La questione si è presentata non solamente a Bergamo, ma in diverse altre provincie del regno, ed il Governo, come era suo dovere, credette di consultare il Consiglio di Stato, il quale ha proceduto diligentemente all'esame della questione, non una, ma più volte, ed ha sempre ammessa la distinzione fra il patronato detto abusivamente patronato, ma che è diritto di prerogativa, ed il patronato che il principe acquista come tutti gli altri privati, a norma dei principii del diritto canonico, e che è ima specie di proprietà che la legge deve sempre rispettare; e disse: che il primo debba ritenersi abrogato, ed il secondo tuttora riconosciuto e mantenuto in vigore.
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