardito concetto, in virtù del ricambio di servici si additarono le due basi dell'ordine provvidenziale civile e dei suoi progressi. Donde per i poveri e per tutti i pazienti e sventurati, — e conviti caritatevoli (agapi) — e aiuti collettivi, dalle prime elemosine organizzate fra i fedeli nella Chiesa d'Asia, alle diaconie di là trasferite in Roma (nel sec. III); — e ricoveri, e spedali, e ospizi (nosocomi, ptocotrofeia) in occidente (fin dal sec. IV); — e difese legali severissime, e gratuito patrocinio, e provvedimenti suntuari: — anzi tutta una fioritura rigogliosa di spontanee istituzioni e opere pie (beneficenza privata), e un nuovo ramo di amministrazione civile (beneficenza pubblica) insieme ad una speciale e ricca letteratura economico-giuridica, riguardante la prevenzione, il sollievo, il rimedio della povertà; letteratura che si protrasse crescendo fino ai dì nostri (Ratzinger, Benigni).

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. ‒ Finalmente, accanto agli altri due fattori spirituali dell'ordine sociale, a quali risultati conduce nel campo della ricchezza il fattore psicologico della coscienza collettiva?Rispondiamo tosto: attraverso alcuni fenomeni psichici intermedi, essa riesce al grande fatto comprensivo e finale della solidarietà economica.La genesi di tale concetto, sentimento e del corrispondente prodotto storico apparisce lunga e contrastata ma sicura.

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Ecco, finalmente, che dietro queste osservazioni ed esperienze storiche si elabora un nuovo fatto psicologico: vale a dire che accanto alla coscienza della individualità coi suoi interessi speciali ed alla coscienza della socialità coi suoi interessi generali — sorge, si educa, e si rafferma la coscienza della solidarietà,cioè «la consapevolezza che il più diffuso e completo bene particolare degli individui si ottiene mediante il bene generale della società e subordinando pertanto il bene proprio al bene altrui, in omaggio ad una legge morale superiore, in cui ambedue rinvengono la ragione ultima e la loro sanzione».

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Mercé questi fattori di cultura, di religione e di storia civile, accanto alla coscienza della personaindivdua si educa e cresce la coscienza della personalità sociale.Spetta alla sociologia illustrare l'efficacia di queste cause spirituali,che al di sopra di quelle cosmiche e biologiche ispirano e signoreggiano l'ordine e la vita della civiltà. A noi conviene soltanto accennare come esse si traducano in talune risultanze concrete che interessano le leggi dell'economia.

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Così la famiglia novella accanto all'autorità collocò un principio espansivo di libertà e di autonomia;si dispogliò lentamente di funzioni estranee alla diretta consanguineità ed ai fini privati e, pur mantenendo vincoli morali colla lontana parentela, preparò per mezzo di questa il distacco progressivo di organi sociali, civili, da essa procedenti ma di finalità differenti. Il medio evo assistette invero alla grande elaborazione di organi autonomi gentilizi, di classi, di stirpi intorno alla famiglia; la quale ne rimase rinfrancata ma non più assorbita (Périn).

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

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Toniolo, Giuseppe 14 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Ancor più: l'effetto benefico sull'impiego di braccia operaie viene accresciuto dalla necessità di erigere accanto alle industrie a sistema meccanico una seconda serie di industrie di fabbricazione delle macchine a loro servizio. Decisivo anzi questo momento. Le ferrovie importarono la fondazione di immense officine di costruzione delle locomotive e del materiale mobile; le industrie tessili la preparazione di indefinite varietà di meccanismi esecutivi; la stessa agricoltura l'apertura di laboratori di meccanica agraria, ecc. Che cosa di più minuscolo al paragone, della macchina da cucire?Eppure la sua costruzione occupa essa sola non meno di 180.000 operai, per lo più nella Gran Bretagna e Stati Uniti. E oggi i bicicli e le automobili quanti ne impiegano essi pure? Tutto ciò senza dire dell'espansione che l'applicazione delle macchine ha dato alle industrie metallurgiche e a quelle minerarie, specialmente del ferro e del carbon fossile, che sostentano milioni di operai nel mondo.

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A questi caratteri propri del mondo inferiore corrisponde nel mondo degli esseri umani (fisico-psichici) una serie indefinita di varietà accidentali (accanto alla comune natura essenziale) nella costituzione corporea e nella tempra spirituale di essi, da cui deriva per ciascheduno speciali attitudini e voca azioni;le quali nell'insieme sono un aspetto più elevato della legge di specificazione,la quale nelle applicazioni economiche della produzione piglia nome di divisione del lavoro.

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Più tardi, coll'ampliarsi del mercato nazionale o internazionale, entra nel calcolo dell'insediamento la spesa di trasporto,e così le industrie metallurgiche, ove il materiale è pesante, sorgono accanto alle miniere; — e se le materie prime sono ingombranti o vengono da paesi trasmarini, le industrie si collocano dappresso ai porti di mare, come Manchester, ganglio dell'industria cotoniera presso a Liverpool, emporio di scarico del cotone americano, o le distillerie nei bacini granari, o l'industria del lino, della canapa nelle estensioni campagnole. — Ma poi la trasformazione e l'economia delle comunicazioni quasi resero indifferente per la sede delle industrie moderne la scelta fra città e campagna; — e allora prese il sopravvento il duplice calcolo dei salari e del capitale di impianto, ambedue ingenti nelle fabbriche moderne. Si moltiplicano così le industrie nelle campagne a fruire delle basse mercedi e dello spazio a buon mercato per gli immensi stabilimenti, magazzini, case operaie, e delle forze motrici idrauliche, generando nuovi distretti manifatturieri e più tardi in mezzo ad essi novelle città industriali. Fu un primo stadio delle moderne industrie capitalistiche. Il secondo è contrassegnato dal continuo crescere accanto a quelli in forma pletorica delle industrie nei centri cittadini e nei nuovi loro sobborghi (p. e. Brooklyn e Nuova York), che sono insieme organi ipertrofici di consumo e di produzione, aggravando il fenomeno patologico dell'urbanismo. Sicché oggi dei più alti salari e delle più forti spese arearie edilizie gli imprenditori trovano compenso, oltre che nell'assorbente e costante consumo locale, nel maggior concentramento dell'offerta di braccia, nella cernita di operai più intelligenti, nella più diretta partecipazione alle speculazioni di borsa e soprattutto al prossimo e largo ricorso ai potenti istituti di credito.A questa distribuzione industriale quali spostamenti arrecherà ora l'energia elettrica, trasferibile a gran distanza?

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XVIII, sospinti dalle dottrine fisiocratiche e dalle popolazioni crescenti in numero e in agiatezza; i quali dovunque allargarono il margine dei terreni coltivati,anche a scapito del bosco fin sui fianchi montani; — la impulsione vigorosa data da Napoleone alla costruzione di strade nazionali e internazionali, ponti e passaggi di ogni guisa, tradottisi poi in denso sistema di vie ordinarie e locali, ove copioso fu l'impiego del legname; — e accanto al crescente consumo domestico (fuoco, mobilio, ecc.), l'uso ingente edilizio di esso per l'ingrossare dei centri cittadini moderni; — ma soprattutto le ferrovie in tutto il mondo, le quali decisero sulle sorti delle foreste in due modi poderosi: assorbendo una quantità enorme di materiale legnoso, sicché le sole traversine (stradali) e le carrozze importano annualmente l'atterramento di vaste boscaglie; e annodando le difficili strade di accesso montano coi grandi empori terrestri e marittimi del traffico, sinché il materiale ingombrante e localizzato dei tronchi annosi delle foreste rientrò nel commercio generale. Oggi Stati Uniti, Austria Ungheria, Svezia, Canadà, Russia europea e Finlandia sono diventati paesi esportatori di legname complessivamente per oltre 1200 milioni di franchi annui.

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Come industria occupatoria essa ha il suo posto autonomo accanto alle altre due, la mineraria e la forestale, quella occupando il sottosuolo coi suoi tesori geognostici, questa il soprasuolo colla sua massa arborea, la industria fondiaria occupando alla sua volta il suolo colle virtù produttrici della superficie: tre destinazioni della crosta terrestre manifestamente fondate nella natura fisica del globo.

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Il sistema delle case sparse,ciascuna sul podere (la casa colonica isolata, l'«Hofsystem»), è figlio della proprietà privata del suolo, la quale diviene sede individuale di chi la generò col lavoro e ne segue le vicende, dalle primissime origini accanto ai beni collettivi (curtis, «Hof») fino al suo trionfo moderno.

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. – La formazione delle città accanto alle estensioni campagnole, e in quelle l'accumularsi della ricchezza mobile di fronte e spesso in opposizione a quella terriera, ebbe sempre immensa influenza nell'incivilimento e nell'economia (vedi «Introduzione») e segna un momento critico anche per l'industria fondiaria. Le classi civiche industriali o mercantesche bisognevoli di prodotti copiosi alimentari, e invece esuberanti di profitti e di capitali che difettano ai campagnoli, presto o tardi, ricercando sicuri impieghi, riversano la ricchezza mobile nella terra circostante, suddividono il latifondo e lo fecondano colle migliorie permanenti. — È un momento solenne: — l'industria fondiaria diventa a vario grado capitalistica,cioè le trasformazioni del suolo già in essa effettuate per sovrapposizione di lavoro, si compiono ora per accumulazione di capitale; — quindi (distinzione decisiva) i dissodamenti e miglioramenti, già prima determinati dai bisogni immediati della vita,ora sono regolati e spinti dai profitti del capitale impiegato; — l'economia monetaria, isuoi calcoli, le sue speculazioni, la sua mobilità entra in qualche misura nell'arte e nella vita dei campi; — e ne ricevono molteplici impulsi e sussidi i progressi fondiari scientifici e novatori;ma insieme vi rinvengono nuovi limiti ed arresti, laddove i capitalisti non trovano più sufficienti compensi delle somme investite nelle terre.

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Vi si collocano accanto nell'età di mezzo le persone giuridiche,in specie le corporazioni religiose spesso dispositrici di immensi terreni incolti, le quali erano allora quasi esclusivamente adatte alle grandi opere fondiarie, lentissime, sistematiche, pazienti, in grazia della perpetuità ed inalienabilità dei loro possessi e della coscienza di una missione sociale educatrice del lavoro. Di qui le storiche benemerenze loro quali «défricheurs» di mezza Europa; ad esse si deve l'inizio fin dal 1171 dei canali di Lombardia, anzi della ricostruzione della pianura lombarda, che conta fra i massimi esempi storici di redenzione d'intere regioni a pro delle venture generazioni (Roscher, Jacini).

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E in prima la proprietà coltivatrice,nella quale «il proprietario è anche coltivatore della sua terra», donde le espressioni di coltivazione diretta, a mano, per economia.Essa è prima anche storicamente, essendo assodato che, accanto all'uso collettivo delle terre, vi avea fin dalle origini per ogni libero presso alla casa privata («Hof», curtis)la parcella di terreno da lui posseduta e coltivata in proprio. Essa si perpetua accanto alle imprese sopraggiunte di altri coltivatori (non proprietari), quasi tipo fondamentale. Essa appare destinata a diffondersi in tempi normali di progresso, a restringersi o pervertirsi in quelli critici e decadenti, seguendo (notisi bene) più direttamente le vicende storiche della proprietà fondiaria. Essa medesima (per legge di specificazione) viene adistinguersi in piccola, media, grande proprietà coltivatrice,rispetto a cui anticipiamo questa nozione generale: come la varia grandezza delle imprese coltivatrici (giusta quanto dicemmo più sopra) dispiega una diversa efficacia produttiva nell'agricoltura, cosi l'aggiungersi in esse in taluni casi alla qualità di impresario coltivatore quella pur di proprietario rafferma e sviluppa profondamente la funzione economica rispettiva. Veggasi per cenni partitamente.

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. — Poi nuovo e privilegiato accentramento dei beni, dalla riforma alla rivoluzione, disastroso e violento nella Gran Bretagna, meno in Francia (accanto ai grandi patrimoni signorili), ma pur generale. — Infine ricostituzione artificiale dei piccoli proprietari in gran parte coltivatori, dal 1793 in Francia e nel sec. XIX in tutta Europa, colla vendita di beni nobiliari; ecclesiastici e laici (Flour de Saint Genis).

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Ma il mestiere anche fuori di questo glorioso periodo, accanto ai pregi morali e sociali, mantiene in certi limiti nella produzione industriale un posto e un ufficio duraturo.E ciò di preferenza — nelle arti che servono alle più diverse esigenze o gusti personali, p. e. quella del calzolaio o del sarto dietro misura (del piede e del dosso del cliente) e delle confezioni di capriccio e mode (crestaie); — o di vario adattamento locale, p. e. del tappezziere e dell'addobbatore di case e del pittore da stanze; — o di semplice riparazione di stromenti o di oggetti d'uso personale e domestico; — o di variabile genio estetico del committente e dell'esecutore (industrie artistiche), p. e. di ebanisteria, di metalli suntuari, di oggetti ornamentali da tavolo; — e dovunque il prodotto di singolare e squisita fattura ricerca l'impronta della individualità nel raccoglimento domestico, e d'altro canto una clientela eletta e doviziosa (chincaglierie, incisioni, lavori d'argenterie, ecc.). Si comprende come il mestiere dell'artigiano (espressione più nobile di quella di operaio) anche in età progredite si presta ad una produzione finale di adattamento al consumo, completiva di raffinamento e abbellimento, privilegiata a scopo artistico suntuario.

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Ma il sistema ha i suoi caratteri definitivi: èuna distinzione del ceto artigiano da quello mercantesco ed una subordinazione della funzione autonoma esecutiva dell'industria a quelle di iniziativa e di direzione del grande commercio per servire ad una più sistematica e robusta industria nazionale, nei più vasti e contrastati traffici interni ed esteriori; ciò che spiega (accanto agli statuti delle antiche corporazioni) il regolamentarismo stretto da parte dello Stato centrale sopra le nuove industrie e i privilegi in pro dei grandi mercanti ai tempi di Elisabetta, di Luigi XIV e di Federico II.

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E pertanto come un giorno le residenze civiche variopinte ed artistiche dei collegi dell'arti, sorgenti accanto alla torre del comune, raffiguravano l'industria artigiana del medioevo, così oggi la fabbrica corpulenta coi suoi eccelsi fumaioli, la quale si moltiplica e signoreggia in città, in campagna, in ogni paese e contiene, impersona e scolpisce l'organismo tipico per eccellenza della grande industria moderna, scientifica, capitalistica, cosmopolita.

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Caratteristico il costituirsi oggi presso amministrazioni centrali di consigli speciali delle industrie per lo studio di tutti i miglioramenti tecnico-economici di esse; — accanto a cui l'ufficio centrale del lavoro e un corpo di ispettori,che hanno compito: quello di preparare la legislazione sociale in genere, questo di vigilarne l'osservanza, sono divenuti organi di inchiesta permanente sulle classi operaie. Ciò meravigliosamente nella Gran Bretagna e Germania.

Pagina 525

La regione

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1921
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 194-231.
  • Politica
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Accanto a questo ministero della economia nazionale dovrebbe funzionare il consiglio superiore del lavoro o meglio il consiglio economico.

Pagina 209

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

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Murri, Romolo 8 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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E Gesù viene alla luce appunto in questa atmosfera di intensa aspettazione religiosa; egli cresce in un umile alloggio di quel popolo che da tanti secoli, conscio d'un suo speciale rapporto con Dio, ne investigava diligentemente la legge e lo metteva a parte di ogni atto della sua vita; cresce accanto ad una di quelle sinagoghe nelle quali così intenso era il fervore delle dispute religiose, assorbe con raccolto lavoro interiore tutta questa religiosità diffusa ed accumulata nel suo popolo, riassume in sé l'anima antica di esso; e quando poi egli parla alle turbe dice: colui che doveva venire, ecco è in mezzo a voi; o, se egli non lo dice, gli ascoltatori commossi si levano a chiedergli: sei tu colui che doveva venire o dobbiamo aspettare un altro?

Pagina 155

Così accanto alla superstizione gretta noi troviamo la perversità interiore; e, frutto di questa ibrida unione, l'ipocrisia, contro la quale tanto inveì il Maestro. E che singolari esempi di ipocrisia religiosa non vediamo noi oggi con sorpresa e dolore fiorenti e venerati sotto i nostri occhi!

Pagina 162

Veramente, da quando Cristo non è più visibile sulla terra, le anime lo hanno sentito, in sé ed accanto a sé. Per chi non ne ha questo senso vivo, ogni argomentazione nostra è vana, e vano è parlare di lui ad anime non aspettanti. Ma chi lo sente in sé, non ha bisogno di molte parole; egli sa, ascolta la voce interna e va, fiducioso e sicuro, al suono di quella voce. La vita nelle anime dei germi spirituali così vivi, così fecondi, così diversi da tutto quello che la debole natura umana poteva, da sé, dare ed alimentare, e pure così stranamente consoni al desiderio intimo umano, essa è la grande prova della divinità di Cristo, poiché è la comunione alle anime della divina virtù di lui. Se l'affermazione della divinità di Gesù Cristo non fosse per sé stessa riconosciuta come un atto originario di fede, esprimente il moto dell'anima, entrata in possesso della verità e della forza spirituale che ci viene dal Cristo, verso Dio, noi dovremmo ancora concludere ad essa come alla sola spiegazione sufficiente del fatto cristiano.

Pagina 171

Ora, signori, se noi supponiamo che questa tendenza cresca e si espanda illimitatamente nell'uomo, e consideriamo poi i tristi effetti di tale veduta egoarchica od egocentrica nella vita, specialmente nei rapporti dell' uomo con gli altri uomini, noi ne vedremo subito un primo effetto spaventoso: che, cioè, ponendo essa l'uomo accanto all'uomo non come due soggetti di uguale valore, aventi dritto al rispetto l'uno dell'altro, ma come due nemici dei quali l'uno debba sopraffare l'altro, per mangiarlo o farlo suo schiavo o suo servo o suo salariato, ed appropriarsi quella parte dei frutti del lavoro di lui che non è a questo strettamente necessaria a vivere, noi feriamo alle radici la vita civile, che sarebbe in breve resa impossibile.

Pagina 19

E poi ancora, in questa stessa società medioevale, con una fecondità meravigliosa, il cristianesimo e la Chiesa sono stimolo motivo segnacolo presidio ad ogni forma di associazione economica o politica o più largamente umana e sociale; la Chiesa, sinché non le sorga accanto la casa del popolo, ricopre della sua ombra e assemblee civili, municipio, tribunale, parlamento; e nelle campagne, quando la tirannide del signore feudale infuria e quando poi essa rallenta, attorno alla pieve e al convento la piccola comunità politica si costituisce e sorge il villaggio.

Pagina 72

E poi ancora, quando la vita politica si va penetrando, sotto le pressioni delle cose, di tendenze laiche ed illiberali, e i comuni si mutano in signorie e il potere centrale diviene rapace ed accentratore, il cattolicismo, respinto dalla vita pubblica, oppresso dal peso delle ricchezze terrene e del privilegio accumulato dai suoi, manifesta tuttavia, in più umili e forse anche più generose famiglie di eroi della carità e dell'abnegazione cristiana, l'interna vitalità del suo spirito; e noi vediamo, dal secolo XIII al nostro, accanto all'asceta che chiude ed isola i conventi e accanto alle spurie misture di semplicità cristiana e di dominazione pagana, sorgere frequenti istituti mirabili di vita comune e, più, di azione sociale comune, adeguarsi a tutte le necessità, raggiungere tutte le miserie, organizzare i più svariati servigii spirituali. E anche oggi, sotto i nostri occhi, in società le quali sembrano divenute così inette a tutto quello che sappia di sacrificio o rinunzia cristiana, noi vediamo meravigliati aumentare il numero di coloro ai quali, come già ad Antonio, giunse la voce del Cristo che invita ad uscire dalla casa paterna, a lasciar tutto ciò che si possiede, a rinunziare alla propria volontà ed entrare in vita comune, dedicandosi a questo elevato ufficio di salute e di redenzione spirituale degli uomini.

Pagina 73

Io temo, permettetemi di dirlo con sincerità, temo che per molti di noi questo esame, fatto coscienziosamente, darebbe risultati mortificanti; troppo rare sono oggi queste anime calde e luminose accanto alle quali si prova un senso di sollievo e di riposo spirituale, dalla conversazione con le quali si torna migliori; troppi di noi non sono, consapevolmente o inconsapevolmente, che degli artefici di male, e lasciano vampe di passioni perverse e di odio, ombre di irrequietezza e di mendacio, debolezze e sconforti spirituali sul loro passaggio.

Pagina 87

Accanto a quello che forse credete essere una fede ed è un sistema filosofico, c'è nell'animo vostro un'altra credenza, un'altra fede.

Pagina 95

La stampa quotidiana e la cultura generale

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Averri, Paolo 3 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
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Solo nel nostro secolo grandeggia, accanto alla rassegna o rivista, il giornale, e l'una e l'altro uccidono il libro o almeno ne restringono ogni giorno l'uso e il valore.

Pagina 11

Invece, in poco spazio di tempo, molte riviste nuove si sono fondate e fioriscono accanto alle antiche. Una rivista, Lectures pour tous, fondata dalla Casa Hachette, ha raggiunto in meno di un anno la cifra enorme di più di 100,000 abbonati. .

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Altrove, in articoli di riviste, noi abbiamo anche dimostrato come accanto a questo dislivello intellettuale ne sta, e forse precede, un altro di indole politica e sociale: il quale risulta evidente da ciò che le vicende storiche del cattolicismo dopo il medio evo e gli istituti e le abitudini alle quali quelle vicende avean dato luogo ci avean fatto contrarre vincoli troppo stretti con le forze conservatrici della società, mettendo contro di noi le forze di rinnovamento e di progresso.

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Gesù contemporaneo

402619
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 179-211.
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È giudizio questo, come ho detto, che tocca specialmente le Chiese, le quali creano sempre un interesse istituzionale e di casta accanto e spesso sopra agli interessi dello spirito e di Dio; e che può riguardare anche molti semicristiani o neocristiani: ma non fa al caso nostro. Quello che noi diciamo è che il messaggio di Gesù non ci viene dal di fuori; è la Parola detta interiormente al nostro spirito, quando in esso la storia cristiana si fa vita. Ogni messaggio dal di fuori è inaccettabile, inutile ed impossibile. Io sono quel che io dico; sono quella mia fede che è la mia vita morale. La creazione interiore è accettabile non certo perché facile o piacevole o simpatica, ma perché è la sostanziale presenza in noi dello spirito che ci si rivela, la disciplina interiore della nostra libertà, l'atto del nostro io spirituale. Essa è tanto difficile che alcune espressioni, ad es., di Kant e di Fichte, sulla morale categorica o trascendentale, sono rimaste famose per la loro durezza e oggetto di epigrammatici scherzi; e non c'è nulla

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Un grido di dolore

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 155-166.
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Poi, forse, sacerdoti, per qualche tempo, fuori del seminario, hanno iniziato insieme con il ministero il laborioso esercizio di «manutenzione» — la parola felice è di Quiquondam — di quel loro voto e della vita sacerdotalmente celibe: sacramenti quotidiani e settimanali, recita del breviario e di altre molte orazioni, sorveglianza assidua dei superiori, vita in canonica, esercizi spirituali frequenti, abile giuoco di lusinghe e di minacce — poiché, accanto al voto di castità, c'è quello di obbedienza al vescovo, che può darvi o un ricco beneficio in città o una miserabile coadiutoria in montagna, e via dicendo.

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I cattolici e la questione politica in Italia

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Averri, Paolo 1 occorrenze
  • 1897
  • Averri, I cattolici e la questione politica in Italia, Torino-Roma, Giacinto Marietti, 1897, 4-31.
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Per quel che riguarda i criteri particolari di tattica: mantenendo il criterio d'una salda unità nel campo della organizzazione politico-religiosa alla quale provvede così felicemente l'Opera de' Congressi, e di una certa unicità nella direzione generale di tutto il movimento, da ottenersi, di fronte ad alcuni particolari istituti, per via di accordo più che per subordinazioni gerarchiche e burocratiche, non ingombrare o render difficile il campo alla multiforme attività locale, e favorire anche lo sviluppo di alcune grandi associazioni nazionali, che abbiano scopi ben distinti ed eccezionalmente gravi, come ad esempio lo sviluppo del credito popolare e rurale, l'organizzazione operaia, nella quale, accanto agli intenti politici e in maniera quasi di nasconderli, debbono essere costantemente promossi intenti economici-sociali, con esatti criteri dottrinali e libertà di movimento, ecc.; promuovere la fioritura di centri di pensiero e di azione cattolica nelle principali città italiane, e stabilire in esse un controllo superiore di pochi, una specie di probivirato autorevole; per la vigilanza sulle associazioni fondate e da fondare;

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

404032
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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All'Union pour le verité, della quale è anima Paul Desjardins, noto per la sua. assidua e nobile azione morale; ai Libros eatretiens, do ve accanto a cattolici come 1'abbé Klein discutevano uomini di governo, protestanti, liberi pensatori e socialisti (noteremo solo i nomi di Brisson, relatore della Commissione parlamentare per la legge di separazione, e di Jean Jaurés), la legge fu discussa accuratamente in ogni sua parte, furono proposte modificazioni, in gran parte accettate, furono valutate accuratamente tutte le possibili conseguenze. Alla Camera, poi, le vedute di Briand furono accolte da deputati che, nella massima parte, non sono anticlericali di proposito, benché imbevuti d'uno spirito profondamente laico, e che desideravano veramente di finirla con la questione religiosa, risolvendola, una volta per sempre, in senso democratico e liberale.

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La Democrazia Cristiana in Italia

404346
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 62-90.
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Essi aderirono incondizionatamente alla organizzazione del salariato come classe a sé, in contrasto con gl'imprenditori e i detentori del capitale, anche se cristiani e cattolici; accettarono gli scioperi, come mezzo di lotta, ed indussero spesso propri seguaci a parteciparvi, accanto ai loro compagni di mestiere; qualche volta, ne promossero anche ed organizzarono per loro conto. L'accusa di krumiraggio, così frequente in quegli anni di scioperi vasti ed appassio nati, non potè essere portata contro di essi Tipico il caso del celebre sciopero degli scaricatori dei porto di Genova, che ebbe poi per conseguenza la caduta del ministero Saracco (1900). I d. c. genovesi avevano rapidamente organizzato dei lavoratori liberi in buon numero. La direzione romana del movimento, saputolo, disapprovò vivamente la cosa, e le calate del porto furono disertate anche dai lavoratori d. c.. Non essi, certo, volevano, predicando la benevolenza ai padroni, le trattative pacifiche e l'accordo a ogni costo ai lavoratori, smorzare e snervare, col pretesto della religione, e a servizio degli industriali e de' proprietari, il magnifico sforzo del quarto stato. Il movimento loro non avrebbe mai potuto divenire uno specchio per le allodole, o un modo dì far reclute elettorali per i partiti dell'ordine e della reazione.

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