Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abusato

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Giurisprudenza di legittimità in tema di violenza sessuale - abstract in versione elettronica

122253
Onorato, Pierluigi 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Dopo aver affrontato il problema della continuità normativa tra le fattispecie introdotte dalla nuova legge e le fattispecie previgenti, esamina il controverso tema del concorso formale tra il delitto di violenza sessuale e quello di maltrattamenti in famiglia, cercando di enucleare i presupposti dommatici - spesso non esplicitati - delle diverse soluzioni adottate e proponendo una soluzione più coerente col diritto positivo. Affronta poi vari problemi relativi all'acquisizione e alla valutazione della prova del reato di violenza sessuale, con particolare riguardo alla testimonianza della persona offesa, alla testimonianza del minore abusato sessualmente e alle testimonianze indirette.

Fine delle operazioni inesistenti nell'IVA? - abstract in versione elettronica

126657
Raggi, Nicolò 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
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La tesi della Cassazione secondo cui l'inesistenza (oggettiva o soggettiva) di un'operazione inibisce sempre l'esercizio del diritto a detrazione iva, e ciò a prescindere da qualsiasi valutazione dello stato soggettivo del contribuente (cessionario o committente), è il risultato del fraintendimento delle indicazioni, fornite dalla Corte di giustizia, nel celebre caso Genius Holding. I nostri giudici fiscali "di trincea" sono, fortunatamente, intervenuti a correggere la lunga deriva giurisprudenziale della Cassazione. Le Commissioni tributarie, infatti, nell'affrontare e decidere per prime i casi di frodi "carosello" (ossia una particolare tipologia di operazioni ricondotte, in Italia, al genus delle operazioni "soggettivamente" inesistenti), non hanno esitato a disattendere la tesi elaborata dagli "ermellini", preferendo fare affidamento sugli opposti insegnamenti della Corte di giustizia. Ha così trovato "voce", anche in Italia, il principio secondo cui l'esercizio di un diritto garantito dall'ordinamento comunitario - quale nella specie il diritto a detrazione iva - è senz'altro legittimo salvo che il contribuente ne abbia "abusato". Preso atto di ciò, nel 2009, il Supremo Collegio ha iniziato una silenziosa revisione delle proprie posizioni, ammettendo, finalmente, che, nella dinamica delle operazioni "soggettivamente" inesistenti, l'accertamento della consapevole partecipazione del contribuente alla frode assume un ruolo determinante. Coerenza, a questo punto, vorrebbe che il criterio dell'inesistenza, sia oggettiva che, soprattutto, soggettiva, venisse abbandonato del tutto (ferme restando, naturalmente, le sue implicazioni in campo penale tributario). Non pare dubbio, infatti, che, invocare l'inesistenza "oggettiva" sia superfluo: tale situazione, infatti, è già contemplata dalla clausola generale (contenuta nella direttiva iva) secondo cui l'imposta è dovuta da chiunque la indica in fattura. Inoltre, l'ostinata determinazione della Cassazione, anche nel nuovo corso giurisprudenziale, a voler giudicare le frodi iva con il metro dell'inesistenza "soggettiva", finisce con l'addossare al contribuente un onere probatorio diabolico, mortificando (illegittimamente) la piena e corretta applicazione del diritto comunitario.

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