Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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«Tex Willer» 425 (1 Marzo 1996)

347055
AA. VV. 1 occorrenze

TRA GLI UTES DOVEVA AVERE QUALCHE BUON AMICO A CUI FORNIVA ABITUALMENTE LE ARMI...

La Stampa

372888
AA. VV. 1 occorrenze

In «Matrilineare» (I dischi del Mulo, i Cd) incontriamo voci diverse, e tutte femminili, passando dal Coro delle Mondine di Correggio (cinque simpaticissime nonne, utlime eredi di un antico fascino dei canti di lavoro in Padania) alle nipotine che frequentano più abitualmente i territori del rock. Fra queste ultime figurano, in ordine di valori; delle proposte, la cantautrice Cristina Dona, Odette Di Maio dei Soon, Mara Redeghieri degli Ustmamo, Valeria Cevolani e i Disciplinatha, Valeria Nativo dei Divine. Un disco ricco di poesia e serenità, che unisce passato e presente, ma che ha l'ambizione di guardare a tracciare una strada nel futuro. Un progetto, ben coltivato e realizzato, del Consorzio Produttori Indipendenti, che riesce anche ad inserire per la loro prima esperienza pubblica i rampolli Mira Spinosa, estAsia, Otero. Nella tradizione padana pesca a piene mani anche un disco tipicamente e originalmente natalizio: «La santa notte dell'Oriente» (Robi Droli, 1 Cd) dei Baraban, gruppo milanese da oltre un decennio ricercatore di suoni e assonanze multiculturali. E così vecchi racconti musicali della buona novella natalizia vengono recuperati dalla tradizione lombarda e del Nordest con classici organetti e ocarine, ma vivacizzati e arricchiti da uillean pipes irlandesi, bouzuoki greci, percussioni mediorientali. Altro progetto «senza frontiere» è quello di Egea, «un'intenzione, un'emozione verso cui convergono artisti con esperienze diverse e la comune esigenza di dare alla loro ricerca musicale espressioni che non si riducano a formule». Un progetto che guarda all'area mediterranea. Del progetto Egea fa parte «Come una volta» (L'Abaco, Perugia, 1 Cd) realizzato dai bravissimi musicisti Gianni Coscia (fisarmonica), Gabriele Mirabassi (clarinetto), Battista Lena (chitarra), Enzo Pietropaoli (contrabbasso). Con quattordici brani che il sottotitolo definisce «sogni, ricordi, riflessioni italiane», il quartetto ricama e ricostruisce con mano jazzistica, infinita dolcezza e sapienza, uno stile di racconto musicale in cui riconosciamo le nostre radici e le nostre atmosfere. Un disco acustico di grande ricchezza. Un disco diverso è anche «Outback. Entroterra» (Window Communication, Venezia, 1 Cd), terzo album di un sacerdote, don Paolo Spoladore, impegnato a tradurre in musica la vita vista con l'energia della fede. Dodici i brani in cui elementi rock si legano a quelli melodici creando una musica senza grandi caratteristiche di novità ma che fluisce con semplicità e gradevolezza. D'altronde l'obiettivo di don Spoladore non è propriamente musicale. Bensì la musica pop e il suo linguaggio sono la forma più efficace per sottolineare ad un pubblico giovanile la rilettura della vita secondo il messaggio cristiano.

La Stampa

376028
AA. VV. 3 occorrenze

Carola svolge a Roma dove vive abitualmente, il ruolo di doppiatrice: ha una voce sensuale e spiritosa, molto richiesta dalle primedonne del nuovo cinema non perfettamente a loro agio nei film stranieri. In questo senso la ascolteremo dar voce ad Angela Molina in un film di Luigi Magni.

Vicino al cadavere inoltre non sono stati trovati gli occhiali da vista che la vittima usava abitualmente.

Prima, il regime abitualmente prorogava di 90 giorni le misure d'emergenza; ma ora tre generali su quattro (aviazione, marina, e carabinieri) gli rifiutavano l'approvazione del nuovo decreto, e l'estensione limitata a 30 giorni era stata il compromesso trovato per evitare uno scontro troppo rigido.

Corriere della Sera

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AA. VV. 1 occorrenze

Le sostanze mediatrici di questa attività si chiamano «neurotrasmettitori»: poiché nella sostanza grigia dell'encefalo esistono anche circuiti abitualmente in riposo, inutilizzati, vale la pena di stimolarne l'entrata in funzione nei momenti d'emergenza; agiscono favorevolmente in questo senso le sostanze nootrope come la glutammina, l'asparagina, la piridossina, la fosforilserina e, soprattutto, l'acetilcarnitina.

La Stampa

385611
AA. VV. 1 occorrenze

Diceva abitualmente che il genio più eccezionale è quello de) critico; i grandi poeti, aggiungeva, appaiono in minor nume ro dei grandi prosatori, ma i grandi critici sono ancora più rari. Diceva che la prosa richiede più fatica della poesia. «Non perderti di coraggio — mi scrive in quell'ultima lettera — per le difficoltà e gli scoraggiamenti inevitabili in chi scrive un'opera di lunga lena. La prosa vuol più tempo e pazienza che la poesia: una poesia può essere composta anche in cinque minuti, un romanzo, o un saggio, o (per me) un raccontino, sono un'altra cosa». (Alcuni di quei raccontini, bellissimi, sono apparsi recentemente ne La Stampa, e so che gli costavano molto lavoro). Ma, se un insegnamento ho tratto da lui frequentandolo, è questo che egli ripeteva: gli esseri più pericolosi, più dannosi agli altri non sono le canaglie coscienti, i cinici, i mentitori volontari, ma gli oscuri, i confusi, i sentimentali falsi, quelli che fanno il male e credono di fare il bene, e ignorano i veri motivi delle loro azioni che perciò fuggono sempre dalle loro mani e mettono il mondo a soqquadro. Adesso che egli è morto, mi accorgo che quest'uomo, conosciuto da me relativamente tardi, mi si era proiettato indietro negli anni, e confondendosi con gli albori della mia vita aveva preso posto stabile fra le figure familiari che ho conosciuto nascendo. Ed un certo mondo poetico, ch'io porto in me (che appunto è quello dell'infanzia, dei grandi libri di poesia sapienti e infantili; in cui risplende la vecchiaia, intesa come oggetto del bisogno umano di ammirare e rendere onore) era basato in parte notevole sulla sua presenza.

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