Tale clericalismo, — del quale non cerchiamo qui quali o spiegazioni o giustificazioni esso possa avere avuto in certi usi della società antica, — non è, come si vede, male proprio dei cattolici o di certi gruppi dei cattolici, ma vizio diffusissimo anche negli altri partiti; e nel quale cadono assai facilmente tutti coloro che, per abitudine o per sete di conquista e di dominio, impazienti d'un lungo lavoro di libera persuasione, vogliono per le vie più spiccie dell'inganno o della violenza aggiogare gli uomini al carro delle loro opinioni. Il più strano e talora ripugnante esempio di tale clericalismo ci viene oggi, spesso, da socialisti: i quali si servono della loro influenza sullo Stato non solo per combattere quelle che chiamano religioni «di autorità» (nel qual caso potrebbero talora essere in buona fede, pur errando nel credere che il cristianesimo sia religione di autorità, solo pel fatto che esso è società religiosa ed esige quindi pel suo sviluppo una autorità) ma anche qualsiasi convincimento spiritualista e credenza in un Dio personale ed in una vita oltreterrena; e le loro opinioni religiose, o areligiose, cercano con tutti i mezzi più violenti e sleali di imporre ai proseliti: perseguitando con offese, ingiurie e calunnie quanti dissentano da essi e cerchino diffondere credenze diverse dalle loro od opposte.
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