Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abolire

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«Topolino» 1, Vol. I (1 Aprile 1949)

346074
AA. VV. 1 occorrenze

MOLOSSO, CIOÈ IL COBRA BIANCO, E GAMBADILEGNO, DALL’ALTO DEL “CASTELLO DELLE MALEDIZIONI” TERRORIZZANO LA CITTÀ, METTENDO IN AZIONE UNA MACCHINA INFERNALE CHE HA IL POTERE DI ABOLIRE LA FORZA DI GRAVITÀ SOLLEVANDO IN ARIA LE PERSONE E LE COSE. L’ACCADEMIA DELLE SCIENZE INCARICA TOPOLINO DI NEUTRALIZZARE LA FONTE DELLE TERRIBILI EMANAZIONI DI RAGGI MISTERIOSI. TOPOLINO PARTE IN AEROPLANO ALLA RICERCA DELLA STAZIONE TRASMITTENTE E PIPPO LO SEGUE. QUANDO GIUNGONO IN VISTA DI UNO SCOSCESO PICCO DI MONTAGNA L’APPARECCHIO VIENE PRESO DA GANIMEDE, UN MOSTRUOSO SERPENTE MAGNETICO, CHE LO RISUCCHIA NEL “CASTELLO DELLE MALEDIZIONI”. GIUNTI NEL CASTELLO DELL’ALLUCINATO MOLOSSO, I DUE EROI INCAPPANO IN UNA SERIE DI TRABOCCHETTI, E ALLA FINE, MENTRE PIPPO VIENE IMPRIGIONATO DA GAMBADILEGNO, TOPOLINO CADE SUL FONDO DEL LAGO, DOVE SI TROVA LA PORTA DI UN ASCENSORE CHE LO TRASPORTA AL LABORATORIO. RITROVATISI NUOVAMENTE, I DUE PROTAGONISTI VENGONO CATAPULTATI NEL LAGO.

Corriere della Sera

369129
AA. VV. 2 occorrenze

Veltroni arriva proprio il giorno in cui finisce la produzione della Y10: «Il Polo vuole abolire la cassa integrazione. Noi no. Il Polo vuole abolire la contrattazione collettiva, poi ci ripensa, alla fine è diviso... Noi non accettiamo il cinismo delle promesse che non saranno mai mantenute. E respingiamo il modello americano di sanità, dove chi non è assicurato, chi non ha i soldi, non viene curato. Il reaganismo ha fatto danni incalcolabili e c'è chi, adesso, vuol riproporlo in Italia».

L'appoggio che a sorpresa, il Nobel per l'economia Franco Modigliani ha dato alla proposta del leader di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, di abolire la ritenuta fiscale alla fonte per lavoratori dipendenti e pensionati infiamma la guerra delle tasse fra gli schieramenti del 21 aprile. E l'Ulivo non risparmia critiche al professore italoamericano, considerato fino a ieri un potente alleato contro il Polo.

La Stampa

372840
AA. VV. 1 occorrenze

Dirigere la Rai pur essendo stato un allievo di Pasolini, che propose di abolire la televisione. Dica che Pasolini delirava. Oppure lasci la presidenza della Rai! Questo dovrei chiedergli?». Effettivamente non sarebbe una richiesta peregrina. ...

Il Nuovo Corriere della Sera

378423
AA. VV. 2 occorrenze

Staremmo freschi se Piero della Francesca, servisse appena ad anticipare la pitturetta metafisica e se Bosch il barcollante surrealismo: se la costruzione classica avesse bisogno di essere scoperta da un Mondrian, e cioè ridotta a vacui quadrati; e saremmo noi sciocchi, ignoranti, se davvero dovessimo credere che Luca Cambiaso geometrizzando solidamente a scopo di studio e metodo accademico anticipi il cubismo analitico che, d'altronde, non geometrizza affatto, non cubistizza, e invece appiattisce sgeometrizzando, tentando di abolire la terza dimensione.

A mio parere l'unico sistema - veramente democratico - di troncare lo scandalo è quello dl abolire l'enorme imposta che grava sul caffè. Il danno non è solo quello subito dall'Erario; ma, ce n'è uno più grave, quello della valuta che viene esportata in Svizzera in ragione di lire 600 il chilo, quando lo stesso caffè potrebbe essere acquistato nelle zone franche dl Trieste e Genova a lire 250 sino a lire 500 il kg. a seconda della qualità richiesta. Lo stesso ragionamento vale per lo zucchero. Anche questo prodotto, di prima necessità, non solo in Svizzera ma anche in Francia costa meno, molto meno che in Italia.

Il Corriere della Sera

379592
AA. VV. 1 occorrenze

La rivoluzione francese, sotto il pomposo ammanto delle ideologie egualitarie, trionfa, all'interno, per la forza della borghesia che, spezzati i ceppi e gli oneri impostile dalla nobiltà e dal clero, espande la sua vitalità prepotente; e rompe, all'estero, il cerchio dell'assedio straniero sotto la spinta di un nazionalismo xenofobo, che torna ai vecchi piani imperialistici francesi e, col pretesto di abolire i privilegi presso gli altri popoli, estende, a loro speso, i propri privilegi di nazione.

La Stampa

380556
AA. VV. 2 occorrenze

A proposito del piano di Giolitti di abolire la proporzionale per decreto reale e procedere a nuove elezioni sulla base del collegio uninominale, il prof. Jemolo scrive: «Confesso di non essere convinto del dato, offesi gli scrupoli di costituzionalità di Giolitti (e quelli di costituzionalità almeno formale del re, allora); il carattere di colpo di Stato di una modifica di legge elettorale per decreto reale era evidente».

In concreto, come primi provvedimenti, suggerirei: — obbligare il personale In servizio ad una maggiore assiduità sul lavoro; — abolire le "ore straordinarie" durante le quali viene effettuato il lavoro che potrebbe essere invece eseguito senza alcun sacrificio durante l'orario d'ufficio: — fare in modo che il cosiddetto "premio di operosità" (ironia dei termini!) sia elargito soltanto a quei pochissimi che per rendimento e disciplina lo meritano; — negli uffici di Roma la prima ora è dedicata alla lettura del giornale; alle 9 il personale si reca al bar per il caffè, alle 11 nuovamente al bar per uno spuntino o per l'aperitivo. Tutto questo nelle aziende private non accade: Imporre pertanto un'adeguata disciplina; — ridurre l'organico eliminando gradualmente i poltroni, gli inetti ed i profittatori che, oltre a tutto, sono di cattivo esempio per la parte sana del personale. L'Intervento, che invoco, del governo mi pare doveroso perché è lo Stato (ossia noi poveri contribuenti) che è chiamato a sanare i deficit di questi deleteri centri di potere che sono divenuti gli Enti parastatali; mentre penso di aver diritto di esporre queste mie idee in qualità di buon contribuente e per aver operosamente lavorato oltre 40 anni in aziende bancarie di importanza nazionale ove il rendimento e la disciplina sul lavoro vengono giustamente pretesi. Sono vostro abbonato da oltre un quarantennio.

La Stampa

385746
AA. VV. 1 occorrenze

Penso poi che Guido Calogero dovrebbe riconoscere che in questa rivoluzionaria sostituzione dell'esame colla periodica ispezione alla scuola, da me proposta, nessuno dei tre grossi guai che egli paventa è da temersi, perché l'ispezione sarebbe proprio il migliore strumento per controllare il livello di efficienza delle scuole, statali o private che siano; perché essa metterebbe gli studenti delle scuole private nella stessa identica situazione degli studenti della scuola pubblica; e finalmente perché il vero e unico modo di svelenire l'atmosfera della scuola italiana — sia secondaria che superiore — è quello di abolire voti e registri e di far sì che tutto il tempo vi sia finalmente dedicato al solo fine di imparare.

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