E qui accadde un piccolo «giallo». La dattilografa romana impiegata di ministero, che «battè» il testo definitivo di quell'elenco, doveva, poverina, essere innamorata o afflitta comunque da preoccupazioni distraenti. Dimenticò le prime cartelle, che riguardavano i comuni il cui nome iniziava per A e B Per quanto riguardava la provincia di Milano cominciò il suo bravo elenco con «Casaletto», come si constata dalla Gazzetta Ufficiale di quell'anno a pagina 417.