Naturalmente, può accadere, è auspicabile accada che democrazia popolare e democrazia giudiziaria coincidano, o almeno divergano di poco. Ma questo sovente non avviene e con il confessionismo laico il potere del giudice viene sospinto al suo apice. Il magistrato diviene insieme sacerdote e giudice, non attua solo il diritto, plasma anche la morale. E' interprete unico ed arbitro del confessionismo che regge lo Stato, senza che nessuna Chiesa o formazione religiosa sia legittimata ad interferire. Si libera perciò anche del crocefisso, che ricorda la possibilità dell'errore giudiziario.
La pronuncia appare senz'altro positiva nella parte in cui è finalizzata a rendere effettiva l'esigenza di partecipazione del contribuente al procedimento di accertamento, ma lascia aperto qualche interrogativo poiché non si sofferma ad analizzare cosa accada quando l'urgenza dovesse essere dedotta quale ragione di anticipazione della notificazione dell'atto.