Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitudine

Numero di risultati: 2 in 1 pagine

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Nell'opposta abitudine seguita dai tedeschi, anche nei libri di carattere sintetico e nella stessa economia, di addensare rigorosi richiami bibliografici con note erudite, e dagli inglesi di escludere spesso ogni citazione, preferii adottare il criterio di riportare nel corso stesso del testo occasionalmente i nomi soltanto degli autori che apportano in un senso o nell'altro un qualche contributo a un dato problema, senza riferire il titolo delle opere o scritti. Ciò che frattanto implica una semplice indicazione e non già sempre la affermazione che quegli scrittori poggino od oppugnino le teorie esposte nel testo, ed accettino o contrastino i principi informativi della scuola a cui l'autore di questo trattato appartiene. I titoli bibliografici verranno da noi riportati per esteso in un indice complessivo alla fine dell'opera intera; la quale sarà, se a Dio piaccia, in breve compiuta. Dopo la «Introduzione» e «La produzione» (due volumi già pubblicati) «La circolazione» è in corso di stampa e questa sarà seguita senza intermissione da un altro volume comprendente «La distribuzione e il consumo».

Pagina 1.14

Per l'autonomia politica dei cattolici. Democratici e Cristiani

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 56-72.
  • Politica
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Tale clericalismo, — del quale non cerchiamo qui quali o spiegazioni o giustificazioni esso possa avere avuto in certi usi della società antica, — non è, come si vede, male proprio dei cattolici o di certi gruppi dei cattolici, ma vizio diffusissimo anche negli altri partiti; e nel quale cadono assai facilmente tutti coloro che, per abitudine o per sete di conquista e di dominio, impazienti d'un lungo lavoro di libera persuasione, vogliono per le vie più spiccie dell'inganno o della violenza aggiogare gli uomini al carro delle loro opinioni. Il più strano e talora ripugnante esempio di tale clericalismo ci viene oggi, spesso, da socialisti: i quali si servono della loro influenza sullo Stato non solo per combattere quelle che chiamano religioni «di autorità» (nel qual caso potrebbero talora essere in buona fede, pur errando nel credere che il cristianesimo sia religione di autorità, solo pel fatto che esso è società religiosa ed esige quindi pel suo sviluppo una autorità) ma anche qualsiasi convincimento spiritualista e credenza in un Dio personale ed in una vita oltreterrena; e le loro opinioni religiose, o areligiose, cercano con tutti i mezzi più violenti e sleali di imporre ai proseliti: perseguitando con offese, ingiurie e calunnie quanti dissentano da essi e cerchino diffondere credenze diverse dalle loro od opposte.

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