Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Terra bene comune - abstract in versione elettronica

140309
Graziani, Carlo Alberto 1 occorrenze
  • 2013
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
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Siamo abituati a guardare alla terra - considerata nella sua fisicità di terra feconda - solo in termini di appartenenza, cioè di oggetto di proprietà e di altri diritti escludenti, quindi di merce. Ma la terra, proprio perché è fonte di vita, non può essere ridotta a merce; la sua natura prevalente è quella di bene comune, legato alla soddisfazione di esigenze riconducibili a diritti fondamentali: la salute, il lavoro, il paesaggio, le tradizioni. La terra perciò è (deve essere) aperta alla fruizione e al godimento dell'intera collettività. Tale natura non entra in contraddizione con i diritti escludenti, ma opera su un piano diverso: questi rilevano sul piano dell'avere e perciò del mercato; quella sul piano più elevato dell'essere e perciò dei valori fondamentali delle persone. Se la terra è aperta alla fruizione dell'intera collettività il proprietario non può fame un uso che incida su quella fruizione. Un uso siffatto non rientra nel contenuto della proprietà: non già per l'esistenza di norme che delimitano il suo diritto, bensì perché quell'uso inerisce a diritti che sono della collettività. Perdono così di vigore la teoria del contenuto minimo della proprietà e la concezione dello "ius aedificandi" come facoltà inerente al diritto di proprietà: l'una e l'altra finiscono per confliggere con il diritto della collettività a fruire e a godere della terra. Nello stesso tempo si riapre la possibilità di una vera legge sui suoli. Affermare che la terra è bene comune e che perciò deve esserne conservata l'integrità non significa pretendere di arrestare il dinamismo del rapporto città-campagna; significa invece che tale dinamismo non può più essere condizionato dalle logiche proprietarie perché sono logiche di esclusione e quindi di violenza. Solo attraverso la partecipazione della collettività è possibile incidere sull'assetto della terra e sulla sua stessa integrità senza violarne la natura di bene comune.

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