Ora, come tutti vedono, il regime è completamente anomalo, per cui le Tremiti non figurano in catasto, non hanno amministrazione, non sono costituite in comune o frazione di comune; esse sono prive perfettamente di tutti i vantaggi che accorda la legge comune; le case di abitazione, umide, sporche, sono delle vere spelonche, prive di luce, di aria e senza «ombra di igiene. Il Governo ha mostrato tempo addietro d'interessarsi dei bisogni di quella popolazione e ha domandato pareri alla Prefettura di Poggia, inviati ispettori, ha fatto nominare Commissioni che si sono recate sul luogo e tutti hanno rilevato il bisogno di provvedere urgentemente. Sotto il Ministero Pelloux fu presentato altresì un disegno di legge per l'ordinamento civile di quell'isola, ma esso è rimasto finora nell'oblio e nell'abbandono. Occorrerebbe poi di cedere ad enfiteusi perpetua, mercè pagamento di un canone annuo tenuissimo, a quelle popolazioni libere, tutti i terreni e i fabbricati delle isole appartenenti al Demanio dello Stato. Ora è questo appunto che domandano quegli abitanti, ed io credo che il Governo non si farà illudere dal numero esiguo di essi. È vero poi che non possono costituirsi in comune autonomo; ma nulla si oppone che sieno dichiarati frazione del vicino comune di Chieuti per poter avere un più facile approdo e non essere aggregati al comune di Sannicandro Garganico, come proponeva la Commissione parlamentare incaricata di studiare l'antico progetto Pelloux.
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Accademia della crusca
