Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accadde

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«Dylan Dog» 188 (1 Giugno 2002)

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Claudio Chiaverotti 1 occorrenze

MA NON ACCADDE NULLA, LO SAI MEGLIO DI ME... E POI È FINITA, SEPOLTA NEL PASSATO!

La Stampa

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Così accadde che giovedì mattina, quando i fantaccini francesi si slanciarono tra Le Mesnil e Maison de Champagne, all’assalto delle loro vecchie trincee, completamente trasformate non incontrarono che una debole e tardiva resistenza. Bastò un'ora a ristabilire in quel settore, tutta la linea del fronte, tale quale era ai primi di febbraio. Dalle informazioni che si hanno oggi risulta che le perdite nel combattimento si ridussero, pei francesi ad un terzo appena della cifra dei prigionieri e dei feriti tedeschi raccolti sul campo. Il bottino fu copioso: mitragliatrici, mortai da trincea e una massa importante di fucili e di munizioni.

Corriere della Sera

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La risposta alla sfida non sia nella tecnologia, ma (proprio come accadde agli inizi della scienza moderna) nella nostra vigilanza. Sono i ricercatori coinvolti direttamente, come Weinganen, ad avvisarci che l'attenzione critica deve essere ancora maggiore nel caso dei modelli ottenuti mediante il computer, perché la procedura non può essere più controllala passo per passo dall'operatore umano. Tale attenzione è una componente essenziale della nostra libertà.

Il Corriere della Sera

370172
AA. VV. 1 occorrenze

Clemenceau un 'importanza eccessiva, perché finora l'opposizione è riuscita innocua: qualcuno può anche dire che l'acrimonia del polemista è un semplice effetto del male fisico che lo costringe ad una dieta rigorosa: si narra che, quando gli accadde di essere ospite del generalissimo, portava egli stesso al cuoco un cartoccio di vermicelli da fargli cuocere senza sale come suo unico sostentamento. Fu probabilmente durante uno dei viaggi di ispezione al campo che egli si trovò a tavola col colonnello Conan Doyle: non ha motivo di rallegrarcene perché l'occhio scrutatore del romanziere inglese non lo ha scorto sotto una luce molto lusinghiera. «Ho incontrato - scrive Conan Doyle - l'on. Clemenceau, già presidente del Consiglio e demolitore di Ministeri. È un distruttore per natura, incapace di ricostruire gli edifici da lui gettati a terra. Con la sua forza personale, l'eloquenza, la voce aspra, lo stile amaro, sa rovinare ogni politica, ma non si darebbe mai la pena di proporne una. Seduto innanzi a me, col suo volto da vecchio lottatore illuminato dagli occhi grigi iracondi, col suo sorriso acerbo, mi sembra un uomo molto pericoloso. Vi sono anche in mezzo a noi degli uomini pericolosi, ma nessuno lo è quanto l'on. Clemenceau. Uomini simili irritano le persone che li conoscono, turbano coloro che non li conoscono, mettono tutti a soqquadro: sono forse stimolanti utili in tempo di pace, ma sono un pericolo pubblico in tempo di guerra». Col suo giudizio spietato l'autore di «Sherlock Holmes» fa comprendere come l'opposizione dell'on. Clemenceau non possa essere trascurata.

La Stampa

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Attorno si lavora per creare gli ambienti che ospiteranno gli stand di tanti sponsor che insieme a Torino 2006 hanno finanziato l'impresa a costo zero per il Coni, come già accadde in occasione delle Olimpiadi invernali di Salt Lake City 2002. Qui c'è l'angolo dove si svolgeranno le conferenze stampa di apertura e chiusura e quelle dei medagliati, accanto quello accogliente dove la Città di Torino, fra le 19 e le 22, offrirà aperitivi a base dei suoi famosi vermut. Il ristorante poi sarà in grado di sfornare dai 500 ai 700 pasti al giorno, dice Zambernardi, un pranzo e due turni di cena: per questo bisognerà prenotare, saranno bene accetti tutti gli atleti, i dirigenti federali, del Cio, autorità regionali e comunali. A Casa Italia ci sarà anche un piccolo studio della Rai per celebrare eventuali trionfi azzurri perché, è bene ricordarlo, questa è soprattutto la casa degli azzurri, che con le loro imprese rendano più bella l'iniziativa. Imprese o storie, perché ce ne sono di belle anche se non vittoriose, e qui possono riviverle, raccontarle. La Città di Roma avrà un suo stand per la promozione del suo sport, della sua moda, del suo turismo: non mancherà il sindaco Walter Veltroni, che terrà una conferenza stampa il 13 agosto e verrà anche la sua vice, Mariapia Garavaglia. Altaroma - l'agenzia per la moda - organizzerà anche una sfilata, Il tutto si intitolerà «Futuro di un grande passato». Il ministero delle Politiche agricole, poi, presenterà il progetto Buonitalia, a supporto dell'agroalimentare italiano (atteso, fra gli altri il ministro Alemanno) e anche quello dell'Ambiente avrà un suo stand. L'ospite Torino 2006 avrà lo spazio maggiore per illustrare tutte le sue iniziative. A sorvegliare e disciplinare l'andirivieni di autorità e Vip, Alessia Balbetti della MKA, maestra di cerimonie di tante Case Italia e del concorso ippico di Piazza di Siena. Le serate saranno allietate da spettacoli musicali. Il successo di Casa Italia appare scontato. Per cui non si dimentichi chi è invitato: occorre la prenotazione.

Il Nuovo Corriere della Sera

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E qui accadde un piccolo «giallo». La dattilografa romana impiegata di ministero, che «battè» il testo definitivo di quell'elenco, doveva, poverina, essere innamorata o afflitta comunque da preoccupazioni distraenti. Dimenticò le prime cartelle, che riguardavano i comuni il cui nome iniziava per A e B Per quanto riguardava la provincia di Milano cominciò il suo bravo elenco con «Casaletto», come si constata dalla Gazzetta Ufficiale di quell'anno a pagina 417.

Corriere della Sera

383085
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Dal canto suo, il gruppo televisivo di Berlusconi ha ribadito attraverso il suo legale, avvocato Dotti, di non avere alcuna responsabilità per quanto accadde a Domenico Modugno ed ha escluso che vi fosse un rapporto di dipendenza tra l'azienda e il medico chiamato per soccorrere il cantante. Il gruppo di produzione «Videotime», da cui dipendono i programmi realizzati in studio dalle tv di Berlusconi, inoltre ha contestato anche la competenza del pretore del lavoro sostenendo che la controversia sia materia da sottoporre al giudizio del Tribunale civile.

Così accadde anche con Gianni e Pinotto, simbolo bifronte dell'uomo contemporaneo che riesce a sopravvivere, in una società ingannatrice, prevenendone gli inghippi e i tranelli.

Accadde agli Europei 1984 in Francia: gli spagnoli privilegiati dalla lotteria dei rigori non credono ai loro occhi. Accade altre volte. E Sepp Pontiek arriva alle 23,56 del 29 aprile con i soli Rasmussen e Qvist da confermare in mancanza di meglio. Per il terzo nome vorrebbe tirare a caso, tanto cambierebbe poco.

La grande delusione purtroppo è arrivata, e a noi non rimane che andare a rivedere i ritagli dei giornali di un certo 12 luglio 1982 per essere sicuri che, almeno a Madrid, accadde qualcosa di bello. La nostra delusione e stata alleviata soltanto da un particolare, però umanamente importante: il comportamento di Platini, grande campione che non poteva rifiutarsi di segnare il primo gol e che però si è rifiutato di segnare il secondo per non umiliarci: gioca nella Juve e ha un cognome dei nostri. Veramente un esempio di stile. Grazie, Platini: se mi permette, anzi, d'ora in poi la chiamerò Michele».

La Stampa

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AA. VV. 1 occorrenze

Certo accadde un milione d'anni fa, o anche prima. Pare, secondo esili cronache, che un fornaio siciliano andò in galera per aver venduto pane sovrapprezzo, e che un salumiere torinese ebbe un processo per aver pesato il prosciutto con tre fogli di carta. Altro i buoni testimoni di quel tempo non annoverano nei loro diarii. Nessuno registrò telefonate più incisive. Documenti su quell'epoca straordinaria non furono rinvenuti. Gli storici stranieri si sono ormai convinti che il nostro sia un popolo senza memoria, un'anomalia etnica, un inciampo che la Storia, mater et magistra, ha inventato per ammonire gli Stati del Globo.

La Stampa

385541
AA. VV. 1 occorrenze

In quel momento accadde la tragedia. Un'auto veniva da Torino. Era un'Aurelia di servizio di rimessa, guidata da Enrico Caletti di 29 anni abitante a Somma Lombardo, il quale era diretto al proprio paese di ritorno dalla nostra città dove aveva accompagnato due persone che erano scese all'aeroporto della Malpensa. Il Caletti, secondo quanto ha poi raccontato, stava incrociando un'altra macchina che aveva gli abbaglianti accesi e la luce gli impedì di scorgere quanto stava accadendo davanti a lui.