Senza parlare di alcune classi di persone abitualmente infeste alla quiete sociale, di cui è parola nella prima parte dell'articolo, noi prendiamo di mira nella seconda parte, e vogliamo sorvegliare e contenere quei nemici d'Italia i quali, sia per favorire i cessati ordini politici e la causa delle cadute dinastie, sia per compromettere in qualunque modo l'unità d'Italia e le sue presenti libere istituzioni consacrate da' Plebisciti e dalla volontà nazionale, trascorrano a tali diportamenti, da' quali possa sorgere alcun pericolo per l'unità e la libertà della patria. Or il nesso tra la condotta, le opere, i pubblici discorsi, le agitazioni, le comunicazioni o corrispondenze, ed altri atti somiglianti, ed il verosimile nascimento di un pericolo per la nazionale sicurezza, è tale un fatto, il quale può cadere sotto i sensi e l'apprezzamento di ognuno: ed un ministro che abusi, un'autorità inferiore che trascenda, può essere chiamata quando che sia a renderne conto al paese e, più tardi, al Parlamento.
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