La sentenza in esame, una delle pochissime in materia, muovendo dalle finalità della legge, individua in capo allo psichiatra una posizione di garanzia di protezione e ne fa discendere un obbligo di prevenire e curare quei sintomi della malattia che possano tramutarsi in abnormi manifestazioni di aggressività verso terzi. Di contrario avviso è invece parte della dottrina, che ravvisa in tale indirizzo giurisprudenziale un'opera di supplenza della magistratura alle lacune della legge.