La nuova legislazione pone congiuntamente per contratto di lavoro a termine e contratto di somministrazione a tempo determinato vari ordini di limiti sul piano temporale (nelle norme che introducono ipotesi di accesso "acausali" e che includono i periodi di lavoro somministrato nel limite massimo di durata del contratto a termine). Da questa regolamentazione consegue la ridefinizione della stessa area di liceità della somministrazione, e segnatamente la necessaria temporaneità della causale di accesso a questo contratto.
La speranza, più che aspettativa, è che i contratti a termine "acausali" e quelli liberi previsti dalla contrattazione collettiva diano veramente occasioni di lavoro, oltre che un'occupazione provvisoria. Si danno alcune certezze, che finora erano mancate con difficoltà e contenzioso a non finire. Infine, la legge comunitaria (l. n. 97 del 2013) ha riparato l'errore sulla computabilità dei contratti a termine, evitando un'ulteriore procedura d'infrazione comunitaria.