Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abolendo

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La riforma dei contratti e del mercato del lavoro nel c.d. "Jobs Act". Il Codice dei contratti - abstract in versione elettronica

162543
Magnani, Mariella 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Codice dei contratti riscrive, conservativamente, la disciplina delle forme contrattuali esistenti, abolendo solo la disciplina del "job sharing". Nel campo del lavoro autonomo, abroga la normativa sul lavoro a progetto e sull'associazione in partecipazione, sostituendola con nuove disposizioni sul lavoro "etero-organizzato", cui dichiara applicabile la normativa sul lavoro subordinato. L'A. discute le principali opzioni che pone all'interprete la nuova formula, sia sul piano interpretativo, sia sul piano sistematico, per poi interrogarsi circa la possibile apertura di una nuova fase del "Jobs Act", caratterizzata da una maggiore attenzione alle diverse tipologie di lavoro, in particolare di quelle autonome.

Cancellate le limitazioni "ad hoc" alla deducibilità dei costi "black list" - abstract in versione elettronica

166435
Scifoni, Gianfilippo 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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La Legge di stabilità ha, inoltre, modificato un importante aspetto della disciplina in tema di "controlled foreign companies" (CFC), abolendo gli elenchi ministeriali degli Stati considerati paradisi fiscali e introducendo, relativamente agli Stati esteri diversi da quelli UE e da quelli aderenti al SEE [Spazio Economico Europeo] con adeguato scambio di informazioni, un unico criterio per individuarne la natura fiscalmente privilegiata: il confronto tra il relativo livello nominale di tassazione e quello domestico.

Distanze minime tra edicole fissate con Legge regionale e tutela della concorrenza - abstract in versione elettronica

166681
Lorenzoni, Livia 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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La legge regionale invocata dalla ricorrente per tutelare la propria posizione di mercato confliggeva, inoltre, con la disciplina statale di liberalizzazione del commercio che ha recepito i principi europei abolendo le distanze minime obbligatorie tra attività commerciali appartenenti alla medesima tipologia di esercizio. Essa, infine, invadeva la sfera di competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza. Il Consiglio di Stato, validando la disapplicazione del Comune, ha messo in luce l'incompatibilità della norma regionale con il contesto normativo vigente che ha accolto il primato del diritto europeo e dei principi di libera circolazione e di concorrenza nei confronti delle discipline pubblicistiche di programmazione economica incidenti sulla libertà d'impresa. La pronuncia, al contempo, ha avallato la scelta del Comune di liberare lo spazio ove l'edicola prima era collocata in adiacenza ad una chiesa storica, ammettendo la possibilità di introdurre restrizioni all'attività commerciale giustificate dall'interesse pubblico non economico rispondente al principio costituzionalmente garantito di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Nazione.

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