Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La cessione delle azioni di massa - abstract in versione elettronica

107993
De Santis, Francesco 1 occorrenze
  • 2009
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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La riforma della legge fallimentare ha esteso la possibilità per il curatore di cedere le azioni, sia in sede di concordato fallimentare, sia di liquidazione, facendo al contempo emergere - accanto alle tradizionali "azioni che derivano dal fallimento" - le nuove categorie sistematico-normative delle "azioni di pertinenza della massa" e delle "azioni concorsuali". L'A. propone una prima ricognizione delle azioni cedibili ed analizza alcuni possibili effetti di tale cessione sui processi in corso.

Il regime fiscale degli atti gratuiti diversi dalle liberalità - abstract in versione elettronica

108063
Plasmati, Massimo 1 occorrenze
  • 2009
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Con la reintroduzione dell'imposta sulle successioni e sulle donazioni ad opera del d.l. n. 262 del 2006 conv. nella l. n. 286 del 2006 il legislatore ha ampliato il presupposto dell'imposta fino ad includervi, accanto alle donazioni e alle altre liberalità, anche gli atti gratuiti privi di causa liberale sollevando, tuttavia, delicati problemi di coordinamento con le norme del t.u. n. 131 del 1986 relativo all'imposta di registro. Lo studio, ricostruita l'evoluzione della normativa, si propone di individuare la fisionomia delle nuove fattispecie incluse nel presupposto dell'imposta di donazione la novella del 206, soffermandosi, in particolare, sull'esame dei rapporti tra le varie imposte che hanno come presupposto (anche) il compimento di atti gratuiti e ciò, soprattutto, alla luce del fatto che il legislatore, nell'ampliare il presupposto dell'imposta di donazione, non ha provveduto ad introdurre alcuna norma destinata a risolvere il possibile conflitto tra imposta di donazione e imposta di registro.

Come sollevare una quaestio davanti alla Corte costituzionale evitando la sanzione dell'inammissibilità - abstract in versione elettronica

108097
Dolso, Gian Paolo 1 occorrenze
  • 2009
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Non è possibile in questa sede esaminare tutte le ipotesi di inammissibilità, data l'estrema varietà delle ragioni che possono rendere la questione improponibile: accanto, infatti, ai motivi più collaudati, vi sono ipotesi di inammissibilità che si possono definire "anomale", nella misura in cui ricorrono di rado oppure sono utilizzate solo in un certo torno di tempo. Quello quindi che ci si propone di fare è focalizzare l'attenzione sulle cause di inammissibilità più frequentate dalla giurisprudenza, anche al fine di comprendere quanto rilevi, nell'adozione di queste pronunce, l'imprecisa formulazione delle questioni da parte dei rimettenti.

La decorrenza degli effetti nella estensione del giudicato a soggetti estranei alla lite - abstract in versione elettronica

108713
Follieri, Enrico 1 occorrenze
  • 2009
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.: accanto ad una pregiudizialità "processuale", si pone un pregiudizialità "sostanziale". La fattispecie concreta, però, riguarda la decorrenza degli effetti nella estensione del giudicato ai terzi che il giudice amministrativo afferma debba decorrere dall'atto che decida di estendere la sentenza ultra partes e non dall'atto illegittimo rimosso dalla sentenza; forse è da ritenere che l'ampio potere discrezionale di cui è dotata l'amministrazione nell'estendere la decisione a chi non sia stato parte in giudizio, riguardi anche la possibilità di stabilire la decorrenza degli effetti.

Rapidità della realizzazione e qualità del risultato nella disciplina speciale per le opere strategiche "anticrisi" - abstract in versione elettronica

109137
Amorosino, Sandro 1 occorrenze
  • 2009
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Si ipotizza, quindi, che in caso di contenzioso - accanto al sindacato di legittimità del g.a. - si avvii un procedimento di riesame di merito, che potrebbe essere affidato (trattandosi di poche opere) all'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici.

VIA e VAS nel codice dell'ambiente - abstract in versione elettronica

109417
Manfredi, Giuseppe 1 occorrenze
  • 2009
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Peraltro l'introduzione, accanto alla VIA, dello strumento della valutazione ambientale strategica sembra suscettibile di porre rimedio ad alcuni dei principali inconvenienti della VIA: il ricollocarsi della ponderazione fra interessi in sede di VAS può, infatti, condurre a configurare la VIA come espressione di valutazioni tecnico-scientifiche e, quindi, a consentire un controllo giurisdizionale più penetrante e a rivitalizzare quella partecipazione dei cittadini al procedimento che in passato era risultata depotenziata proprio a causa del deficit di tutela giurisdizionale.

Crisi finanziaria, controlli interni e ruolo delle autorità - abstract in versione elettronica

109753
Conti, Vittorio 1 occorrenze
  • 2009
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Accanto alle critiche rivolte ad impostazioni troppo prescrittive, per la lentezza e l'eccessiva rigidità del quadro normativo che ne deriva, si sono rafforzate le perplessità circa la possibilità di affidarsi ad una regolamentazione per principi accompagnata dall'autoregolamentazione e dai codici di condotta. Il diffondersi di approcci manageriali più interessati ad elevati trade-off rischio di rendimento breve che alla loro sostenibilità nel tempo, ha portato a sottovalutare l'importanza di investire nel sistema dei controlli interni; i meccanismi di remunerazione dei manager hanno contribuito ad innalzare la loro propensione al rischio e quella allo short-termism. Le ricadute di tali orientamenti sui rischi reputazionali e sulla contendibilità del controllo aziendale hanno reso più esplicita la necessità di cercare un bilanciamento tra i potenziali conflitti di interesse tra manager e stakeholder, anche attraverso la ridefinizione del governo del sistema dei controlli interni. La risposta al fallimento del sistema dei controlli deve essere cercata non tanto in una maggiore pressione normativa, quanto piuttosto nella definizione di approcci regolamentari e di vigilanza capaci di intercettare per tempo le anomalie e di indurre, attraverso un sistema di incentivi, comportamenti operativi coerenti con un più efficace presidio delle finalità affidate alle Autorità.

Il ricorso per Cassazione della persona offesa costituita parte civile avverso la sentenza di non luogo a procedere tra incoerenze sistematiche e dubbi di costituzionalità - abstract in versione elettronica

110081
Andreazza, Gastone 1 occorrenze
  • 2009
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La necessità di definire le esatte finalità del ricorso per Cassazione della persona offesa costituita parte civile avverso la sentenza di non luogo a procedere ha spinto la Corte a Sezioni Unite, nella sentenza n. 13 del 2008, ad effettuare una suggestiva riflessione a più ampio raggio in ordine alla incoerenza sistematica della modifica dell'art. 428 c.p.p. operata sul punto dalla legge n. 46 del 2006, specie in relazione alla inidoneità del sol ricorso per Cassazione a garantire gli interessi della parte privata impugnante eventualmente lesi dalla sentenza terminativa dell'udienza preliminare; ancora più in generale, sembra cogliersi nelle parole della Corte un invito al legislatore affinché lo stesso faccia un uso adeguato alle singole fasi processuali della possibilità di prevedere, accanto al mezzo di gravame - ricorso per Cassazione, costituzionalmente previsto, altresì dell'appello; resta peraltro inesplorato il terreno, contiguo a quello, coltivato in talune elaborazioni dottrinali, della pretesa costituzionalizzazione del controllo di merito della decisione, della "esportabilità" dinanzi alla Corte costituzionale del mancato esercizio di un tale potere.

Il risarcimento in via autonoma contro gli atti della P.A - abstract in versione elettronica

112091
Di Majo, Adolfo 1 occorrenze
  • 2009
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A testimonianza dell'autonomia della tutela risarcitoria spettante al privato (accanto a quella caducatoria) osserva la sentenza, come, nel sistema di diritto privato, sono presenti regole e coordinamento tra le varie forme di tutela (ad es. in materia di rapporto tra adempimento e risoluzione del contratto), così come in particolari settori (ad es. nel diritto societario), l'accesso a forme di tutela (ad es. demolitoria di delibere societarie) non è a tutti consentito, così da fare sì che delibere, pur non annullate, possano essere nondimeno fonte di risarcimento per soci che si assumono da esse danneggiati. Anche nel diritto amministrativo tecniche analoghe di coordinamento non sono ignote (v. codice dei Contratti pubblici). Tale coordinamento, almeno per ciò che ha tratto al risarcimento in via autonoma, viene negato dall'art. 7 legge TAR. Onde l'interprete è indotto a fare riferimento, più in generale, al principio di effettività della tutela, così come costituzionalmente riconosciuto (art. 24) nonché a quello di unità funzionale della giurisdizione (v. traslatio judicii) e del principio del giusto processo (art. 111 Cost.). Nel commento si supporta tale soluzione, avendo riguardo al diritto comune della responsabilità, in base al quale l'atto amministrativo, ove viziato da illegittimità, degrada "a mero comportamento" il quale, ove accompagnato dai requisiti di cui al fatto illecito ex art. 2043 c.c., è fonte, di per se stesso, di responsabilità per danni, senza essere condizionato al previo annullamento dell'atto.

L'art. 709 ter c.p.c.: sanzione civile con finalità preventiva e punitiva? - abstract in versione elettronica

112197
Farolfi, Filippo 1 occorrenze
  • 2009
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Pur non volendo ipotizzare l'introduzione nel nostro ordinamento di un tertium genus di danno, accanto a quello patrimoniale e non patrimoniale, è possibile tuttavia tentare un'interpretazione che vada al di là del dato puramente formale, anche e soprattutto alla luce della recente posizione assunta dalle Sezioni Unite della Cassazione in tema di risarcimento del danno non patrimoniale e di funzione esercitata dalla responsabilità civile.

Evoluzione e svolta nel ruolo del sindacato nella sicurezza aziendale - abstract in versione elettronica

112863
Petracci, Fabio 1 occorrenze
  • 2009
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Inizia così un excursus nel tempo delle principali fonti di disciplina della sicurezza, per evidenziare come accanto ad un concetto di sicurezza legato alla mera tutela dell'individuo, si sia gradatamente sviluppata una tutela collettiva in parte volta a supportare quella individuale ed in parte idonea a sorreggere un interesse collettivo alla tutela delle condizioni di lavoro e di salute. Si parte così dai concetti della normativa internazionale e costituzionale che afferma la dimensione collettiva del diritto. Particolare attenzione è in successione riservata all'articolo 9 dello Statuto dei Lavoratori che, per la prima volta, riconosce soggettività ufficiale al sindacato in materia di sicurezza. La svolta in senso effettivamente partecipativo è data dalla normativa comunitaria che forse in parte risente delle pratiche di compartecipazione e democrazia aziendale che molti paesi della comunità già da tempo hanno instaurato. Un esame compiuto di questo sistema generato dalla normativa comunitaria investe il successivo D.Lgs. n. 626/94, norma cardine in tema di sicurezza. Il nuovo testo unico è invece analizzato come evoluzione di quest'ultimo sistema che, senza stravolgere la posizione delle associazioni sindacali, ne rafforza il ruolo coprendo anche gli spazi residui dove la loro presenza non appariva efficace e supera, in parte, il rilievo meramente privatistico del ruolo sindacale.

Competitività e flessibilità del rapporto di lavoro - abstract in versione elettronica

113327
Santoro Passarelli, Giuseppe 1 occorrenze
  • 2009
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Il saggio illustra sinteticamente le cause socioeconomiche che hanno determinato la flessibilità del contenuto del rapporto di lavoro (disciplina delle mansioni, retribuzione e orario di lavoro) e quella del tipo legale lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato, mettendo in evidenza come accanto a questo tipo, che rimane il più diffuso statisticamente, sia sorta una serie di rapporti di lavoro subordinati ma flessibili, in particolare temporanei (contratto a tempo determinato, somministrazione, contratto di apprendistato, di inserimento) e autonomi (collaborazioni continuative e coordinate ora assurte in lavoro a progetto). E dopo avere criticato la tesi del tertium genus e della c.d. pansubordinazione si domanda se, allo stato attuale, risponda più efficacemente alle esigenze delle imprese questa pluralità di rapporti o se, invece, sia preferibile, anche per ridurre la disparità di trattamento tra insider ed outsider, mantenere un unico rapporto di lavoro con scansione della tutela del licenziamento nel corso del rapporto di lavoro, sottolineando però come questa misura richieda come contropartita la predisposizione di un piano organico di ammortizzatori sociali per coloro che perdono il posto di lavoro, e avvertendo altresì che le risorse per finanziare un piano del genere richiedono la volontà politica di azionare la leva fiscale di redistribuzione del reddito.

Migrazione per ricerca scientifica ed alte qualifiche verso procedure differenziate - abstract in versione elettronica

113695
Petracci, Fabio 1 occorrenze
  • 2009
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Nota come accanto ad una normativa, spesso emergenziale e restrittiva che l'ordinamento nazionale pone per obiettivi di sicurezza rilevanti, ma di breve respiro, la Comunità Europea abbia individuato tra i propri obiettivi, connessi alla crescita economica, la necessità di attirare in ambito europeo ricercatori e professionisti di alto livello provenienti da paesi emergenti. Ne consegue l'intervento legislativo comunitario, laddove si tratti di disciplinare tali ipotesi. La conseguenza finale è quella di una disciplina dell'immigrazione sempre più permeata da regole comunitarie. Il tema centrale dello studio è quello della direttiva 2009/50/CE concernente le procedure di immigrazione delle alte professionalità dai paesi terzi, cui dovrà far seguito la normativa nazionale di ricezione.

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