Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitava

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«Dylan Dog» 188 (1 Giugno 2002)

350683
Claudio Chiaverotti 1 occorrenze

SÌ, ABITAVA IN QUESTA CASA...

Corriere della Sera

368317
AA. VV. 1 occorrenze

Qui la famiglia Paone abitava da diversi anni, sin da quando Tommaso lavorava come cuoco alla mensa del Policlinico. Da un anno aveva comunque lasciato quel posto, e ora i carabinieri stanno cercando anche di capire se la condizione di disoccupato dell'uomo possa aver creato in famiglia una situazione talmente grave da far spingere a un suicidio collettivo.

La Stampa

369442
AA. VV. 1 occorrenze

Camminare alla superficie voleva significare non oltrepassare il limite del quartiere più elevato chiamato Castello, nel quale abitava lui ed erano stabiliti quasi tutti gli uffici, Straboccamento agli inferiori era recarsi ai sottoposti quartieri della città; straboccamento agli ultimi confini babelici era recarsi oltre la cinta daziaria. Un giovanotto gli chiese un giorno: Dove vai, Gaetano? ed egli: Di qua, di là, di su, di giù, ora a sud, ora ad ovest, otramque partes; e ad un altro per la medesima domanda: In cammino per occupazione e non per dilettazione. Lei è impiegato, io non son pagato. Faccio i fatti miei, pensi a lei. Avendogli un amico nostro fatto i saluti di mio marito, rispose: Albasentit, allin loquitor; discere est recordari. Nulla est celeritas quae possit, cum celeritate animi contendere. Richiesto perché avesse omesso gli stivaloni da cacciatore, rispose: Che aumentando così il peso personale erano d'inciampo al rapido andamento, ed inoltre chi dura vince. Non ci voleva che il cervello strambo di Gaetano per far concordare questa inaspettata conseguenza con le premesse. Chi sa quante migliaia di lire è riuscito ad accumulare Gaetano in quella lunga serie d'anni d'una vita strappazzata e senza affetti! Reso dall'età o dall'eccessiva fatica inabile al lavoro, invece di godersi in pace quel ben di Dio tanto sudato, riparò all'Ospizio di mendicità. Dove aveva collocato il suo tesoro prima di abbandonare quel bugigattolo sì a lungo abitato? Era stato derubato o l'aveva sotterrato altrove? Comunque sia stata la cosa, il positivo si è che egli morì senza confessar niente a nessuno, si che corsero a questo riguardo le più disparate congetture. Cucite negli abiti laceri si trovarono 500 lire in biglietti di banca; ma il danaro forse si ossiderà sotto terra e, più probabilmente, capitato o capiterà nelle inani di qualche furbo indegnissimo di quella fortuna oppure, in quelle di un dilapidatore che ne farà il peggior uso. Oh almeno un raggio di sublime luce avesse lampeggiato alla mente di quell'uomo nell'ultima sua ora suggerendogli una buona azione a pro dei diseredati! Ma sembra che Iddio rigetti le risorse fruttate dalla cupidigia e dalla avarizia giudicandole indegne di cooperare all'opere grandi e generose.

Il Corriere della Sera

370006
AA. VV. 1 occorrenze

Alcuni inquilini della casa segnata col numero 31 in via Vigentina, ieri, verso le 14, salendo le scale, sentirono un forte odore di acido carbonico uscire dall'appartamento occupato da certa Maria Rosa Morati, maritata Rossini, che vi abitava col marito.

Il Corriere della Sera

370324
AA. VV. 1 occorrenze

Abitava a Milano in corso Garibaldi 20.

La Stampa

371226
AA. VV. 1 occorrenze

Il 70% del popolo viveva in miseria, era analfabeta, abitava in case fatiscenti e lavorava (quando lavorava...) 12/14 ore al giorno per un salario miserabile. Queste condizioni migliorarono poco fino alla fine degli anni '40. Se poi le paghe aumentarono, le ore lavorative diminuirono e le condizioni migliorarono il merito, è dei sindacati e delle nostre sinistre. Lo dimostra il fatto che oggi in Cina, dove non ci sono i sindacati ma c'è il capitalismo selvaggio, i capitalisti cinesi e delle multinazionali non si sognano di aumentare i salari e di diminuire le ore lavorative. È certo che tutto cambierà soltanto quando saranno permessi i sindacati e i partiti. Franco Vicentini Circolo culturale Bertrand Russell, Treviso

La Stampa

372672
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La salma di Filomena Cinque, 83 anni, che abitava nella palazzina crollata venerdì sera con il costone su cui era stata costruita, è stata portata via da un furgone tra le grida e il pianto dei familiari: proprio quelli che poche ore prima, con i nervi a fior di pelle, avevano aggredito fisicamente alcuni vigili del fuoco accusandoli di non impegnarsi a sufficienza nelle ricerche. Ora non resta che sgomberare dalle macerie la strada maledetta e aspettare che la magistratura faccia giustizia per quei quattro morti. Nel frattempo, il fango che ha sepolto la strada per Sorrento restituisce, oltre ai corpi senza vita, tante storie dolorose. Come quella di Raul Veropalumbo l'uomo che la frana ha ucciso nello stessi; giorno in cui gli è nata una bambina. È come se la sua famiglia fossi stata colpita da una maledizione, da una sorte maligna che impone il sacrificio dei genitori alla nascita dei figli: anche lui, infatti, non ha mai conosciuto il padre, morto in un incidente d'auto nello stesso giorno in cui è venuto al mondo. A piangere Raul è rimasta la moglie Teresa Matrone, che sembra aver perso la voglia di vivere. «È come se fossi morta con lui – dice -. Il ricordo dell'uomo che amavo e che non ha nemmeno avuto il tempo di prendere in braccio la sua bambina non mi abbandonerà mai» . È terribilmente amara anche la storia di Francesco Scisciolo, un casellante dell'autostrada Napoli-Salerno di cui i familiari non avevano notizie dalla sera di venerdì. Il figlio Ivan, maresciallo dei carabinieri, si era precipitato sul luogo della frana perché sapeva che quel giorno il padre avrebbe dovuto cenare con un gruppo di amici in un ristorante lì vicino. Per ore e ore ha scavato nel fango con il cuore in gola e ieri, quando gli hanno detto che sotto le macerie non erano più corpi da recuperare, la speranza ha sostituito l'angoscia. Ma è stata una questione di minuti. La doccia fredda è arrivata poco più tardi, nell'obitorio in cui sono state portate le quattro vittime. Suo padre era lì, ma l'avevano registrato sotto un nome diverso: un volontario della Croce Rossa di Castellammare, infatti, aveva creduto di riconoscere in lui un barbone di origine polacca che, poco prima della sciagura, era stato visto nei pressi della Corse speciali di traghetti e aliscafi per rifornire i centri del litorale rimasti isolati I vigili del fuoco al lavoro per recuperare i corpi delle vittime della frana a Castellammare strada maledetta. Sta invece benone una quinta persona che per due giorni è stata data per dispersa. Espedito Ferrajuolo, 22 anni, che i genitori temevano fosse rimasto sotto le macerie, si è fatto vivo soltanto ieri. Scampato alla frana, ha trascorso le notti di venerdì e sabato in un albergo della zona. «Non ho potuto telefonare a casa fino a oggi», si è giustificato. Espedito Ferrajuolo è uno dei tanti scampati alla frana grazie all'intervento dei vigili urbani di Castellammare di Stabia. Sono stati loro i primi a notare che il costone sulla strada della morte stava cedendo ed hanno subito avvertito gli automobilisti incolonnati nel traffico affinché si allontanassero al più presto dalle macchine. L'inchiesta sulla frana è condotta dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il magistrato ha affidato una perizia idrogeologica ad una commissione presieduta dal professore Pasquale Nicotera, docente di geologia applicata all'università di Napoli. Gli esperti dovranno stabilire, tra l'altro, l'attendibilità delle accuse fatte dai familiari di alcune delle vittime: secondo loro, fra le cause della frana vi è la costruzione di una galleria sotterranea. Ieri mattina si è tenuto un summit nella prefettura di Napoli al quale hanno partecipato, oltre il prefetto Achille Catalani, il questore e il comandante dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda i collegamenti con la penisola sorrentina rimasti isolati a causa della frana, sono state istituite corse speciali di aliscafi e traghetti per rifornire di carburante e generi di prima necessità i centri isolati.

La Stampa

373734
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Si ha da Siracusa: A Saccafonte. la notte del Venerdì santo del 1903 venivano assassinate a colpi di coltello quattro persone della famiglia Curti ed un garzone al servizio della famiglia stessa, che abitava in una Casina ad un chilometro dall'abitato. Venivano arrestati quali responsabili dell'efferrata uccisione e rinviati a giudizio delle Assise certo Corallo e certo Spapa che sono comparsi davanti alle nostre Assise di Siracusa. Ieri essi vennero condannati: il Corallo all'ergastolo e lo Spapa a 18 anni di reclusione. Senonché il Corallo, trovandosi ammalato ed in fine di vita confessò che il delitto era stato da lui commesso colla cooperazione di altri tre compagni, che attualmente si trovano al Cairo. Aggiunse quindi che la refurtiva era stata nascosta in un muro della Casina stessa. Da tale deposizione risulterebbe quindi che lo Spapa è innocente.

La Stampa

376411
AA. VV. 2 occorrenze

La vittima aveva 47 anni ed abitava a Moncalieri - il processo si svolgerà giovedì

Vincenzo D'Agostino, 24 anni, abitava a Valpelline - Forse gli assassini volevano gettare il cadavere nel fiume

Corriere della Sera

377129
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Lui era in servizio alla questura di Roma e lei frequentava l'università e abitava in un collegio. La donna colpita a un piede si era recata alla stazione insieme con Marta Cornacchia.

La Stampa

380767
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La vittima è Rosa Turino: era vedova, abitava da sola a Romano Canavese. Era venuta in città per trascorrere le feste con il nipote Carlo Grippa, 38 anni, operaio Fiat, che sta in via Galvani 20 con la moglie Aurora, 34 anni, e due figlie: Patrizia di 6 anni, scolara di prima elementare, e Daria, di 3 anni.