Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La Stampa

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AA. VV. 1 occorrenze

Già, perché Schengen è una questione complessa, che si può semplificare così: nel momento in cui si aboliscono i controlli eh frontiera interni, bisogna rafforzare quelli esterni, per impedire ingressi non previsti e non graditi, in termini d'immigrazione, ma anche di potenziale criminalità, comune e politica (droga e terrorismo). Ma resta prevalente il grande significato positivo di Schengen, che dà un segnale ai cittadini, e non solo ai governi e alle Banche centrali, dei cambiamento in atto cioè di che cosa significhi concretamente, quotidianamente, vivere oggi, e ancor più domani, in Europa. Come ha ricordato Monti, c'e poi il problema di «calare» Schengen nelle regole dell'Ue, tenendo conto che, se ormai le adesioni di principio sono tante, da Grecia e Austria ai Paesi nordici, manca la solita Gran Bretagna, mentre alcune adesioni (Norvegia e Islanda) sono, per cosi dire, extracomunitarie. E dunque si profila un altro caso di Europa «flessibile», cioè realista e pragmatica, con un gruppo di testa che attende in certe stazioni, per un certo tempo, i vagoni più lenti, e prevede anche «coincidenze» con vagoni sciolti. Ebbene, in questo caso, l'Italia si è agganciata al gruppo più intraprendente e veloce, portandosi dietro probabilmente Grecia e Austria, e non è un fatto da poco, pensando all'importanza, simbolica e pratica, della libera circolazione in uno spazio comune, controllando nel contempo, con le necessarie garanzie per tutti, interni ed esterni, i flussi migratori (per noi un ultimo adempimento di legge entro gennaio). Certo, questo è ancora un Paese in cui poi le coste franano e i treni deragliano. Ma è una ragione in più per tenerci avvinghiati all'Europa e alle sue regole.

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