Abrogare il già abrogato ovvero l'abrogazione al quadrato. Considerazioni sul D.lgs. n. 212 del 2010 di abrogazione espressa cumulativa di leggi statali
Il saggio nasce dalla sorpresa dell'A. di fronte al fatto che un tema importante per il diritto come la desuetudine non sia stato frequentemente fatto oggetto di indagini specifiche in letteratura. Il saggio si articola in due parti. Nella prima parte, l'A. distingue due concezioni della desuetudine: (i) la desuetudine come fenomeno deontico, cioè come fenomeno che appartiene al regno del "Sollen", e (ii) la desuetudine come fenomeno ontico, cioè come fenomeno che appartiene al regno del "Sein". In secondo luogo, l'A. formula la domanda "Può la desuetudine abrogare una norma?", ricostruisce due risposte che sono state già formulate in letteratura, una riposta affermativa e una risposta negativa, e ne propone una terza. Secondo la prima risposta (affermativa), la desuetudine può determinare l'invalidità della norma. Secondo la seconda risposta (negativa), la desuetudine non può determinare l'invalidità della norma. Secondo la terza risposta, proposta dall'A., la desuetudine determina non l'invalidità, ma la quiescenza della norma