Noi possiamo dimenticare fatti realmente accaduti e in tal caso soffriamo di amnesia, ma la nostra memoria può giocarci un altro scherzo, cioè farci credere di ricordare eventi che in realtà non si sono mai verificati. Il primo tipo di errore, cioè dimenticarsi quanto è accaduto, è purtroppo familiare a ciascuno di noi, a un punto tale che possiamo anche simularlo. Il secondo tipo di errore, cioè ricordare fatti non accaduti o ricordarli in modo distorto, ha aspetti più curiosi: come può un ricordo che sembra tanto vivido e chiaro non esistere? I falsi ricordi includono molti disturbi che vanno dai deficit osservati nelle patologie cerebrali alle false confessioni di crimini e alle confabulazioni momentanee in soggetti senza deficit neurologici o psichiatrici. Da cosa originino gli errori della memoria, quali fattori possano influenzarli e come sia possibile identificarli è tuttora oggetto di studio. La conoscenza di questi fenomeni è di ovvia rilevanza in ambito forense.
L'arte è invece creazione intellettuale che prende spunto, talvolta, da fatti realmente accaduti. La critica, la satira e l'opera artistica possono ledere la reputazione della persona, cagionandole un danno innanzitutto non patrimoniale. Questo riguarda il "turbamento dell'animo" per l'umiliazione e la sofferenza subite, ma può anche riflettersi negativamente sulla "vita di relazione". Si tratta di due aspetti entrambi risarcibili. Alla lesione della reputazione può conseguire poi un danno alla capacità reddituale dell'interessato. L'attore, in ordine all'an debeatur, deve dimostrare la diffusione della notizia "in ambienti nei quali la persona svolgeva, o poteva svolgere, la sua attività". Il quantum del pregiudizio, invece, si ricava dall'allegazione dei fatti, dalla produzione di documenti o per presunzioni. Qualora la diffamazione sia avvenuta a mezzo stampa, l'offeso ha diritto alla rettifica e alla riparazione pecuniaria la quale assume i tratti della sanzione civile.