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Corriere della Sera

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AA. VV. 4 occorrenze

MODENA — Una ventina di medici sono indagati per abuso d'ufficio, e alcuni potrebbero esserlo per un falso ideologico dovuto al fatto che qualcuno firmava per gli assenti. Invece di stare in 5 ad aspettare le chiamate notturne dei pazienti, secondo l'accusa, uno solo presenziava. Protagonisti sarebbero i camici bianchi della guardia medica dell'ospedale Sant'Agostino di Modena. I carabinieri li hanno pedinati e filmati.

In effetti il rischio di un abuso di monopolio è molto rilevante. Qualcuno ha fatto un esempio: è come se la società Autostrade gestisse anche l'autotrasporto. È ovvio quali camion sarebbero più economici... Da parte di Telecom, intanto, tutto tace. «Nessun mistero, ma c'è tutta una strategia da ridisegnare», spiega un portavoce.

Ex collaboratore di Tiziana Parenti nelle indagini sui finanziamenti al Pci-Pds, Simonetti è già finito sotto inchiesta per abuso d'ufficio (nel suo computer fu trovato un archivio intitolato «preces» e riferibile, per gli inquirenti, a Cesare Previti). Il pm Fabio Napoleone aveva aperto un'inchiesta sul militare dopo che gli ispettori ministeriali, inviati da Alfredo Biondi, avevano riferito alcuni particolari che solo un magistrato (o, appunto, un ufficiale di polizia giudiziaria) poteva conoscere. Gli atti erano stati trasferiti poi a Brescia e a Roma.

Nelle intercettazioni si parlava anche di tangenti, ma alla fine la posizione di Paolo Pillitteri fu archiviata mentre l'ex assessore socialista Attilio Schemmari fu condannato a un anno e otto mesi soltanto per abuso d'ufficio. La sentenza, confermata anche in secondo grado, è stata annullata l'anno scorso dalla Cassazione, con un verdetto molto contestato: secondo i giudici milanesi, la Suprema Corte avrebbe «travisato i fatti», scambiando semplici controlli di polizia per veri e propri arresti. Un errore che ha convinto il presidente della Corte d'appello, Vincenzo Salaria, cioè il più importante magistrato milanese, a sollecitare un intervento del Csm. Una richiesta accolta dal plenum che, con una decisione senza precedenti, ha sollecitato un procedimento disciplinare contro i giudici della quinta sezione penale della Cassazione.

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