Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abituata

Numero di risultati: 3 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

434964
Angelo Mosso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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La medesima scimmia, essendosi abituata rapidamente alla rarefazione dell'aria, dobbiamo portarla pochi giorni dopo ad una pressione corrispondente a 6470 metri perchè si addormenti.

Pagina 305

Fondamenti della meccanica atomica

436807
Enrico Persico 1 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Nel caso della radiazione, furono scoperti prima i fenomeni a carattere ondulatorio e poi quelli di tipo corpuscolare; nel caso degli elettroni è avvenuto invece l'opposto: solo per questa ragione storica la nostra mente si è abituata a concepire la radiazione prevalentemente sotto l'aspetto ondulatorio e gli elettroni sotto quello corpuscolare, e il linguaggio usuale favorisce ancora di più questa tendenza, poichè si parla più di onde luminose che di fotoni, più di elettroni che di onde di De Broglie. Ma per essere perfettamente obbiettivi è necessario, sia nel caso della radiazione elettromagnetica che in quello dei raggi catodici, attribuire eguale importanza alle proprietà di tipo ondulatorio ed a quelle di tipo corpuscolare e persuadersi quindi che nè il modello delle onde, nè quello dei corpuscoli, concepiti nel modo usuale (cioè sulla analogia delle onde e dei corpuscoli visibili all' occhio) rappresentano in modo completo la natura di tali enti fisici.

Pagina 84

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

509872
Piero Bianucci 1 occorrenze

Con la Programma 101 ho voluto realizzare una macchina amichevole alla quale delegare quelle operazioni che sono causa di fatica mentale e di errori, una macchina che sapesse imparare e poi eseguire docilmente, che immagazzinasse dati e istruzioni semplici e intuitive, costasse poco e avesse le dimensioni degli altri prodotti da ufficio ai quali la gente era abituata. Per l’ingresso e l’uscita dei dati pensai a una cartolina magnetica che poteva fungere anche da memoria permanente o archivio. Fu il prototipo dei floppy disk. La macchina usava i transistor perché nel 1964 i circuiti integrati erano ancora sperimentali ma pensai a un sistema di montaggio automatizzato a micromoduli, poi coperti da brevetto. La parte più delicata tuttavia era quella di creare un linguaggio macchina semplificato. Provando e riprovando trovammo un sistema di sole 16 istruzioni, molto intuitive. Una sorta di Basic ante litteram.

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