Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitazione

Numero di risultati: 21 in 1 pagine

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Le insufficienti misure anticrisi - abstract in versione elettronica

113991
Procopio, Massimo 1 occorrenze
  • 2010
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Ci si riferisce, in particolare, al riconoscimento del bonus familiare, all'accollo da parte dello Stato di una quota di interessi passivi gravanti sulla casa di abitazione, alla deduzione parziale dell'IRAP ed alla facoltà di non svalutare i valori mobiliari non costituenti immobilizzazioni finanziarie. Il costo di tali interventi doveva essere finanziato da parte dei soggetti più abbienti mediante l'applicazione di una sovrimposta e l'aumento delle aliquote d'imposta sui rendimenti finanziari. Non si comprende, ad esempio, come il bonus familiare - che è a carico dello Stato ed è stimato in circa 2 miliardi di euro - possa risultare efficace al rilancio della domanda a causa dell'irrisorio importo. Ci so chiede la ragione per la quale la spesa non sia finanziata dai soggetti maggiormente abbienti come un oculato legislatore avrebbe dovuto prevedere in un periodo in cui il deficit statale è fortemente aumentato.

Il trattamento agevolato per l'abitazione principale spetta anche per più unità immobiliari funzionalmente connesse - abstract in versione elettronica

114212
Busico, Matteo 2 occorrenze
  • 2010
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La simulazione dell'uso abitativo transitorio in frode alla legge - abstract in versione elettronica

115005
Schiaparelli, Sarah 1 occorrenze
  • 2010
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Per i contratti di locazione di immobili urbani destinati al soddisfacimento di esigenze abitative stabili e primarie, stipulati o rinnovati nella vigenza della l. n. 392/1978, trova applicazione lo speciale regime normativo c.d. dell'equo canone che garantisce un'ampia tutela del diritto del conduttore ad una stabile abitazione soprattutto grazie alla previsione imperativa di una durata minima del rapporto e di una misura massima del canone (art. 79, primo comma). Nessun limite di durata né di misura del corrispettivo incontra invece la stipulazione di contratti di locazione abitativa destinati a soddisfare esigenze abitative solo transitorie (art. 26, lett. a). A fronte di tale rigida distinzione normativa, nella prassi è frequente il ricorso alla simulazione relativa del contratto (art. 1414, secondo comma, c.c.) per la realizzazione di finalità elusive del regime vincolistico. La prova della natura simulata dell'uso abitativo transitorio dichiarato nel contratto di locazione deve essere fornita dalla parte che agisca in giudizio per ottenere l'esatta determinazione del canone e la restituzione delle somme pagate in eccedenza. Nel caso di specie il contratto dissimulato di locazione abitativa effettivamente primaria, stipulato per un canone e una durata non corrispondenti a quelli legali, è illecito per contrasto con l'art. 79, l. n. 392/1978: il conduttore può quindi dimostrare il carattere fittizio della clausola sulla transitorietà dell'uso anche tramite testi e presunzioni, ai sensi dell'art. 1417 c.c. Nel solco di un consolidato orientamento, la Cassazione ribadisce la necessità della prova dell'accordo delle parti sulla diversa destinazione d'uso della res locata ai fini dell'applicazione dell'equo canone al contratto, ravvisando l'accordo simulatorio nella condivisa consapevolezza di entrambe le parti sull'effettiva destinazione primaria del bene, desunta da una serie di indici inequivocabili. Sotto questo profilo la sentenza si riallaccia ai più moderni principi europei in materia di formazione dell'accordo e conclusione del contratto: anche in assenza di una piena reciprocità dialogica delle manifestazioni del consenso, un accordo può evincersi da comportamenti delle parti univocamente concludenti nel senso della destinazione abitativa stabile e primaria dell'immobile. Secondo la Cassazione, la fittizia pattuizione di un uso transitorio al fine di eludere le prescrizioni imperative della legge sull'equo canone integra gli estremi di una "simulazione relativa in frode alla legge". L'esplicito richiamo al negozio fraudolento può essere inteso come significativo indice di una precisa tendenza giurisprudenziale ad estendere il regime probatorio agevolato del contratto dissimulato illecito (art. 1417 c.c.) anche a fattispecie di violazione indiretta delle norme inderogabili della l. n. 392/1978. In ultima analisi, l'ampliamento di tutela del conduttore si giustifica in ragione della rilevanza costituzionale del diritto alla casa di abitazione, alla cui protezione si ispira la disciplina vincolistica della legge sull'equo canone.

Immissioni intollerabili e risarcimento del danno non patrimoniale all'indomani della "comunitarizzazione" dei princìpi Cedu - abstract in versione elettronica

115031
Filippi, Silvano 1 occorrenze
  • 2010
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Abitazione principale e requisito di residenza a confronto nella disciplina tributaria di agevolazione del nucleo familiare - abstract in versione elettronica

115126
Greggi, Marco 2 occorrenze
  • 2010
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Abitazione principale e requisito di residenza a confronto nella disciplina tributaria di agevolazione del nucleo familiare

Affinché una civile abitazione possa essere considerata "prima casa", e quindi beneficiare della disciplina fiscale a questa riconosciuta, è sufficiente che essa sia destinata a residenza della famiglia unitariamente considerata, senza che necessariamente uno dei coniugi (in regime di comunione legale) abbia la residenza nel comune in cui l'immobile stesso è localizzato.

Agevolazione "prima casa" e idoneità dell'abitazione "preposseduta" - abstract in versione elettronica

115188
Busani, Angelo 1 occorrenze
  • 2010
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La sanatoria per le sole morosità abitative: il contrappeso di un carico non più esistente - abstract in versione elettronica

116221
Scarpa, Antonio 1 occorrenze
  • 2010
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No all'interrogatorio di garanzia a seguito di aggravamento della misura cautelare ex art. 276 c.p.p. - abstract in versione elettronica

117151
Papagno, Claudio 1 occorrenze
  • 2010
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L'automatismo di aggravamento di cui all'art. 276, comma 1-ter, c.p.p. opera per il solo fatto dell'avvenuto allontanamento dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora. Si tratta di una presunzione legale di inadeguatezza di ogni altra misura che, escludendo l'affidamento al giudice di ogni apprezzamento circa l'an e il quomodo della vicenda cautelare, renderebbe del tutto ininfluente l'interrogatorio di garanzia. Vi è il fondato motivo che dietro questo meccanismo vi siano delle finalità sanzionatorie, incompatibili con la natura costituzionale delle misure cautelari che trova nel principio ermeneutico per cui "la custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata" l'esplicazione codicistica. Non di meno, anche l'affermazione giurisprudenziale secondo cui l'allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora sia una circostanza di facile accertamento eccede in astrattezza ove si escludono, ab origine, possibili implicazioni fattuali che potrebbero trovare nell'interrogatorio di garanzie il luogo di naturale esplicazione.

Servitù di passaggio e tutela del disabile con ridotta capacità motoria - abstract in versione elettronica

117939
Colucci, Domenico 1 occorrenze
  • 2010
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Valutata la sussistenza dei presupposti di ammissibilità della domanda cautelare atipica, il Tribunale di Catanzaro, aderendo all'interpretazione dell'art. 1052 c.c. fatta dalla Corte costituzionale, costituisce una servitù di passaggio con mezzi meccanici su un'area di proprietà condominiale e a favore di un immobile adibito a civile abitazione - con antistante area di parcheggio - di proprietà esclusiva di un disabile con ridotta capacità motoria.

"Riacquisto" e decadenza delle agevolazioni "prima casa" - abstract in versione elettronica

119417
Busani, Angelo 1 occorrenze
  • 2010
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La pronuncia appare condivisibile perché ai fini del mantenimento delle agevolazioni non ha rilievo il fatto che l'acquisto dell'area sia intervenuto prima o dopo l'alienazione infraquinquennale: come sottolineato dall'Amministrazione finanziaria è rilevante solo entro un anno dalla vendita vi sia la venuta ad esistenza della nuova "abitazione principale".

Su un caso di recesso conseguente a massiva emorragia intestinale in soggetto con retto-colite ulcerosa cronica emorragica - abstract in versione elettronica

119625
Ventura, Francesco; Picchioni, Daniela Micol; Motroni Gherardi, Sandra Maria; De Stefano, Francesco 1 occorrenze
  • 2010
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Gli AA. descrivono il caso di una donna di 43 anni, ex-tossicodipendente, alcolista, HIV positiva, epatopatica ed affetta da rettocolite ulcerosa cronica, che veniva rinvenuta cadavere sul letto della camera della propria abitazione. La presenza sulla scena del decesso di ampie tracce ematiche provenienti dall'orifizio anale, in un primo momento faceva ipotizzare agli inquirenti una morte conseguente a violenza sessuale. Le indagini necroscopiche escludevano la presenza di lesioni traumatiche ed evidenziavano alterazioni patologiche della mucosa dell'ultimo tratto del colon e del sigma-retto che permettevano di mettere il decesso in relazione causale con un attacco emorragico acuto di rettocolite ulcerosa in soggetto criticamente defedato.

Coabitazione ed acquisto della "prima" casa familiare - abstract in versione elettronica

119691
Gorini, Michela 1 occorrenze
  • 2010
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. - Ai fini delle agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa, è necessario che, oltre a non essere titolari di altro diritto di proprietà su altra casa di abitazione nel medesimo Comune e a non aver già goduto dei medesimi benefici, almeno uno dei coniugi acquirenti abbia, o si impegni a trasferire, la residenza nel Comune ove è ubicato l'immobile. L'agevolazione fiscale si estende anche all'altro coniuge, comproprietario del bene in comunione legale, pur se questi non abbia la residenza in tale Comune.

Contratto di comodato avente ad oggetto un immobile destinato dal comodatario ad alloggio familiare - abstract in versione elettronica

120061
Pugliese, Raffaella 1 occorrenze
  • 2010
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Altro orientamento, all’opposto, ha stabilito che "il titolo di godimento del bene è costituito dal provvedimento di assegnazione della abitazione nella casa familiare", ritiene che è nella disciplina di quest’ultimo "che deve collocarsi ogni problema di determinazione del termine finale, e non invece nell’originario rapporto di comodato, [...], che è del tutto superato dalla successiva vicenda giuridica che ha interessato lo stesso bene". In altre parole, la particolare destinazione dell’immobile a casa familiare permea di per sé il contratto di comodato, il quale è, per definizione tipologica (art. 1803 c.c.), connaturato ad un uso particolare. In questo articolato contesto, sono intervenute, nel 2004, le Sezioni Unite , le quali dapprima hanno escluso "una funzionalizzazione assoluta del diritto di proprietà" a tutela di diritti fondati sulla "solidarietà coniugale", e, dall’altro, hanno negato che la individuazione del termine finale del godimento possa individuarsi nella disciplina del titolo contrattuale preesistente. Esso deve, piuttosto, ravvisarsi nella valutazione dello specifico uso dell’immobile: emerge, così, la nozione di casa familiare intesa quale habitat domestico, goduto non già dai membri della famiglia in quanto persone fisiche, ma in quanto siano espressione di una "comunità domestica", che assurge ad ente. Ciò premesso, le Sezioni Unite hanno enucleato due distinte ipotesi. Se il termine finale risulta espressamente ed univocamente determinato nel contratto, esso rileva in quanto tale ai fini della restituzione della casa al comodante. Se, invece, il comodato è precario, la "marcata specificità" della casa familiare consente di individuare, fatta salva l’applicabilità dell’art. 1809, co. 2, c.c., "un termine implicito", strettamente correlato alla "destinazione impressa all’immobile".

Possibili soluzioni alla incertezza della individuazione del domicilio nello Stato - abstract in versione elettronica

120171
Censi, Sandro; Magliaro, Alessandra 1 occorrenze
  • 2010
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Secondo la Corte di cassazione, per dimostrare la sussistenza di un domicilio in Italia, e conseguentemente la soggettività passiva IRPEF in capo al contribuente, sarebbero sufficienti la disponibilità nel territorio italiano di un’abitazione, l’intestazione delle utenze relative al medesimo immobile e l’intestazione di conti bancari sempre nel territorio dello Stato. Tale conclusione non può condividersi per l’estrema soggettività e incertezza lasciata in primo luogo al contribuente e poi all’organo accertatore ed eventualmente a quello giudicante, che contrasta con il principio fondamentale ed indiscusso della certezza del diritto.

Applicabili le agevolazioni "prima casa" anche se la pertinenza non è adiacente all'abitazione - abstract in versione elettronica

120212
Ianniello, Barbara 2 occorrenze
  • 2010
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La proprietà nello stesso Comune di altra casa d'abitazione inidonea a soddisfare le esigenze della famiglia dell'acquirente non preclude l'accesso ai benefici prima casa - abstract in versione elettronica

120244
Liprino, Vincenzo 2 occorrenze
  • 2010
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Accesso al pubblico impiego e discriminazioni di genere: il punto di vista del Consiglio di Stato - abstract in versione elettronica

121175
Squeglia, Raffaele 1 occorrenze
  • 2010
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