Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accadimenti

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La Stampa

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AA. VV. 2 occorrenze

La sera la nonna raccontava gli 'esempi', accadimenti che erano sintesi di esperienze di vita. Senza quel luogo di formazione, che elevo a valore incontestabile, sarei stato diverso» .

L'accecamento ideologico e la furia manichea fanno smarrire molto spesso il senso di realtà, ma anche lasciano che si dissolva l'elementare rispetto per i fatti, l'aderenza alle cose minime, la mera concatenazione oggettiva degli accadimenti. Sul Riformista Dimitri Buffa scrive al direttore: «Il Manifesto di oggi pubblica la foto di una donna israeliana che piange per la propria casa distrutta da un missile kassam dei palestinesi», E dunque? E dunque, è il passaggio decisivo quello che spiega tutto: «però nella didascalia scrive: “Gli effetti devastanti dell'ultimo raid israeliano nei territori occupati”». La vittima diventa carnefice e viceversa. Non il racconto dei fatti, ma la solita, indistruttibile vocazione a separare i buoni dai cattivi anche se nella foto - i cattivi sono i buoni e i buoni sono i cattivi. Peccato. OSSESSIONE. La veemenza della contrapposizione ideologica, inoltre, tende a far adottare comportamenti identici a quelli deplorati in precedenza in circostanze diverse. Massimo Cacciari, per esempio, è sempre stato un fiero avversario della caccia alle streghe che assume a bersaglio i «cattivi maestri». Eppure, intervistato da Repubblica a proposito del modo discutibile con cui le forze di sicurezza negli aeroporti italiani trattano la gente di colore; non entra nel merito della questione ma se la prende all'improvviso con «illustri scrittori come Oriana Fallaci, commentatori come Baget Bozzo, insigni editorialisti di grandi giornali» . E poi, non pago, auspica editoria i «contro la Fallaci e Baget Bozzo, non contro i doganieri di Venezia». Una fissazione, una mania, una guerra contro i presunti «cattivi maestri». Ieri la crociata contro i «cattivi maestri» non si doveva fare. Oggi sì. Ecco. CORRENTONE. Un dubbio assale il lettore dell'intervista che sul Corriere della Sera il sindaco cosentino Eva Catizone ha rilasciato a Dino Martirano sul noto affaire politico-amoroso che ha surriscaldato le cronache dell'estate. La Catizone dice infatti: «penso che un partito guidato da un presidente riformista come Massimo D'Alema non si esprimerà in modo negativo». In che senso? Che diavolo c'entra il riformista D'Alema con questa storia? Il privato è politico.

La Stampa

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AA. VV. 1 occorrenze

Dopo il minuto di raccoglimento per le vittime dell'alluvione e 20' di studio in cui l'esasperato tatticismo spazza via ogni speranza di spettacolari accadimenti, il Napoli preme sull'acceleratore. Pagliuca sventa in corner su Aglietti (22'), para a terra su Cruz (24'), vola su un missile di Beto (39'). Il Napoli non ha fortuna. Il vento, poi, è nemico terribile per chi cerca traiettorie volanti. Djorkaeff, in difficoltà a sganciarsi e a combinare qualcosa di utile alla causa nerazzurra, entra male su Ayala ma è graziato dall'arbitro che farà lo stesso con Boghossian all'inizio di ripresa. La trappola per il Napoli scatta al 44' quando Winter si invola sulla fascia sinistra senza trovare adeguata opposizione. Il tocco per Djorkaeff è trasformato dal fantasista in una larga apertura verso Branca. Baldini permette al centravanti (al rientro al posto di Zamorano) di agganciare, sistemarsi il pallone e battere a rete. Ne esce fuori un tiro non perfetto, forse questo fatto, unito a un piazzamento infelice, inganna Taglialatela che viene battuto in maniera ridicola. Alla ripresa il signor Bazzoli, che sembra ignorare l'uso dei cartellini gialli per alcuni interventi sulle gambe (pochi a dire il vero), ammonisce subito Beto che si sistema mi pallone - il vento cambia di colpo le traiettorie con la mano. Il brasiliano si fa cogliere poco dopo nello stesso errore e paga con l'espulsione. Napoli in dieci e mezz'ora per sperare. Simoni ha già inserito Caio, prova anche con Caccia ed Esposito. Gli imitatori di Beto (da Djorkaeff a Zanetti) pagano il mani con il giallo, l'Inter corre ai ripari richiamando Bergomi. E tutto lascia presagire che la partita finisca senza altri sussulti. Invece Djorkaeff, a 2' dal termine, converge al centro su passaggio di Fresi e conclude con un destro rasoterra di rara precisione che supera Taglialatela, fa sponda nel palo e gonfia la rete. Persino dalla curva, che per un'ora e mezzo ha insultato Pagliuca, giungono timidi applausi. Il colpo del francese legittima una vittoria che, fino a quel momento, appare un vero e proprio furto. La risposta di Caccia allo scadere, una giravolta a mezza altezza che evidenzia la staticità di Galante e le insicurezze di Paganin, ravviva l'incontro per i 4' di recupero. Galante sventa al 49' l'ultima palla gol capitata a Pecchia.

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