Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abituale

Numero di risultati: 41 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Enciclopedia Italiana

405721
Benvenuto Terracini 1 occorrenze
  • 1932
  • Istituto dell'Enciclopedia Italiana
  • Roma
  • linguistica
  • UNIPIEMONTE
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Ennio: cava caeli), o viene comunque sottolineato, come nei giuochi di parola (non honor sed onus), o determinato addirittura con l'aiuto di una parola abituale che può persino lasciare nella prima una sua impronta esteriore, come nei notissimi casi che vanno sotto il nome di etimologia popolare (il lat. accipiter ha la doppia per influsso di accipio; fr. chou-croute dal ted. Sauer-Kraut con immistione di chou e di croûte; it. battisuocera "fiordaliso", da battisegola, ecc.).

Pagina 456

Astronomia

408491
J. Norman Lockyer 1 occorrenze

L'osservazione dimostra che il moto apparente dei pianeti non è equabile, ma certe volte più rapido, altre volte più lento; in certi punti anzi il pianeta pare rimanere per qualche tempo immobile nel cielo, come se fosse una stella, e si dice allora che fa una stazione; ripiglia il suo moto, ma da oriente verso occidente, cioè in verso contrario al suo moto abituale, e si dice allora che si muove di moto retrogrado; cessa il moto retrogrado; per qualche tempo il pianeta si ferma un'altra volta, e fa un'altra stazione; riprende il suo moto abituale analogo a quello del Sole e della Luna, riprende il moto diretto cioè da occidente verso oriente; continua con vicenda perpetua ad esser ora fermo in istazione, a muoversi talora di moto retrogrado, più spesso di moto diretto.

Pagina 111

Carlo Darwin

411670
Michele Lessona 2 occorrenze

Sarebbe una ipotesi forse accettabile che la vita comparve sulla terra per la prima volta in quantità assai scarsa relativamente all'esuberanza di elementi vitali offerti dalla natura; che tale sproporzione in favore alla vita ne provocò la rapida moltiplicazione e che l'abbondante riproduzione ben presto diventò abituale, ereditaria. In questo primo periodo della vita terrestre non esisteva né lotta per l'esistenza, né selezione, né sviluppo. Ma appena fu raggiunto l’equilibrio, esso fu immediatamente disturbato a causa dell'ereditaria rapida propagazione, la vita traboccava, la bilancia si abbassava dal lato opposto, e da quel momento incominciano la concorrenza, la soppressione del meno perfetto, le trasformazioni,

Pagina 182

Altra volta, per reprimere un movimento abituale, altri leggeri movimenti si compiono, e pur essi sono espressivi.

Pagina 231

Fondamenti della meccanica atomica

437094
Enrico Persico 1 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
  • UNIPIEMONTE
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Consideriamo ora il caso (1) Si riconosce immediatamente che questo caso si può presentare con le condizioni agli estremi (β) ma non con le (α). che ad un autovalore corrispondano due autofunzioni linearmente indipendenti, nel qual caso l'autovalore si dirà doppio e si dirà, con locuzione divenuta abituale in fisica atomica, che vi è degenerazione. Queste due autofunzioni, normalizzate, siano Y1(x), Y2(x)(ricordiamo che esse in generale non risultano ortogonali tra loro, poichè il ragionamento del § 5 si applica solo ad autofunzioni appartenenti a due autovalori distinti). È chiaro che potremo da esse ottenere infinite altre autofunzioni, corrispondenti allo stesso autovalore, formandone un combinazione lineare con due coefficienti arbitrari. Dimostreremo ora che è sempre possibile, ed in infiniti modi, costruire due di tali autofunzioni che siano normalizzate ed ortogonali tra loro.

Pagina 99

L'evoluzione

445779
Montalenti, Giuseppe 1 occorrenze

.: e provare in seguito che nessuna parte degli animali subisce, anche in un tempo molto lungo, alcuna modificazione in seguito al cambiamento delle circostanze e alla necessità che li costringe ad un altro genere di vita e d’azione che non sia quello che loro era abituale.

Pagina 35

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

448780
Carlo Darwin 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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., che descrive questi ultimi fatti, attribuisce la vittoria del topo comune sul grosso Mus coninga alla sua maggiore malizia, e quest’ultima qualità può essere attribuita all’esercizio abituale di tutte le sue facoltà per sfuggire alla distruzione che ne fa l’uomo, tanto che quasi tutti i topi meno maliziosi o meno intelligenti sono stati successivamente distrutti da lui. Lo asserire, senza nessuna prova diretta che nessun animale nel corso dei secoli abbia progredito nell’intelligenza o in altre facoltà mentali, è chiamare in campo la questione della evoluzione della specie. Vedremo in seguito che, secondo Lartet certi mammiferi viventi che appartengono a parecchi ordini hanno il cervello più grande di quello dei loro antichi prototipi dell’epoca terziaria.

Pagina 42

L'uomo delinquente

474598
Cesare Lombroso 18 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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L'alcool, dopo aver perciò eccitato, indirizzato nella via del delitto la sciagurata sua vittima con atti istantanei ed automatici, ve la mantiene ed inchioda, per sempre, quando, rendendola un bevitore abituale, ne paralizza, narcotizza i sentimenti più nobili, e trasforma in morbosa anche la compage cerebrale più sana: dando una dimostrazione, pur troppo sicura, sperimentale, dell'assioma che il delitto è un effetto di una speciale, morbosa condizione del nostro organismo; tale è, in questi infelici, quella sclerosi (ispessimento del connettivo) che colpisce il cervello, il midollo ed i gangli, come ed insieme a quella che colpisce il rene ed il fegato, ed in essi si esplica col delitto, come negli altri, colla demenza o coll'uremia o coll'ictero, e ciò secondo che colpisce più un organo che l'altro, o più una parte che l'altra dell'organo stesso. E qui le prove sovrabbondano. Non è molto rinvenni alle carceri un singolarissimo ladro, P..., che si vanta con tutti di esserlo, ed anzi, non sa più parlare se non nel gergo dei ladri, suoi degni maestri; eppure, nè l'educazione, nè la forma cranica ci dava l'indizio della causa che ve lo spinse; ma noi presto ne fummo in chiaro, quando ci narrò che egli ed il padre suo erano bevoni. «Vedano: io fin da giovinetto mi innamorai dell'acquavite, ed ora ne bevo 40 od 80 bicchierini, e l'ebbrezza di questa mi passa bevendo due o tre bottiglie di vino» ; come si vede nella storia che ne pubblicò nel mio Archivio il Collino (Archivio di psichiatria e scienze penali, 1880).

Pagina 106

L'inerzia, resa necessaria dal caldo eccessivo, ed ispirata dal sentimento abituale di debolezza, rende l'economia più soggetta alle spasmodie, favorisce le tendenze alla pigra contemplazione, all'esagerata ammirazione, e quindi al fanatismo religioso e dispotico; di qui lo esagerato libertinaggio che si alterna coll'eccessiva superstizione, come l'assolutismo più duro colla sfrenata anarchia.

Pagina 2

. - Tutte le statistiche s'accordano nel dimostrare quanto scarsa sia la quota che dà il sesso femminile in confronto al virile nella delinquenza grave: e la quota s'assottiglierebbe ancor più se, come mostrano indirettamente le statistiche delle molte assoluzioni, noi escludiamo dalla delinquenza abituale le infanticide.

Pagina 222

In questo, il suo carattere è perfettamente identico al carattere del selvaggio che di solito inerte si scuote, di tempo in tempo, per compiere i faticosi esercizi della caccia e della guerra; al carattere degli indigeni d'America, di cui scrive Robertson: «quando intraprendono una spedizione di caccia, escono da quella indolenza che è loro abituale e spiegano facoltà intellettuali, che restavano quasi sempre latenti, diventando attivi, perseveranti, instancabili» (Vol. II, p. 559); o al Gaucho, di cui Mac Coll notò l'incapacità a lavori duri, aggiungendo però: «metteteli in sella a un cavallo e la loro resistenza alla fatica sarà senza limiti» (Ferrero, o. c.).

Pagina 251

Casper trovò in un pederasta abituale (200) completa ipospadia e stortilatura del membro; quest'ultimo carattere fu trovato in un altro pederasta da Hoffmann. Secondo Tardieu, gli anorchidi e gli ermafroditi dànno un numeroso contingente ai delitti contro natura (Sur l'identité, 1870). Evidentemente per essi è questo un fenomeno fisiologico. Ora in coloro che Westphal definisce affetti da pazzia per appetenze sessuali contro natura, vi è se non una materiale certo una vera femminilità morale per cui sentono gli stimoli del sesso in senso inverso della natura. Chi può dire in questo caso dove comincia la colpa? - Forse l'ermafroditismo e l'ipospadia, il femminalismo appunto perchè, come la microcefalia, sono effetto di un arresto parziale di sviluppo, più facilmente si connettono ad arresti di sviluppo dei centri nervosi e quindi a mancanza del senso morale, e perciò forniscono al crimine, relativamente al loro numero, una quota molto maggiore di delitti degli altri uomini; Hoffmann narra di un pseudoermafrodita levatrice, che eseguendo l'esplorazione stuprava le sue clienti. Io so di una pseudoermafrodita, la cui gelosia per l'amasia, era così violenta da rasentare il delitto; e di un ipospadico completo, creduto donna fino a 24 anni, Raffaella Amato, che uccise uno, perchè rivelò i suoi impuri amori con una donna e il suo vero sesso. E qui giova notare collo stesso Hoffmann (Ein Fall v. Pseudoermafroditismus, 1877, Wien), che forse a questa legge si connette quell'altro fenomeno della comune mancanza di barba e della ricchezza dei capelli, delle apparenze femminee, insomma, che noi avvertimmo in tutti i veri delinquenti. E, in parte, a questa stessa legge si collega la frequenza della precoce pederastia nelle case di pena.

Pagina 257

In tutti poi gli Stati Uniti, con leggi parlamentari 1841 e 1875, si proibì all'oste di dar da bere agli scolari, ai minorenni, agli alienati ed ai selvaggi (legge imitata poi dalla Prussia e dalla Svizzera); si rese responsale l'oste dei danni o lesioni che potesse recare l'ubbriaco, per il che nell'Illinese deve fare un deposito da 4 a 5000 dollari; anzi in alcuni Stati esso deve rispondere anche pei danni che reca alla famiglia stessa del beone abituale coll'ozio e colle malattie procurate dalle sue bevande. Anche le concessioni vennero limitate e gli osti assoggettati a forti tasse annue, da 200 fino a 1000 dollari.

Pagina 347

In Isvizzera pure in certi cantoni il nome del bevone abituale è affisso dalla questura in tutte le osterie che han proibizione di accettarlo (Tissot, o. c., 571).

Pagina 350

Ed ottimo è il consiglio della commissione di Gothemburg di impedire che i vini e gli alcoolici sieno venduti a credito e di dichiarare non validi i contratti sottoscritti in cantina e di aumentare e non scemare la penalità nell'alcoolista specialmente se abituale. Sopratutto pratica ci pare la misura di far pagare il salario in mano alla famiglia dell'operaio ed al mattino in luogo della sera, e mai nel giorno di festa o in quello che lo precede Archivio di Psichiatria e scienze penali, fasc. I e II, 1880: Sostitutivi penali dell'avv. Ferri, p. 224..

Pagina 351

Lo zingaro in qualunque stato o condizione si trovi, conserva la sua abituale e costante impassibilità, senza sembrar preoccupato dell'avvenire, vivendo giorno per giorno in una immobilità di pensiero assoluta, ed abdicando ad ogni previdenza.

Pagina 43

Ora dir ciò non lo può che uno che non abbia nemmeno la più lontana idea di cosa sia il delinquente abituale, che opera precisamente all'opposto.

Pagina 495

A poco a poco l'individuo si avvezza al processo mentale più rapido dell'applicazione letterale, perchè è quello che implica minor numero di altre associazioni mentali concomitanti: e dopo un po' di tempo questo processo è diventato così abituale, che l'impiegato è assolutamente incapace di mutarlo, ha perduto la nozione dello scopo a cui deve tendere l'opera sua; non sente più l'ingiustizia e la mostruosità dei suoi errori; la sua intelligenza e i suoi sentimenti di soddisfazione e di dovere compiuto si arrestano alla letterale applicazione della legge, esclusa ogni idea di scopi più vasti e ogni sentimento di più alto dovere.

Pagina 500

«È quasi impossibile trarli fuori da questa indolenza abituale... essi sembrano assolutamente incapaci di ogni sforzo vigoroso».

Pagina 506

E perfino nel mattoide, che nella calma abituale, nell'assenza di caratteri degenerativi e di eredità tanto se ne dilunga, fa capolino qualche volta quella forma epilettica che abbiamo veduto costituire il vero nucleo del crimine (Vol. II).

Pagina 516

E sopratutto poi, mentre per il delinquente nato può bastare il primo delitto, se molto grave, a decretarne la segregazione indefinita, nel carcere, o nella colonia agricola, per il delinquente abituale occorrerà un numero di recidive più o meno grande secondo la specie e le circostanze dei reati commessi, prima di decretarne l'incorreggibilità.

Pagina 572

Pagina 580

Io credo che si dovrebbero fondare appositi stabilimenti carcerari, in cui un giurì composto di direttori e medici carcerari, di giudici e di cittadini facesse ricoverare tutti coloro, i quali abbiano, fin da impuberi, mostrato tendenza al delitto, vi abbiano recidivato più volte, specialmente se senza famiglia o con famiglia immorale, e se presentino tutti quei caratteri psichici e fisici, che abbiamo veduto essere propri del delinquente abituale (Vedi Vol. I).

Pagina 582

In base a tutto ciò conclusi: che si trattava di un vero abituale delinquente che aveva un grande interesse a nascondere la propria identità, che, perciò ricorse, in parte, alla violenza ed in parte alla simulazione, senza però escludere una possibile ricorrenza di un vero delirio persecutorio provocato dall'isolamento e dall'alcolismo, in una tempra predispostavi.

Pagina 604

b) Prevalgono nel delinquente le forme di epilessia psichica, e fra le epilessie psichiche prevale l'iracondia morbosa epilettica, che è in esagerazione del carattere abituale del delinquente nato.

Pagina 663

Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

509830
Piero Bianucci 1 occorrenze

Il gesto è così abituale che corri il rischio di inumidire la punta dell’indice sulle labbra. Così l’iPhone restituisce al mondo virtuale una parvenza di fisicità. Hai la sensazione di manipolare i dati con le dita, di spostare un foglio, aprire un documento benché la tastiera sia puramente virtuale. La gestualità riconquista un senso. Persino la zoomata su una foto passa per un contatto fisico con lo schermo. E poi la grafica è nuova e accattivante: l’icona di un aeroplano arancione ti avverte che non ci sono celle disponibili, proprio come quando sei in volo sull’oceano Pacifico. Un sensore di prossimità a raggi infrarossi spegne lo schermo quando lo si avvicina all’orecchio. Così si risparmia energia. Un altro sensore adatta all’ambiente la luminosità dello schermo. Un accelerometro orienta l’immagine nella posizione più favorevole. Piccoli trucchi che aumentano quella cosa difficilmente definibile che si chiama “simpatia operativa”.

Pagina 233

Manuale di Microscopia Clinica

512393
Giulio Bizzozero 1 occorrenze

. - Provenivano da due donne adulte, che soffrivano di stitichezza abituale, ed erano prese da forti dolori di ventre prima dell’evacuazione dei coaguli. Da ciò all’infuori, l’evacuazione non era accompagnata, nè seguiti da fenomeni gravi.

Pagina 121

Acta

514618
Rita Levi-Montalcini 2 occorrenze
  • 1942
  • Pontificia Academia Scientiarum
  • Città del Vaticano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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AMPRINO aveva asportato al 3o giorno completamente il ganglio del V, e che perciò erano privi della radice discendente del V, ho potuto osservare che il nucleo accessorio occupava la sua sede abituale, ed era normalmente costituito. Il che è in palese contrasto con la possibilità che la sede laterale del nucleo accessorio del VI sia determinata da eccitamenti funzionali da parte della radice discendente del V i quali agiscano durante lo sviluppo embrionale.

Pagina 336

AMPRINO aveva asportato al 3o giorno completamente il ganglio del V, e che perciò erano privi della radice discendente del V, ho potuto osservare che il nucleo accessorio occupava la sua sede abituale, ed era normalmente costituito. Il che è in palese contrasto con la possibilità che la sede laterale del nucleo accessorio del VI sia determinata da eccitamenti funzionali da parte della radice discendente del V i quali agiscano durante lo sviluppo embrionale. TERNI ha dimostrato infatti che stimolando nei Sauropsidi

Pagina 336

Tecnica delle autopsie per riscontro diagnostico

520896
Giacomo Mottura 3 occorrenze

Torna a proposito sottolineare la bene sperimentata convinzione, che il migliore addestramento per il riscontro su materiale operatorio e per la biopsia si ricava dalla pratica severa e abituale del riscontro autopsico seguito dai relativi esami istologici. L'autopsia infatti offre le più estese e impreviste occasioni di esperienza, secondo vicende di intrinseca articolazione logica che educano radicalmente, oltre che all'osservazione morfologica di ogni tipo di alterazione, all'interpretazione patogenetica e in sostanza alla formazione di un'autentica mentalità clinica. L'anatomopatologo si cimenta ogni giorno sull'improvviso reperto, da interpretare sulla base di una istruzione da tenere costantemente aggiornata; e rispecchia l'esigenza, che nessuna specializzazione può esaurire o cancellare, di «medici» sensibili e addestrati per ogni «prima istanza» diagnostica. D'altra parte, ancora in tema di specializzazione, lo stesso tirocinio dell'autopsia per riscontro diagnostico su materiale non selezionato è quanto mai opportuno per il settore medicolegale il quale, per sapere accedere ai giudizi specifici della sua materia, deve essere in grado di riconoscere e valutare la causa di morte, qualunque essa sia.

Pagina 10

In molte grandi sedi il riscontro diagnostico era entrato nella pratica abituale e contribuì notoriamente a qualificare gli ospedali e le collegate facoltà mediche per rigore di servizio e alto grado di cultura scientifica.

Pagina 12

Il delicato giudizio e le operazioni specialistiche del caso non riguardano la pratica abituale dell'anatomia patologica e sono affidate a distinte apposite commissioni. Si rimanda perciò al dispositivo di legge, e per un orientamento giuridico, specialmente all'opera di MANTOVANI, sopra citata.

Pagina 24

Problemi della scienza

524615
Federigo Enriques 1 occorrenze

.), che riguarda l'orientazione spaziale come un acquisto derivato dall'uso abituale dei sensi, tramandato poi per eredità, e fissato così attualmente nella specie formata.

Pagina 175

Rivista degli ospedali

528264
Giacomo Mottura 2 occorrenze
  • 1980
  • Il Pensiero Scientifico
  • Roma
  • medicina
  • UNIPIEMONTE
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Abituale ignoranza e smarrito disinteresse contrassegnano grande parte della cultura italiana di fronte alla scienza. I vertici dell'intellettualità seguono con costante privilegio la novità dell'umanesimo filosofico, giuridico, narrativo, poetico, artistico, ecc., ma quando accade di affrontare argomenti di pane e acqua, di aria e luce, di benessere e malessere, di soccorso agl'infermi, di rapporti con l'ambiente fisico, molto spesso si leva un polverone di parole nel quale è difficile riconoscere i legami con quell'eredità d'ingegno sperimentale che meriterebbe maggiore onore nel paese di Galileo Galilei. Non per nulla portiamo il marchio della pur grande e avvincente scuola di pensiero che relegò le questioni scientifiche entro il ghetto degli pseudoconcetti.

Pagina 204

Una volta di più ci tocca prendere atto delle conseguenze della disorganizzazione, di certe fatuità e di un abituale malgoverno. Nel complesso delle scoperte biologico-mediche degli ultimi decenni l'Italia è pressoché assente, e il Nossal con discrezione lo lascia trasparire.

Pagina 205

Storia sentimentale dell'astronomia

534086
Piero Bianucci 3 occorrenze

Un’altra lettera racconta la vita nomade del musicista: “Andavo da Sunderland a Newcastle, dove assistevo al concerto abituale di Avison, l’organista dal quale fui ingaggiato come primo violino e solista. Di là sono partito il giorno dopo per Edimburgo, dove avevo saputo di un posto vacante nell’orchestra. Al mio arrivo ho conosciuto il filosofo David Hume. Qualche giorno dopo ebbi l’incarico di dirigere l’orchestra e di eseguire alcune delle mie sinfonie.” Di qui in poi la sua carriera musicale spicca il volo: ingaggi sempre più frequenti e di alto livello, incontri piacevoli con cantanti belle e attraenti. Si esibì anche con il duca di York, fratello del re, che suonava il violoncello.

Pagina 146

Troviamo qui tutti gli ingredienti tipici della creatività einsteiniana: un esperimento mentale che ribalta il punto di vista abituale (non guardare al raggio di luce come se fossimo fermi al suo passaggio ma come se gli viaggiassimo accanto), il confronto con altre persone intelligenti (l’amico Michele Besso), una illuminazione che riprende in modo concreto l’esperimento mentale (l’osservazione della torre).

Pagina 242

Per Copernico è abituale l’appellativo di “grande astronomo polacco”. A essere onesti tutte e tre le parole richiedono precisazioni. Esaminiamole a ritroso. Polacco? Quando Copernico nacque, solo da sei anni era stata firmata la pace di Torun che comportò la cessione alla Polonia della Prussia occidentale. Così si ritrovò suddito del re di Polonia e tale rimase per tutta la vita. Proveniva però da una famiglia di lingua tedesca (il padre era un ricco mercante) e pare che non abbia mai spiccicato una parola di polacco.

Pagina 46

Sulla origine della specie per elezione naturale

537859
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Come avviene la ripetizione di una canzone ben conosciuta, così negl'istinti un'azione segue l'altra con una sorta di ritmo; se una persona viene interrotta nel canto, o nel ripetere qualche brano a memoria, essa è generalmente costretta di tornare indietro per ricuperare la serie abituale delle idee; così P. Huber trovò avvenire di un bruco, che si costruisce un'amaca molto complicata: perchè se egli prendeva un bruco che avesse compiuto la sua amaca fino al sesto stadio del lavoro e lo riponeva in altra amaca portata soltanto al terzo stadio, il bruco non si applicava che a rifare il quarto, quinto e sesto stadio della costruzione. Se invece fosse stato levato un bruco che avesse compiuto il terzo stadio e si fosse trasportato in altra amaca avanzata fino al sesto stadio, per modo che una gran parte del lavoro ch'egli doveva fare si trovava ultimata, anzichè valutare questo vantaggio, egli si mostrava molto imbarazzato, e sembrava che per condurre a fine la sua amaca fosse costretto a partire dal terzo stadio, in cui aveva lasciato la propria, e faceva così ogni sforzo per completare l'opera quasi finita.

Pagina 212

Ove noi supponiamo che un'azione abituale possa ereditarsi - e credo che possa sostenersi che ciò talvolta avviene - allora la rassomiglianza fra ciò che una volta era abitudine e l'istinto diviene tanto grande, che non possono distinguersi. Se Mozart, invece di suonare il pianoforte a tre anni, dopo uno studio prodigiosamente breve, avesse suonata una melodia senza alcuna pratica di sorta, avrebbe potuto dirsi veramente ch'egli lo avrebbe fatto per istinto. Ma sarebbe un gravissimo errore il supporre che il maggior numero degli istinti sia derivato dall'abitudine in una sola generazione, e quindi trasmesso per eredità alle generazioni posteriori. Può evidentemente dimostrarsi che gl'istinti più portentosi che si siano osservati, e specialmente quelli dell'ape domestica e di molte formiche, non possono essersi sviluppati in questo modo.

Pagina 214

Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

541026
Harry Schmidt 1 occorrenze

. — Sinora abbiamo considerato il mondo del Poincaré dal nostro abituale punto di vista, l'abbiamo cioè osservato avendo per guida le nozioni della Geometria euclidea. E siamo giunti a vedere come le proprietà dello spazio di quel mondo siano diverse da quelle dello spazio a struttura euclidea.

Pagina 138