Le società, soprattutto quelle di piccola e media dimensione, vedranno ampliarsi le possibilità di accesso diretto al mercato finanziario grazie alla rimozione della normativa fiscale anti-abuso che limita le emissioni obbligazionarie, in sinergia con l'allentamento dei vincoli derivante dalla parallela attuazione della riforma del diritto societario. Gli intermediari creditizi e finanziari saranno interessati dalla riforma non solo sul piano degli adempimenti fiscali in qualità di paying agents, ma anche per gli effetti sulla composizione del passivo e sul conto economico. L'aliquota unica del 12,5% rimuoverà le attuali penalizzazioni nella raccolta a vista e a breve o atipica delle banche e, più in generale, favorirà lo sviluppo della finanza innovativa, riportando nel circuito italiano segmenti di mercato oggi in tutto o in parte delocalizzati all'estero per ragioni fiscali. La nuova tassazione delle fonti di finanziamento delle imprese contribuirà allo sviluppo di comparti - quali il ventura capital e il private equity - diversi da quelli tradizionali e particolarmente profittevoli, aperti ad una più elevata competizione internazionale. Per l'asset management, il nuovo impianto fiscale consentirà, da un lato, l'ottimizzazione dei risultati attraverso il reinserimento al lordo dei proventi conseguiti e, dall'altro, la confrontabilità delle performance con quelle degli altri prodotti del risparmio italiani ed esteri, con benefici in termini di trasparenza per i risparmiatori e di aumento della competitività dei fondi nazionali. Nel nuovo sistema verrà eliminata la causa del fenomeno dei crediti 'imposta virtuali derivanti dalla tassazione sul maturato in periodi di mercato al ribasso. Nuovi stimoli potranno derivare sulla crescita dei fondi chiusi, grazie al tax deferral implicito nella tassazione al realizzo. Infine, le agevolazioni per i fondi pensioni e per i fondi etici potrebbero contribuire al boost di questi strumenti, finora scarsamente sviluppati in Italia. Sul piano internazionale, l'intervento risulta compatibile con le iniziative intraprese a livello europeo ed OCSE nella lotta all'evasione fiscale sui redditi finanziari, incentrate sullo scambio di informazioni tra Paesi.
In questo contesto, anche alla luce delle recenti innovazioni normative, è interessante considerare i rapporti tra azione pubblica ed utilità collettiva, tra uso ed abuso di risorse ed il dissesto degli enti, nonché valutare le possibilità e capacità di controllo, interno ed esterno, sull'operato di questi.
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