Entra spingendo avanti a sé una carriola colma di ogni merce più svariata e più strana; cesti di verdura e vasi di pomate — scatole di frutta secca, un cappello da prete — mazzi d'erbe aromatiche, scope, cornici rotte — polverine per pulire il rame, bibbie tarlate e consumate e codici nuovi fiammanti e intonsi — stoviglie e abiti vecchi, ecc., ecc. A penzoloni, legata ad una spranga, la borsa della «Venturina» coi novanta numeri della tombola. A poco a poco si affollano le donne intorno alla carriola. E Brighella prende posto nel bel mezzo della piazza sempre urlando a squarciagola e lanciando occhiate verso il giardino di Pantalone, alla finestra di Rosaura, alla porta di casa del Dottor Graziano.