Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Regola di correttezza e delibere di aumento di capitale - abstract in versione elettronica

82991
Moscati, Maria Antonietta 1 occorrenze
  • 2000
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
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Le regole di buona fede e correttezza si applicano per giudizio ormai unanime a tutti i rapporti societari, ed in particolare alle delibere assembleari, le quali rappresentano spesso i momenti in cui la volontà dei soci - espressa attraverso il voto - può dare luogo a comportamenti abusivi. Il ricorso al criterio della buona fede, come strumento consono ai principi che disciplinano l'autonomia privata è, pertanto, praticabile dinanzi al giudice per fornire una tutela coerente ai principi societari. L'angolo visuale scelto è quello delle deliberazioni di aumento del capitale, e la tipologia presa in considerazione, che si articola rispetto al caso emblematico dell'abuso della maggioranza rivolto alla eliminazione di altri soci, è prevalentemente orientata alla tutela della minoranza. L'esigenza di tutelare chi non ha poteri di controllo non deve portare, però, a trascurare come il bilanciamento degli equilibri societari sia in una fase di profonda trasformazione tale da mutare i rapporti tra maggioranza e minoranza, specialmente attraverso l'attribuzione di poteri a minoranze qualificate, in grado quindi di far sentire la propria voce. Il comportamento contrario a buona fede, e quindi abusivo, non è, pertanto, solo appannaggio delle maggioranze: la dottrina e qualche giudice (sino ad oggi non nazionale) hanno in proposito manifestato preoccupazione per una minoranza spesso "minacciosa", che riesce ad impedire modifiche dello statuto o a paralizzare deliberazioni che, come accade per l'aumento del capitale, richiedono una maggioranza qualificata.

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