Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abolito

Numero di risultati: 22 in 1 pagine

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La nuova disciplina italiana dell'"industrial design" - abstract in versione elettronica

84461
Panucci, Marcella 1 occorrenze
  • 2002
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Conformemente alla Direttiva il decreto ha infatti introdotto un nuovo requisito di protezione, il carattere individuale, ed ha abolito sia il divieto di cumulare la protezione brevettuale a quella di diritto d'autore che il requisito della scindibilità precedentemente richiesto dalla legge sul diritto d'autore ai fini dell'applicazione del copyright.

"Quel che resta" del divieto di intermediazione ed interposizione nelle prestazioni di lavoro dopo la "riforma Biagi" - abstract in versione elettronica

94723
Morgante, Gaetana 1 occorrenze
  • 2006
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In particolare, la "riforma Biagi" non ha abolito il reato, ma ha introdotto una semplice modificazione ai sensi dell'art. 2 comma 3 c.p.

La riabilitazione del fallito. Effetti del venir meno dell'istituto della riabilitazione civile e del registro dei falliti - abstract in versione elettronica

99679
Cardosi, Gianfranco 1 occorrenze
  • 2007
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La materia dei fallimenti, già disciplinata dal r.d. 267/1942, è stata, di recente, rimessa a nuovo dal d. lgs. n. 5/2006 che ha abolito, tra l'altro, l'istituto della riabilitazione. Ulteriori ritocchi legislativi alla materia di che trattasi sembrano essere in arrivo, per estendere l'istituto della esdebitazione anche ai fallimenti pronunciati prima dell'entrata in vigore del citato d. lgs. n. 5/2006 (e, cioè, prima, del 16 luglio 2006) e per prevedere nuove e più alte soglie o limiti reddituali, mantenendosi sotto i quali, non è possibile che venga dichiarato fallimento.

Attuazione della direttiva 2006/68/CE su conferimenti non in contanti, acquisto di azioni proprie e assistenza finanziaria - abstract in versione elettronica

109617
Spolidoro, Marco Saverio 1 occorrenze
  • 2009
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Per le società che non fanno ricorso al mercato di capitali di rischio è stato inoltre abolito il limite del 10% del capitale per l'acquisto di azioni proprie. Infine è stata profondamente modificata la disciplina dell'assistenza finanziaria per le operazioni sulle azioni proprie. L'articolo commenta analiticamente le nuove disposizioni alla luce dei lavori preparatori e ne descrive gli effetti principali.

L'abrogazione del delitto di bancarotta impropria nell'amministrazione controllata - abstract in versione elettronica

115391
D'Alessandro, Francesco 1 occorrenze
  • 2010
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Analizzando le conseguenze dell'avvenuta abrogazione dell'istituto dell'amministrazione controllata all'interno della Legge fallimentare, la Suprema Corte ha ritenuto integralmente abolito il reato di bancarotta impropria realizzato nel contesto di tale procedura concorsuale (art. 236, comma 2, n. 1. l. fall.), escludendo che si sia verificato il fenomeno della c.d. abrogatio sine abolitione, con contestuale riespansione del delitto di appropriazione indebita. Una conclusione che lascia perplessi, alla luce degli stessi argomenti impiegati dalle Sezioni Unite, che pur ribadendo la centralità del criterio del confronto strutturale tra fattispecie astratte hanno riconosciuto ampi spazi all'utilizzo, in chiave integrativa, di apporti valutativi tipicamente riconducibili allo schema della continuità del tipo di illecito.

L’abolizione del delitto di bancarotta impropria commesso nell’ambito di società in amministrazione controllata (art. 236, cpv., n. 1 l. fall.) - abstract in versione elettronica

119925
Gambardella, Marco 1 occorrenze
  • 2010
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La Corte, sulla scorta dell’ormai consolidato criterio del confronto strutturale tra fattispecie astratte, ha ritenuto integralmente abolito il reato di bancarotta impropria nell’amministrazione controllata (art. 236, cpv., n. 1 l. fall.). Le Sezioni unite hanno escluso che nel caso di specie si sia verificato il fenomeno della c.d. abrogatio sine abolitione: la soppressione del reato di cui all’art. 236, cpv., n. 1 l. fall. non ha fatto riespandere l’area applicativa del coesistente delitto di appropriazione indebita (art. 646 c.p.). Ad avviso della Corte, il canone strutturale, che in questa ipotesi deve essere confermato da quello valutativo (l’omogeneità dei beni giuridici protetti), evidenzia una relazione di eterogeneità strutturale tra le due fattispecie astratte, tale da escludere la loro continuità normativa.

La progressione in carriera dei dipendenti pubblici prima e dopo la "riforma Brunetta" - abstract in versione elettronica

120721
Serra, Dionisio; Busico, Luca 1 occorrenze
  • 2010
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Nel pubblico impiego privatizzato i contratti collettivi della tornata 1998-2001, dopo aver abolito il sistema delle qualifiche funzionali ed introdotto il nuovo sistema delle "categorie" e delle "posizioni economiche ", hanno previsto due tipi di progressione di carriera: quello orizzontale (a carattere esclusivamente economico all'interno di ogni area o categoria) e quello verticale (tra le aree o categorie e comportante il passaggio da un'area alla posizione iniziale dell'area immediatamente superiore). La l. n. 421 del 1992, che aveva avviato il processo di privatizzazione del pubblico impiego, aveva, però, escluso la competenza in materia della contrattazione collettiva. Con la "riforma Brunetta" (L. n. 15 del 2009 e D.Lgs. n. 150 del 2009) si assiste alla ripubblicizzazione della materia ed, in particolare, alla soppressione delle progressioni verticali.

Abrogazione del reato di associazione militare per scopi politici e obblighi costituzionali espressi di incriminazione - abstract in versione elettronica

122315
Gambardella, Marco 1 occorrenze
  • 2011
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Con l'emanazione del nuovo codice dell'ordinamento militare, il legislatore ha espressamente abolito il delitto di associazione militare (d.lg. n. 66 del 2010). L'abrogazione è stata però attuata in violazione della legge di delega, la quale non prevedeva in modo specifico l'eliminazione della fattispecie in esame. La questione che si pone, allora, è se la Corte costituzionale possa annullare la norma abrogatrice per eccesso di delega (art. 76 Cost.), e di conseguenza far rivivere l'incriminazione soppressa; oppure se ciò sia inammissibile, perché in tal modo la Corte inciderebbe sulle scelte in materia penale attribuite dall'art. 25, comma 2, Cost. in via esclusiva al legislatore. Ebbene, il principio della riserva di legge non esclude qui che la Corte possa sindacare la legittimità costituzionale della norma abrogatrice, facendo rivivere la figura di reato abolita, giacché quest'ultima rappresenta l'attuazione di un obbligo costituzionale espresso di incriminazione sancito dall'art. 18, comma 2, Cost.

Svolgimento di mansioni superiori e misura della retribuzione nel rapporto pubblico privatizzato - abstract in versione elettronica

128765
Mannacio, Giorgio 1 occorrenze
  • 2011
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In tal caso, la decisione gli attribuisce il diritto al trattamento economico corrispondente alle mansioni superiori svolte di fatto, anche per il tempo precedente il d.lgs. n. 387/1998 che, con l'art. 15, ha abolito il divieto di cui all'art. 25 del d.lgs. n. 80/1998: all'art. 15 sopra citato viene infatti attribuito il carattere di norma transitoria e l'efficacia retroattiva sull'intero periodo che va dall'inizio della privatizzazione alla data del detto art. 15.

Novità normative in tema di compensi per prestazioni professionali di avvocato - abstract in versione elettronica

130767
Di Marzio, Mauro 1 occorrenze
  • 2012
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"decreto Bersani", che aveva abolito i minimi tariffari e fatto cadere il divieto del patto di quota lite, il recente "decreto Crescitalia", convertito nel marzo scorso, ha abrogato la stessa tariffa forense, in previsione della sua sostituzione con una nuova tariffa di provenienza ministeriale, ponendo inoltre a carico dell'avvocato precisi obblighi informativi.

Una nota sul Servizio idrico italiano dopo i "referendum" del giugno 2011 - abstract in versione elettronica

139751
Bottasso, Anna; Conti, Maurizio 1 occorrenze
  • 2013
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In questo lavoro si discutono le possibili implicazioni economiche dei due quesiti referendari del giugno 2011 che hanno interessato il settore idrico italiano e che hanno abolito l'obbligo del ricorso alla gara come modalità standard di affidamento del servizio e il riferimento alla adeguatezza della remunerazione del capitale investito, rispettivamente. Per quanto riguarda il primo punto, si ritiene che l'esito referendario non avrà implicazioni negative sull'evoluzione del settore e possa aver accelerato la creazione di un quadro regolatorio più chiaro nel quale una autorità indipendente assume un ruolo determinante. Inoltre discutiamo le possibili implicazioni economiche della vittoria del sì nel secondo quesito referendario, sia nel caso in cui i capitali privati dovessero fuoriuscire dal settore, sia nel caso in cui ciò non dovesse succedere. Infine, discutiamo le proposte preliminari in tema di revisione del metodo tariffario normalizzato recentemente avanzate dall'Autorità dell'Energia.

La riforma della filiazione: alcune note di lume - abstract in versione elettronica

141025
Bianca, C. Massimo 1 occorrenze
  • 2013
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La riforma della filiazione ha abolito la distinzione tra figli illegittimi e figli non legittimi abolendo le qualifiche formali che davano luogo esse stesse a una sostanziale discriminazione. Ai figli nati fuori del matrimonio è stato, tra l'altro, riconosciuto il diritto di parentela, cioè di far parte delle famiglie dei genitori.

Contribuenti minimi e recupero delle ritenute: restano ancora difficoltà - abstract in versione elettronica

143537
Valcarenghi, Giovanni; Balzanelli, Matteo 1 occorrenze
  • 2013
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Tuttavia, per effetto dei tempi tecnici di adeguamento delle procedure, molte ritenute sono state comunque "operate"; il modello "UNICO", però, "non" ne consente lo "scomputo", essendo stato abolito l'apposito rigo nel quadro "LM". L'Agenzia delle entrate, con la "risoluzione n. 47/E" del 2013, è intervenuta per consentire il "recupero" delle sole "ritenute" operate dalle "banche" e da "Poste" Italiane s.p.a. [società per azioni], ma residuano numerose "casistiche" che meriterebbero un'equiparazione del beneficio, "senza" imporre l'istanza di "rimborso".

Costi di costituzione e caratteristiche delle società a responsabilità limitata a capitale minimo e Srl semplificate in alcuni Paesi UE (Austria, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito) - abstract in versione elettronica

145913
Cappiello, Antonio 1 occorrenze
  • 2014
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La Germania, soprattutto per contrastare la possibile opzione per la "Ltd" [Limited] del Regno Unito, ha introdotto (2008) la UG o mini-GmbH che richiede un capitale minimo di 1 euro, mentre la Francia aveva già abolito, a partire da agosto 2003, il capitale minimo richiesto per la costituzione della SARL [Société a Responsabilité Limitée - Società a Responsabilità Limitata]. Nel 2010 il Belgio ha introdotto la SPRL/BVBA-"Starter", una sorta di Srl semplificata che, pur non richiedendo un capitale minimo iniziale, entro un periodo massimo di 5 anni, va trasformata in SPRL/BVBA ordinaria. I Paesi Bassi hanno abolito il capitale minimo per la BV [Besloten Vennootschap - società privata] ad ottobre 2012. In Austria, a partire da luglio 2013, il capitale minimo previsto per la costituzione di una GmbH è passato da 35.000 a 10.000 euro e il capitale minimo da versare alla costituzione è diminuito da 17.500 a 5.000 euro. L'Italia, in linea con il "trend" europeo, ha introdotto la Srls [Srl semplificata] (2012) che prevede un capitale iniziale minimo di 1 euro e la gratuità della prestazione notarile per la costituzione. Tuttavia le Srls italiane sembrano avere molte difficoltà per la rigidità della forma amministrativa e per il difficile accesso al credito. In seguito, con la Legge n. 99 del 9 agosto 2013, di conversione del decreto legge n. 76 del 28 giugno 2013, è stato abolito il requisito del capitale minimo per la Srl ordinaria, sia pure con alcune limitazioni finalizzate a salvaguardare l'effettività di capitale e l'equilibrio finanziario della società. Nelle Tabelle A, B e C vengono presentate in maniera sinottica e comparata le caratteristiche delle Srl e Srls. In particolare nella tab. C vengono evidenziate alcune caratteristiche delle Srl semplificate di Belgio e Germania (SPRL-S e UG). Dall'analisi comparata si evince che l'Italia è chiaramente ispirata alla UG tedesca per la previsione dell'accantonamento annuale di una quota degli utili relativi alla "Srl ordinaria con capitale minimo inferiore a 10.000 euro". Per quanto riguarda i costi (in particolare quelli notarili) l'Italia sembra essere molto competitiva sia per la Srl ordinaria che per la Srl semplificata (v. "Log-Layer"). Tuttavia, dopo l'abolizione del capitale minimo per le Srl ordinarie, le Srls sembrerebbero una sottocategoria superflua della categoria S.r.l. Se lo scopo è unicamente quello di individuare una sottocategoria con costi costitutivi e modalità di costituzione molto semplificate, occorre considerare che le difficoltà di gestione e di crescita delle Srls renderebbero inefficaci il temporaneo contributo professionale notarile gratuito e la semplicità di costituzione. Sembrerebbe invece opportuno puntare sulla Srl ordinaria, per la costituzione della quale è ora sufficiente anche solo 1 euro di capitale sociale e valorizzare il ruolo del notaio che, attraverso una consulenza attiva e imparziale, consentirebbe all'imprenditore di adattare il modello di gestione amministrativa alle proprie esigenze e di arrivare, attraverso il piano di accantonamento, a quella stabilità di lungo termine che garantirebbe il rilancio delle micro-imprese e, dunque, del sistema economico.

Il "figlio a tutti i costi" e la "procreazione medicalmente assistita". Così la Corte Costituzionale dimentica il primato degli interessi e dei diritti dei minori - abstract in versione elettronica

147023
Casini, Maria 1 occorrenze
  • 2014
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Il contributo esamina criticamente l'ordinanza della Corte Costituzionale 2014 che ha abolito il divieto di fecondazione eterologa previsto nella legge 40 del 2004. Le osservazioni critiche mosse nei confronti dell'ordinanza riguardano: il mancato rispetto del margine di apprezzamento degli Stati (rispetto che sarebbe stato doveroso alla luce della sentenza della Grande camera della Corte Europea dei diritti dell'uomo riguardante il caso S.H. vs. Austria del 3 novembre 2011); la considerazione del figlio come oggetto di diritti altrui, invece che come soggetto di diritti propri; l'aver disatteso il principio del "superiore interesse del minore" presente nella Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo e ignorata la preferenza per l'unitarietà, delle figure genitoriali contenuta nell'art. 30 Cost.; l'improprio riferimento all'istituto dell'adozione per giustificare la fecondazione eterologa; l'ambiguità sul diritto di conoscere la propria identità genetica per i figli concepiti da eterologa; l'errato richiamo dell'art. 3 Cost., tenuto conto della differenza tra procreazione naturale e procreazione tecnologica e tra fecondazione omologa e fecondazione eterologa; i profili di discriminazione per i figli dell' eterologa; la sostanziale diversità tra "dono" dei gameti e "dono" di tessuti o di organi. Si osserva, inoltre, che la disciplina dello "status" anagrafico non elimina i possibili danni dell' eterologa, la possibile deriva eugenetica, il possibile disordine sociale. L'esame della sentenza 162/2004 e delle ordinanze che l'hanno preceduta, ha messo in luce la mancanza di una voce processuale che si esprima in un contraddittorio a favore del concepito e dei suoi diritti. Per questo, è apprezzabile il PDL "Norme sulla attuazione del principio del contraddittorio nei procedimenti civili in materia di procreazione medicalmente assistita". Il contributo si conclude ritenendo, al momento, non opportuno un nuovo intervento legislativo sulla PMA. Tuttavia se fosse riaperto un dibattito parlamentare - fermo restando quanto è attualmente in vigore della Legge 40/2004 -, esso dovrebbe essere circoscritto solo a due profili: esclusione dell'anonimato per i donatori (per scoraggiare l'eterologa) e definizione rigorosa di cosa si deve intendere per "strettamente necessario" riguardo alla produzione soprannumeraria di embrioni umani (per evitare l'accumulo di embrioni congelati dovuto a un'incontrollabile discrezionalità dei medici).

Finanziamenti erogati da banche estere: tra accertamenti fiscali e decreto crescita e competitività - abstract in versione elettronica

151845
Dezzani, Luca 1 occorrenze
  • 2014
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Il D.L. n. 91/2014 (decreto crescita e competitività) ha (finalmente) abolito la ritenuta sugli interessi derivanti da finanziamenti a medio e lungo termine erogati alle imprese da banche e assicurazioni stabiliti negli Stati membri dell'Unione europea e, sotto il profilo delle imposte indirette, sempre nell'ottica di incentivare l'accesso delle imprese ai finanziamenti, ha ampliato il campo di applicazione oggettivo e soggettivo dell'imposta sostitutiva sui finanziamenti.

Le principali questioni giurisprudenziali in tema di danno cagionato da animali - abstract in versione elettronica

151927
Ambrosini, Roberto (a cura di) 1 occorrenze
  • 2014
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., ha previsto che le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici, od infine all'ordinanza del Ministero del Lavoro del 3 marzo 2009 che ha abolito la "black list" delle razze canine ritenute pericolose) rende conto della sempre più ricca ed articolata casistica in materia tanto da far sorgere ragionevoli preoccupazioni circa il costo sociale del fenomeno (si consideri che in Francia le cc.dd. "morsures des animaux" costituiscono addirittura la terza causa di danno dopo gli incidenti sul lavoro e quelli stradali).

I recenti interventi legislativi sul contratto a termine. A forte rischio la tenuta eurounitaria del sistema interno - abstract in versione elettronica

153247
Coppola, Paolo 1 occorrenze
  • 2015
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L'A. esamina poi le ultime leggi sul lavoro precario presso la Pubblica Amministrazione italiana, per la quale l'Italia ha abolito il risarcimento, che avrebbe potuto avere un costo annuale molto elevato, lasciando solo la possibilità del riconoscimento di contratti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, rafforzata dalla istituzionalizzazione dello stesso canale di accesso per i lavoratori sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. Nessuna riforma è avvenuta contro il lavoro precariato presso le scuole pubbliche, ove il più importante intervento legislativo è costituito da un nuovo meccanismo di abilitazione, probabilmente privo di un sufficiente supporto legale. Infine, alcuni suggerimenti sono indicati per una riscrittura totale delle disposizioni in materia, al fine di semplificare il sistema, fornendo la necessaria flessibilità nel lavoro pubblico e privato, senza eludere la legge.

Processo in "absentia" a un anno dalla riforma: "praesumptum de praesumpto" e spunti ricostruttivi - abstract in versione elettronica

158147
Conti, Carlotta 1 occorrenze
  • 2015
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La riforma del 2014, che ha abolito la contumacia, è stata salutata con favore nella parte in cui ha introdotto la sospensione del processo nei confronti dell'irreperibile, mentre ha suscitato perplessità - specie con riferimento ai "dicta" della Corte europea dei diritti umani - laddove ha previsto la possibilità di procedere in assenza, qualora ricorrano i noti "fatti sintomatici" della conoscenza del procedimento in capo all'imputato. Soltanto con l'ausilio dei princìpi cardine della teoria generale delle prove è possibile pervenire ad una interpretazione convenzionalmente conforme delle presunzioni legali coniate dal legislatore.

Nuove CFC senza obbligo di interpello preventivo - abstract in versione elettronica

158639
Albano, Giacomo; Marani, Marco 1 occorrenze
  • 2015
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Viene abolito il regime di tassazione per trasparenza delle società collegate "black list" e viene altresì chiarito che il reddito prodotto dalla partecipata estera e tassato per trasparenza in Italia va determinato secondo le regole fiscali applicabili alle imprese residenti. Infine viene consentita la fruizione del credito di imposta estero in caso di disapplicazione della CFC sulla base della prima esimente e di successiva distribuzione di dividendi in Italia.

Il processo "in absentia" a un anno dalla riforma: le ricadute sui giudizi di appello e di cassazione - abstract in versione elettronica

159125
Canzio, Giovanni 1 occorrenze
  • 2015
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La riforma del procedimento "in absentia", che ha abolito l'istituto della contumacia, ha comportato significativi interventi correttivi anche al regime dei giudizi di impugnazione per assicurarne (pure con talune, evidenti, imperfezioni e disarmonie) la coerenza sistematica con la nuova disciplina. In estrema sintesi: quanto all'appello, vengono meno le regole del rito contumaciale (dalla notificazione dell'estratto della sentenza alla rinnovazione dell'istruzione dibattimentale o alla restituzione nel termine per impugnare), mentre si estende il potere del giudice di appello di rilevare le nullità verificatesi nel precedente grado di giudizio, celebrato in assenza dell'imputato, e di disporre la retrocessione del processo; con riguardo alla cassazione, si allargano le ipotesi di annullamento della sentenza di condanna e di rinvio degli atti al giudice di primo grado, in conseguenza della rilevata nullità per violazione delle regole del procedimento in assenza. A loro volta, le norme transitorie, dettate dalla L. n. 118 per colmare l'originaria lacuna di una disciplina intertemporale, escludono l'applicabilità della disciplina dell'assenza nei giudizi di impugnazione in corso alla data di entrata in vigore della L. n. 67, nei quali l'imputato sia stato già dichiarato contumace e non sia stato emesso il decreto d'irreperibilità in primo grado.

Le alternative contrattuali di inserimento lavorativo per la figura del "fundraiser" - abstract in versione elettronica

161397
D'Imperio, Giulio 1 occorrenze
  • 2016
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Questa esigenza scaturisce da quanto previsto dall'art. 2 del D.Lgs. n. 81/2015 che ha abolito tale contratto. Si propone una breve disamina delle alternative contrattuali possibili.