Questi ultimi, infatti, sono da reputarsi non solo gli intellettuali "militanti per la Costituzione" per antonomasia, ma anche i "giuristi di frontiera per eccellenza", abituati a percorrere territori ai confini del diritto. Insomma, a loro, in simili frangenti, si impone un impegno rafforzato al fine di ricercare soluzioni che siano in grado di legare la normatività alla fattualità, di conciliare le esigenze di continuità assiologica con le spinte rinnovatrici, di accordare lo studio delle strutture portanti dell'ordinamento, e dei suoi meccanismi nomopoietici, all'analisi delle innumerevoli trasformazioni che avvengono nel mondo circostante.