Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Stampa

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AA. VV. 2 occorrenze

E i fraintendimenti, nel mondo tedesco, continuarono dopo la morte, per non dire della totale chiusura in Francia e in Italia (fa eccezione l'Inghilterra, dove Clara Schumann e Joachim gli avevano aperto la strada): epigono, classicista, accademico, sono etichette che ricorrono spesso; e quando Schoenberg intese capovolgerà la questione facendone un «progressista», scrisse nel 1933 un saggio che serve solo per capire Schoenberg, non certo Brahms; ancora ai nostri giorni uno storico dell'acume di Cari Dahlhaus lo ha limitato pesantemente individuandone l'essenza nel «compositore di musica da camera»: dove solo il catalogo dell'opera brahmsiana mostra la preminenza, lungo tutta la vita, di opere vocali su quelle strumentali. Brahms, la sua identità artistica, i suoi fermenti, il suo stile, sono tutt'altro che libri aperti; ma vanno studiati nel loro tempo, senza altra certezza che quella delle sue opere. In un mondo musicale, quello del secondo Ottocento, che si scaldava per il modernismo del «dramma musicale» e del «poema sinfonico», Brahms persiste nella misurata creazione di generi classici, Sonate, Quartetti, Sinfonie, Lieder che si compongono in visioni armoniose, ma rivissute all'interno e quasi rese più adulte dal respiro storico che le nutre. La bellezza di Brahms ò una bellezza riflessa; il suo tono inconfondibile, eroico senza alzare la voce, è dato dalla sua fede in un mondo di valori che la civiltà moderna stava mettendo in crisi ma la percezione di quella crisi, nonché disorientarlo, lo confermava nell'eternità di quei valori.

Non il servizio volée di Edberg, un po' troppo accademico, a dire il vero, nel tennis muscolare di oggi, ma l'attitudine offensiva di Sampras, che preferisce la rete senza disdegnare lo scambio dal fondo, se questo serve alla causa. Anche Henman, come Becker, ha rischiato un inizio in salita. Doveva infatti incrociare la racchetta, nel primo turno, con un tipo tosto e affamato che risponde al nome di Mark Philippoussis. Ma l'australiano, all'ultimo momento, è stato costretto al forfeit per una tendinite, sicché il giovane Tim incontrerà un qualificato tirando un gran sospiro di sollievo. Ha avuto una spinta dalla fortuna. Speriamo ne abbia altre: noi facciamo il tifo per lui, perché nasconderlo? Il tennis ha bisogno di volti nuovi: e se ci guardiamo attorno non ne vediamo altri. In Australia, poi, mancheranno anche molti dei volti vecchi, a cominciare da quello ormai rugoso e consunto di Andre Agassi, che ha deciso da tempo di staccare la spina per un paio di mesi. Il Kid di Las Vegas, poverino, ha bisogno di riposo. Sono restati invece a casa per infortuni vari Kafelnikov (frattura alla mano), Krajicek (operazione al ginocchio), Martin (tendinite) e Pioline (dolori alla schiena). Senza parlare di Monica Seles fra le ragazze, dove Steffi Graf dovrà evitare le giovani brame di Martina Hingis e Jennifer Capriati, tornata alla luce dopo tre anni di silenzio e di buio.

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