La dignità del singolo individuo si incontra - il più delle volte si scontra - con le opzioni di politica criminale e con una visione deformata della sicurezza collettiva che degenera in securitarismo e tolleranza zero: le forme detentive dei condannati e dei "non definitivi" risultano abnormi in confronto al posto assegnato dall'impianto procedimentale, considerando che la misura della custodia provvisoria dovrebbe essere uno strumento eccezionale - l'ultima risorsa - e non tramutarsi in anticipazione della pena.
L'avvento del processo telematico potrebbe contribuire ad evitare abnormi sviluppi processuali.
In questi casi l'atteggiamento dell'adulto o del minore può assumere con notazioni abnormi o anche patologiche da tempo oggetto di studio.