Da un lato, si diffonde una visione del dottorato come area di "parcheggio", in attesa di prospettive occupazionali migliori; dall'altro, l'inserimento professionale dei dottori di ricerca in ambiti extra-accademici non sempre è coerente con la formazione ricevuta. Gli esiti occupazionali sono, inoltre, differenziati per area disciplinare ed emergono disuguaglianze territoriali che alimentano un'intensa mobilità interna, cui si aggiunge il fenomeno della "fuga di cervelli". A fronte di tali criticità, per l'A. diventa cruciale un ripensamento delle finalità e dell'organizzazione dei corsi di dottorato, in vista di una opportuna valorizzazione dei dottori di ricerca e della crescita economica del Paese.