Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abituati

Numero di risultati: 9 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

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Angelo Mosso 3 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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In generale noi mangiamo troppo, molto più di quanto occorra, ma abituati come siamo a sentirci meglio dopo aver mangiato, la dilatazione dello stomaco finisce col diventare un fattore del nostro benessere.

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Tale dolore è dovuto allo sforzo che si è fatto nella discesa a reggere tutto il peso del corpo con dei muscoli che non sono ancora abituati a questo lavoro.

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Francioli e Quaretta, i due custodi della capanna Regina Margherita, benchè siano abituati a vivere nell'aria rarefatta, pure hanno una resistenza media per la sospensione del respiro.

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L'uomo delinquente

471845
Cesare Lombroso 6 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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La proporzione degli abituati al tabacco tra gli imputati di vagabondaggio, mendicità, ladroneggio, truffa, ecc. è dell'89%.

Pagina 118

La famiglia Cornu era composta di assassini e di ladri, abituati al delitto dai parenti fino dalla più tenera infanzia. Di cinque fratelli e sorelle, una sola avea mostrato ripugnanza invincibile al crimine: era la più piccola; ma essi ve la iniziarono, facendole portare, per due leghe, nel grembiale la testa di una loro vittima; scorso breve tempo ella si era così spogliata d'ogni rimorso, da mostrarsi la più feroce nella masnada, da volere praticare le torture più crudeli ai passeggieri. Crocco, che a tre anni colpiva a sassi i compagni e spennava gli uccelli, era stato dal padre lasciato quasi sempre solo in mezzo ai boschi fino a diciannove anni. - Il Fregier racconta di un ragazzo che era l'orgoglio del padre ladro, perchè a tre anni sapeva cavare in cera l'impronta delle serrature. - Le mogli degli assassini, scrive Vidocq, sono più pericolose dei mariti. Esse avvezzano i bimbi al delitto, dando loro regali per ogni assassinio che si commette.

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Essa dapprima non padroneggiava che colà; ma quando, sotto il re Ferdinando, nel 1830, molti galeotti, per grazia regia, vennero posti in libertà, pensarono di trasportare i guadagni ed il costume delle carceri, a cui si erano abituati, anche nella vita libera (Monnier, pag. 58). E pochi anni sono, la camorra sceglieva i suoi capi fra i carcerati della Vicaria, ed i camorristi liberi non prendevano deliberazione importante senza essersi intesi con questi. - La camorra, distrutta dovunque in Napoli dalla mano potente del Mordini, pur perdura ancora nelle carceri che furono la sua prima culla. - La stessa parola mafia è un prodotto delle prigioni. A Palermo, scrive un acuto osservatore Avv. Locatelli, Op. cit., i malfattori d'azione si fanno nelle carceri giovandosi di elementi nuovi solo quando non ne possano fare a meno per date imprese. La maggior parte degli affigliati alla banda che derubò il Monte di Pietà di Palermo proveniva dalle carceri. Il vecchio brigantaggio napolitano si reclutò fra i molti galeotti messi in libertà dalle frequenti grazie regie, non meno di 19 in 30 anni (1760 al 1790). - Le analogie singolari negli usi ed anche nelle denominazioni dei gradi fra gli accoltellatori Ravennati ed i camorristi mi fanno credere che i riti di quelli sieno stati ricopiati da questi, che certo li appresero nelle carceri, come i riti dei malandrini siciliani furono importati dal Lombardo, sulla falsariga della camorra carceraria di Calabria.

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. - In Italia purtroppo il primo e più grande aiuto bisogna che parta dal governo e dalle classi dirigenti, perchè non siamo abituati a salvarci da soli; ma dopo il primo aiuto dato dalle classi dirigenti dobbiamo cercare che anche le classi più bisognose trovino il concorso in sè stesse - nella cooperazione e nel mutuo soccorso - facendo che quel vantaggio enorme che esse portano allo stato finanziariamente, coi contributi, lo portino a sè, sostituendo il capitale collettivo a quello del capitalista e così trovando il soccorso in sè stesse e in se stesse il mezzo per ovviare alle esorbitanze dei padroni. Qui sarebbe veramente feconda la istituzione che anche in Italia per mezzo del prete e prima di Wollemborg va diffondendosi nei comuni rurali, delle banche di Reifeisen, il migliore strumento contro l'usura agraria.

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., e secondo i casi, affettuosa o severa, sono abituati a spiare nell'occhio di lei l'approvazione e il biasimo di ogni loro azione. Quale pena può per loro essere maggiore del rimprovero addolorato che farà la madre al bambino che le mentiva, che ha fatto del male a un coetaneo? Quel bambino, di mese in mese, di anno in anno, acquista così ciò che potrebbe dirsi l'istinto negativo della falsità, del furto, della crudeltà; una ripugnanza organica, una avversione fisiologica, per cui il delitto non sarà per lui possibile. Ecco allora risoluto il problema educativo.

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Di che cosa infatti volete che ragionino, conversando tutto il giorno fra loro, codesti uomini, già abituati al mal fare, se non delle male imprese per lo addietro da ciascuno compiute e di quelle a cui, riavendo la libertà, potranno insieme dedicarsi?

Pagina 477

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