Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitazione

Numero di risultati: 25 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

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Giulio Bizzozero 6 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Pagina 141

Se ve n'ha bisogno, stalla, rimessa ed abitazione pel cocchiere. Non si dimentichino, poi, un pollaio, una stalla pei maiali, che utilizzano tutti gli avanzi, e un orto.

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Il dottor Dubousquet, esercitando la pratica medica in Bretagna, in Normandia e nel Limousin, ebbe occasione frequente di assistere all'importazione in località fin allora sane di casi di tubercolosi, che diedero poi origine ad altri casi indigeni, ovvero di vedere delle famiglie succedersi nella stessa abitazione e quasi tutte presentare dei casi di tubercolosi. Fra 175 tisici registrati nelle sue note, ne trovò 107 che dovevano la malattia a questo contagio di casa o di famiglia. Un fatto quanto mai dimostrativo gli venne riferito dal dott. Lafargue di Brive. In una località in cui la tubercolosi era sconosciuta andò a farsi curare e a morire un falegname di 42 anni, che aveva contratto la malattia a Parigi. Sua moglie, colpita dal contagio, muore, e sua figlia subisce ben presto la stessa sorte. Le poverette erano state assistite da una zia e da sua figlia, che abitavano la stessa casa, erano perfettamente sane, e non avevano in famiglia alcun antecedente tubercolare: ebbene, queste pure ammalano e muojono. In complesso, cinque morti in sei anni!

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L'uomo delinquente

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Cesare Lombroso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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L'alcool è causa di delitti, perchè molti delinquono per poter ubbriacarsi; perchè molti sono tratti dall'ubriachezza al delitto, oppure nell'inebbriamento si procurano prima, i vigliacchi, il coraggio necessario alle nefande imprese, e poi l'amminicolo ad una futura giustificazione, e colle precoci ebbrezze seduconsi i giovinetti al crimine; ma più di tutto perchè l'osteria è il punto di ritrovo dei complici, il sito dove non solo si medita, ma si usufrutta il delitto, e per molti questa è abitazione e banco pur troppo fedele. In Londra nel 1880 si contavano 4938 osterie ove entravano solo ladri e prostitute.

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Le macchine invisibili: scienza e tecnica in tre camere e cucina

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Piero Bianucci 4 occorrenze

Presto ogni oggetto esistente avrà un indirizzo, il frigorifero potrà comunicare con il pacchetto di burro e avvisarci che è ormai vicino alla data di scadenza, la lavatrice scegliere il programma di lavaggio assumendo informazioni da etichette intelligenti cucite sulla biancheria, la domotica ci aiuterà a gestire la nostra abitazione, i robot diventeranno presenze amiche e indispensabili, svolgeranno le funzioni di centralinisti, insegnanti di lingue, infermieri, badanti.

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Se il salotto è il centro multimediale dell’intrattenimento, in una abitazione moderna lo studio è il centro multimediale del lavoro. Telefono e computer sono i suoi totem, e il loro connubio vale molto di più che la somma delle parti. Messi insieme, rete telefonica e calcolatore ci danno Internet, che significa avere a disposizione 10 miliardi di pagine di informazione, ricevere e inviare all’istante messaggi da e per tutto il mondo, disporre di un servizio di comunicazione in voce e in video a costo zero, fare acquisti e pagamenti senza uscire di casa.

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Nel 2007 la spesa di installazione era dell’ordine di 20 mila euro per le esigenze di una abitazione media e si ripagava in 3-6 anni a seconda del clima locale. La durata è di 20-25 anni. In tre anni si recupera l’energia spesa per produrre le celle. In Germania i tetti solari sono 400 mila e nel 2006 in Baviera hanno prodotto l’uno per cento dell’energia richiesta dalla regione. Tuttavia, nel mondo, l’energia solare rappresenta ancora solo lo 0,04 per cento del totale delle fonti primarie, meno dell’eolico (0,07%).

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Problematiche relative all'applicazione dell'Accordo di Basilea 2

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Corrado Faissola 1 occorrenze

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Scritti

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Guglielmo Marconi 2 occorrenze
  • 1941
  • Reale Accademia d'Italia
  • Roma
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Si era poi recato alla Reale Accademia d'Italia, e alla sede della Compagnia MARCONI in via Condotti, presso la sua abitazione. Era il 19 luglio 1937. Alle ore 16, mentre si accingeva a recarsi a Palazzo Venezia, fu colto da un attacco del male. I medici, accorsi alla sua abitazione, fecero quanto potevano; ma invano. Egli spirava serenamente alle ore 3,45 del 20 luglio 1937.

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Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 5 occorrenze

Non sempre William si serviva di fonderie esterne: ad un certo punto preferì fare tutto da sé e incominciò a fondere gli specchi nella cantina della propria abitazione. I tubi, solitamente con forma ottagonale, erano di legno, la montatura di tipo altazimutale.

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Foucault fece il primo esperimento nella cantina della sua abitazione in via Assas facendo oscillare una boccia di ferro di 5 kg appesa a un filo d’acciaio di 2 metri. Quando seppe della cosa, Arago lo invitò a ripetere l’esperimento nella sala del meridiano all’Osservatorio con un pendolo lungo 11 metri, ma il cavo poco dopo si spezzò. Una dimostrazione spettacolare fu allora allestita al Panteon con una boccia di 17 centimetri pesante 28 kg appesa a un cavo lungo 67 metri.

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Fu un grande che non sempre capì la propria grandezza e con qualche ghiribizzo: amava tanto gli specchi che la sua abitazione ne aveva in ogni stanza.

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Per far fronte alle richieste della clientela fin dal 1597 aveva aperto a Padova una piccola officina e stipendiava un tecnico assai abile, Marcantonio Mazzoleni, poi morto di peste, ospitandolo nella propria abitazione, un palazzo di tre piani in via Vignali del Santo, dietro la Basilica di San’Antonio, a due passi dal prestigioso Palazzo Pinelli. Oltre a vitto e alloggio, gli versava sei corone l’anno. Una miseria. Ma prese alle proprie dipendenze anche sua moglie come cuoca e governante.

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Sulla origine della specie per elezione naturale

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Carlo Darwin 5 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Quando la vecchia abitazione è trovata incomoda e debbono emigrare, le sole schiave decidono della partenza e trasportano effettivamente le loro padrone colle mascelle. Le padrone sono poi affatto incapaci di provvedere ai propri bisogni, cosicchè Huber ne separò una trentina, senza alcuna schiava, e loro fornì in copia il nutrimento che sogliono preferire, lasciando in mezzo ad esse le larve e le crisalidi, affinchè servissero alle medesime di stimolo al lavoro; eppure esse rimasero oziose, nè si cibarono, per cui molte perirono per la fame. Huber introdusse allora una sola schiava (Formica fusca), la quale si mise tosto all'opera, diede nutrimento alle superstiti e le salvò; costruì alcune cellette, allevò le giovani larve e mise tutto in ordine. Che cosa può darsi di più straordinario di questi fatti bene accertati? Se noi non conoscessimo altre specie di formiche con schiave, sarebbe stato inutile speculare come possa essere stato perfezionato codesto istinto meraviglioso.

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Se il nido è leggermente disturbato, le schiave escono di quando in quando, e, come le loro padrone, sono molto agitate e cercano difendere la loro abitazione: ove poi il nido fosse molto guasto e le larve insieme alle crisalidi fossero esposte, le schiave lavorano indefessamente colle loro padrone per trasportarle fuori in luogo sicuro. Da ciò risulta evidentemente che le schiave si conducono come appartenenti alla casa. Nei mesi di giugno e luglio di tre anni successivi, osservai per molte ore parecchi nidi nel Surrey e nel Sussex, nè ho mai veduto una sola schiava uscire o entrare nel nido. Siccome in questi mesi le schiave sono molto poche, io pensavo che ciò per avventura non sarebbe avvenuto quando esse fossero più numerose; ma lo Smith mi accertava che egli esaminò i nidi delle formiche per diverse ore, nei mesi di maggio, giugno e agosto nel Surrey e nello Hampshire, e non ha mai osservato che le schiave entrassero od uscissero dal nido, benchè nel mese d'agosto fossero accumulate in gran numero. Quindi egli le considera quali schiave esclusivamente domestiche. Le padrone, d'altra parte, si veggono costantemente in moto, per trasportare materia nel nido e sostanze alimentari d'ogni sorta. Nell'anno 1860 però, nel mese di luglio, trovai una società di formiche le quali avevano un numero straordinario di schiave, e vidi che alcune di queste, in compagnia delle loro padrone, uscirono dal nido e si incamminarono per la stessa via verso un grande pino di Scozia, distante 25 metri, sul quale ascesero insieme, forse per cercarvi gli afidi o le cocciniglie. Secondo Huber, che aveva ampi mezzi d'investigazione, nella Svizzera le schiave lavorano abitualmente colle loro padrone nel costruire i loro nidi, e le prime da sole aprono e chiudono le entrate al mattino e alla sera; ma la loro principale occupazione, come Huber stabilisce espressamente, è quella di andare in cerca di afidi. Questa differenza nelle ordinarie abitudini delle padrone e delle schiave nei due paesi, dipende forse semplicemente da ciò, che le schiave sono catturate in maggior numero nella Svizzera che in Inghilterra.

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Il nido però non doveva essere molto lontano, perchè due o tre individui della specie della Formica fusca correvano qua e là grandemente agitati, ed uno stava immobile alla estremità di un ramoscello del cespuglio, tenendo colle mascelle la sua crisalide e in atteggiamento di desolazione, sopra la sua abitazione saccheggiata.

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L'ultima non fabbrica la propria abitazione, non dirige le proprie migrazioni, non raccoglie nutrimento per sè o per le giovani, e persino è incapace di alimentarsi: essa dipende assolutamente dall'opera delle sue molte schiave. La Formica sanguinea, invece, possiede pochissime schiave, e al principio dell'estate un numero insignificante; le padrone decidono quando e in che luogo debbano farsi i nuovi nidi, stabiliscono il momento delle migrazioni, e sono esse che portano le schiave. In Isvizzera, come in Inghilterra, sembra che le schiave soltanto si occupino delle larve, e le padrone si aggirino per il solo scopo di catturare nuove schiave. Nella Svizzera le schiave e le padrone lavorano insieme, apprestando materiali per la costruzione del nido; entrambe, ma specialmente le schiave, hanno cura e mungono per così dire i loro afidi; ed inoltre entrambe raccolgono le sostanze alimentari per l'intera società. In Inghilterra, invece, le sole padrone ordinariamente escono dal nido, per cercare i materiali per le loro costruzioni e il nutrimento per sè, per le loro schiave e per le larve. Quindi le padrone nel nostro paese ricevono dalle loro schiave molto minori servigi, di quelli che prestano le formiche schiave nella Svizzera.

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L'Opinione

541896
Quintino Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia dell'Opinione diretta da C. Carbone
  • Torino
  • alpinismo
  • UNIPIEMONTE
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Lascio in disparte certe inesattezze di indicazioni, delle quali io non posso fare appunto allo Stato Maggiore, perché nelle montagne al dissopra di ogni abitazione e vegetazione, le stesse punte e gli stessi torrenti ricevono diversi nomi non solo dagli abitanti di diverse vallate, ma spesso anche dagli abitanti dei diversi casolari di uno stesso villaggio. Onde nasce che nulla è così incerto e difficile come la denominazione di questi siti inospiti. Ed anzi io vorrei, che allorquando si fa una carta in grande scala di siti così poco frequentati, non si esitasse nel battezzare ex novo certe cime e certi seni, imperocché i nomi cosi proposti verrebbero ben presto adottati da tutti, e non si avrebbe l'inconveniente, nel quale spesso si cade, di applicare ad un sito nomi, che dalla maggioranza degli abitanti vengono invece applicati ad un altro.

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