Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abituale

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Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

45336
Stato 1 occorrenze

Ai fini del presente decreto legislativo si intende per: a) videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato; b) posto di lavoro: l'insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le apparecchiature connesse, comprendenti l'unità a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro immediatamente circostante; c) lavoratore: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all'articolo 175.

Definiti gli elementi caratterizzanti l'attività di impresa ai fini IVA - abstract in versione elettronica

102611
Iavagnilio, Michele 1 occorrenze
  • 2008
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Si condivide la motivazione della decisione della Commissione tributaria centrale secondo cui l'esercizio di un'attività economica rilevante ai fini IVA postula l'esercizio di una attività professionale abituale riscontrabile mediante la presenza degli elementi della reiterazione, intesa come sistematicità e regolarità, e persistenza nel tempo (o continuità). Tali elementi, complessivamente considerati, devono essere valutati in concreto, in rapporto alla modalità in cui l'attività è stata effettivamente svolta, al fine di poter escludere l'esistenza di operazioni effettuate a titolo meramente occasionale e per tale ragione estranee all'applicazione del tributo.

Mortalità per narcotismo acuto nella casistica del Civico Obitorio di Torino 2001-2004. Ruolo diagnostico dell'analisi del capello comparata con l'indagine istologica - abstract in versione elettronica

103543
Cravello, Maurizio; Buzzi, Fabio; Polettini, Aldo; Jourdan, Stefano 1 occorrenze
  • 2008
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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L'indagine del capello é risultata positiva, a dimostrare un abuso abituale della sostanza, in 122 casi dei quali 90 caratterizzati da un abuso combinato di eroina-cocaina. L'esame istologico del cuore ha messo in evidenza in 15 di questi 90 casi una cardiopatia correlabile all'uso di cocaina. L'esame istologico del fegato ha evidenziato come le epatiti croniche siano maggiormente evidenziabili nei soggetti dediti all'abuso abituale di oppioidi (63 casi), rispetto ai saltuari (1 caso) e come nei primi siano una condizione decisamente frequente (circa la metà dei casi). I quadri di asfissia polmonare istologicamente dimostrati sono risultati più frequenti, ai limiti della significatività statistica, nei soggetti in cui il narcotismo acuto era stato causato dall'uso di oppiacei in forma pura, mentre l'associazione di altre sostanze tossiche sembrerebbe favorire una morte più rapida, innescando un diverso meccanismo d'azione. In definitiva il nostro studio ha dimostrato come la combinazione dei risultati delle indagini chimico-tossicologica e isto-patologica offra interessanti informazioni sul meccanismo dell'evento morte e come, in molti casi, gli esiti dell'indagine chimico-tossicologica trovino riscontro nell'indagine istopatologica: ad esempio nel caso dell'associazione tra esito positivo dell'analisi del capello e malattie croniche a livello cardiaco ed epatico.

L'esportazione triangolare può essere provata solo con documento doganale - abstract in versione elettronica

105681
Peirolo, Marco 1 occorrenze
  • 2008
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Per i giudici di legittimità, la prova dell'esportazione in triangolazione deve essere fornita ricorrendo alla sola documentazione prevista dall'art. 8 del d.p.r. n. 633/1972, con ciò escludendo la possibilità di avvalersi di documentazione diversa, ovvero di elementi diversi; del pari, è irrilevante la mancanza di danno per l'erario, così come lo "status" di esportatore abituale del cessionario italiano. L'aspetto, oggetto di contestazione da parte dell'Amministrazione finanziaria, del trasporto dei beni in territorio extracomunitario a cura del promotore della triangolazione, anziché - come stabilito dalla norma - a cura del primo cedente, non è stato affrontato in modo chiaro dai giudici. Sul punto, l'affermato divieto di inserimento del promotore, se prescinde da qualsiasi considerazione in ordine alla comune volontà contrattuale, si pone in contrasto con la finalità della norma agevolativi, che è quella di contrastare le operazioni fraudolente, come già riconosciuto dalla Suprema Corte a proposito delle triangolazioni di cui all'art. 58 del d.l. n. 331/1993.

L'inerenza IVA fra principio di connessione e prospetticità del ribaltamento - abstract in versione elettronica

106445
Beghin, Mauro 1 occorrenze
  • 2008
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Nell'ambito di quest'ultima, è stato affrontato, da tempo, il problema della distinzione tra atti isolati di commercio e attività commerciali svolte in modo non abituale. Tale problema ha trovato soluzione nel concetto di "preordinazione" degli atti di acquisto che non può, peraltro, essere automaticamente applicato nel settore dell'IVA. Infatti, il giudizio di inerenza richiesto dall'art. 19 del d.p.r. n. 633/1972 per la detrazione dell'imposta deve essere svolto in relazione a ciascun atto di acquisto, indipendentemente dalla successiva (pianificata o meno) cessione del bene.

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