Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abusive

Numero di risultati: 11 in 1 pagine

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L'eredità di Edmund Burke nel pensiero liberale e conservatore del Novecento - abstract in versione elettronica

153565
Martinelli, Claudio 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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L’eredità di un pensatore politico è sempre soggetta al pericolo di appropriazioni abusive, fraintendimenti, interpretazioni più o meno fedeli, soprattutto se misurata a secoli di distanza e collocata in contesti culturali molto diversi da quelli in cui l'autore si muoveva. Questa considerazione è particolarmente vera nel caso di Edmund Burke, sia perché le sue opere e le sue concezioni filosofiche, politiche e giuridiche sono strettamente legate alla risalente tradizione inglese, sia perché egli univa alle virtù del pensatore l'acume e la passione dell'uomo politico, immerso nelle problematiche della propria epoca storica. Questo articolo si propone di verificare come alcune correnti del pensiero politico contemporaneo, segnatamente di stampo liberale e conservatore, abbiano inteso richiamarsi ai capisaldi di questo Maestro settecentesco, talvolta servendosene legittimamente come bussola per orientarsi, in altre circostanze travisando o forzando il suo pensiero per renderlo spendibile di fronte agli interrogativi che la realtà proponeva. La tesi che si vuole sostenere è che la "Burke's legacy" sia composita e controversa, fatta di tanti e variegati lasciti, alcuni anticaglie di modesto valore, altri gemme preziose tuttora da tenere nel dovuto conto, ma che sempre meriti di essere trattata con il dovuto rispetto, evitando banali arruolamenti nei ranghi di questa o quella corrente del pensiero politico contemporaneo.

Responsabilità aggravata ex art. 96, comma 3, c.p.c.: una possibile interpretazione - abstract in versione elettronica

154503
Desiato, Olga 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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., al pagamento del quadruplo delle spese legali liquidate in dispositivo per aver posto in essere condotte abusive e riprovevoli offre il destro per analizzare la portata della disposizione introdotta dalla L. 18 giugno 2009, n. 69. Dato atto degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali che si avvicendano in ordine alla natura dell'istituto, l'A. offre argomentazioni a sostegno della tesi che attribuisce alla condanna ex art. 96, comma 3, c.p.c. carattere sanzionatorio, in quanto volta non già a ripristinare la situazione patrimoniale antecedente al verificarsi dell'evento dannoso, bensì a scoraggiare quelle condotte abusive e riprovevoli che costringono le controparti ad inutili e defatiganti attività processuali e compromettono la funzionalità dei sistema giustizia.

Il concordato "con riserva": evoluzione normativa e questioni interpretative - abstract in versione elettronica

155099
Aiello, Marco 1 occorrenze
  • 2015
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In relazione, poi, agli strumenti approntati dalla legge per prevenire (e sanzionare) eventuali condotte opportunistiche (quando non del tutto abusive) si tratta, oltre che degli aspetti connessi agli obblighi informativi e all'eventuale nomina del commissario, della controversa questione della successione nel tempo di una pluralità di domande di "automatic stay".

Avvocato e cliente nella normativa a tutela del consumo - abstract in versione elettronica

155409
Pollastro, Irene 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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La sentenza in commento si occupa di definire il campo di applicazione della direttiva 93/13/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti con i consumatori, e delinea i contorni delle figure del professionista (includendo nella categoria gli avvocati che stipulano contratti - standard - di assistenza legale) e del consumatore (ovvero il soggetto che conclude contratti nell'ambito della sua sfera personale e non professionale).

L'articolo 5 del "Piano Casa" del governo Renzi. Un dubbio bilanciamento tra esigenze di legalità e diritto alla casa - abstract in versione elettronica

156251
Ponzo, Elena 1 occorrenze
  • 2015
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L'articolo analizza le misure di contrasto al fenomeno delle occupazioni abusive di immobili adottate dal governo Renzi, sotto il profilo della loro legittimità costituzionale e compatibilità con la democraticità dell'ordinamento. L'art. 5 del "Piano Casa" pone infatti un divieto retroattivo di richiedere e ottenere la residenza, nonché l'allacciamento ai pubblici servizi, per coloro che non siano in grado di allegare un titolo di legittima occupazione della propria casa di abitazione, insinuando in tal modo dubbi sulla correttezza del bilanciamento operato tra principio di legalità e diritto alla casa.

La (ir)rilevanza penale delle condotte elusive/abusive e il reato di dichiarazione infedele: una lettura critica alla luce dei principi della delega fiscale e della loro attuazione - abstract in versione elettronica

156724
Conte, Daniela 2 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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La (ir)rilevanza penale delle condotte elusive/abusive e il reato di dichiarazione infedele: una lettura critica alla luce dei principi della delega fiscale e della loro attuazione

La disciplina dell'abuso del diritto (alias elusione fiscale), racchiusa nell'art. 5 della legge delega n. 23/2014, non contiene alcun riferimento alla irrilevanza penale delle condotte elusive/abusive. I numerosi dubbi interpretativi sugli elementi costitutivi dell'abuso del diritto e sulle relative conseguenze sanzionatorie potrebbero, peraltro, rendere concreto il potenziale rischio che la suddetta disciplina continui a sollevare, anche dopo l'attuazione della delega, problemi di certezza del diritto nonché di affidamento del contribuente, con evidenti risvolti anche sul piano penalistico. Sarebbe, dunque, auspicabile che l'Esecutivo, dando attuazione al criterio direttivo sull'individuazione dei confini tra le fattispecie di elusione e di evasione fiscale nonché tra le relative conseguenze sanzionatorie (contenuto nell'art. 8 della citata legge delega in materia di revisione del sistema sanzionatorio penale) introducesse, nell'ambito delle disposizioni di attuazione sull'abuso del diritto, una norma che stabilisca espressamente che le operazioni abusive non danno luogo a fatti punibili ai sensi delle leggi penali, sottraendo definitivamente la questione della rilevanza sanzionatoria delle condotte elusive/abusive alle interpretazioni del "giudice di turno".

Interessi moratori. Divergenze tra ABF e Corte UE, Corte costituzionale e Cassazione - abstract in versione elettronica

157953
Colangelo, Gianni 1 occorrenze
  • 2015
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In materia di violazione della Dir. 93/13/CEE sulle clausole abusive e eccessività dell'interesse moratorio, quando si calcoli anche sull'interesse corrispettivo, il Collegio di coordinamento dell'ABF [Arbitro Bancario Finanziario] decide di disattendere quanto stabilito dalla giurisprudenza europea. Eleva a fonte normativa e giurisprudenziale del rango più elevato le "Istruzioni per la rilevazione dei tassi globali medi ai sensi della legge sull'usura" ed i successivi "Chiarimenti in materia di applicazione della legge antiusura" provenienti dalla Banca d'Italia ed equipara gli interessi moratori alla penale, ex art. 1382 c.c. Dichiara che in presenza di interessi moratori eccessivi, occorre rivedere la loro misura, riducendoli, ex art. 1224 c.c., al tasso degli interessi corrispettivi calcolati sull'intero importo della rata. Nel commento si evidenzia che il tasso effettivo determinato dall'applicazione del tasso moratorio all'intero importo delle rate insolute, comprendente anche l'interesse corrispettivo, è sempre eccessivo. Inoltre, il valore del tasso effettivo non è dato dalla semplice somma del tasso degli interessi corrispettivi e di quello moratorio, ma esso varia in funzione della durata della mora e dalla posizione della rata insoluta nel piano di rimborso. La conclusione è che una condizione contrattuale che preveda il calcolo degli interessi moratori sull'intera rata che include anche gli interessi corrispettivi viola non solo il disposto della Dir. 93/13/CEE ma anche quello della Dir. 2008/48/CE per esorbitanza e mancato rispetto del requisito della trasparenza.

Residenza fiscale all'estero e reddito d'impresa: abuso del diritto e interposizione non possono coesistere - abstract in versione elettronica

158489
Magliaro, Alessandra; Censi, Sandro 1 occorrenze
  • 2015
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Il giudice adito non può riqualificare come abusive le operazioni accertate dall'Ufficio utilizzando l'istituto dell'interposizione perché le due fattispecie sono incompatibili. Inoltre, la rilevabilità d'ufficio dell'abuso del diritto non può legittimare soluzioni "a sorpresa". È obbligo del giudice che rilevi d'ufficio l'applicabilità di tale principio assegnare alle parti un termine per le controdeduzioni, pena la violazione del principio del contraddittorio.

I profili sanzionatori amministrativi e penali del nuovo abuso del diritto - abstract in versione elettronica

159637
Consolo, Giovanni 1 occorrenze
  • 2015
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Sul versante amministrativo, il sistema sanzionatorio delineato dai DD.Lgss. nn. 471 e 472 del 1997 non sembra, infatti, garantire l'esigenza di prevedere risposte punitive differenziate tra condotte abusive ed evasive. Sul versante penale, invece, si pone un delicato problema interpretativo circa il possibile contrasto tra la nuova norma statutaria e il principio del "favor rei", laddove il D.Lgs. n. 128/2015 sancisce la parziale irretroattività di tutte le disposizioni contenute nell'art. 10-bis dello Statuto.

"Transfer pricing" interno: valore normale non applicabile ai soggetti residenti - abstract in versione elettronica

159705
Albano, Giacomo; Goi, Marta 1 occorrenze
  • 2015
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L'intervento del legislatore delegato, tuttavia, non sembra idoneo ad impedire l'utilizzo del valore normale per rettificare operazioni tra società del gruppo residenti, in presenza di comportamenti palesemente antieconomici (non giustificati dal contribuente) o di condotte abusive.

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