Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abitati

Numero di risultati: 22 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

I bollettini della guerra 1915-1918

404959
AA. VV. 1 occorrenze

Nella regione del Tirolo–Trentino ed in Carnia continua l’azione delle opposte artiglierie ostacolata, però, da frequenti nebbie: l’artiglieria nemica insiste nel tirare sugli abitati retrostanti alle nostre linee.

Pagina 76

I bollettini della guerra 1915-1918

405090
AA. VV. 3 occorrenze

Nella giornata di ieri queste furono particolarmente attive contro gli abitati di Valle dell’Astico e contro le nostre posizioni del Cauriol, in Valle dell’Avisio.

Pagina 251

Velivoli nemici lanciarono bombe su gli abitati della laguna di Marano nella sera del 3, su Lucinico, Sdraussina e Gorizia nella giornata di ieri. Si ebbero tre morti ed alcuni feriti. In Gorizia fu sfondato il tetto della Chiesa di San Giovanni.

Pagina 252

Nelle Alte Valli del But e del Chiarzò l’artiglieria avversaria bombardò gli abitati facendo qualche vittima nella popolazione e uccidendo tre militari ricoverati in un ospedaletto da campo. Di rimando la nostra artiglieria bombardò gli accantonamenti militari di Kotschach (Valle dei Gai), producendovi vasti incendi.

Pagina 252

I bollettini della guerra 1915-1918

405437
AA. VV. 1 occorrenze

Nella serata del 26, velivoli nemici volarono sul basso Isonzo, colpendo con bombe alcuni nostri abitati senza produrre nè danni nè vittime.

Pagina 407

Carlo Darwin

411142
Michele Lessona 1 occorrenze

Nei due paesi i laghi, salati occupano profonde depressioni nelle pianure} in entrambi il fango del margine è nero e puzzolente; sotto la crosta del sale comune si presenta il solfato di soda o di magnesia, cristallizzato imperfettamente; ed in entrambi la sabbia fangosa è mescolata a globuli lentiformi di gesso I laghi salati della Siberia sono abitati da piccoli crostacei ed i fenicotteri (Edin. New Philos Jour, Gen. 1830) li frequentano parimente. Siccome queste circostanze, in apparenza tanto insignificanti, si osservano in due distanti continenti, possiamo esser certi che sono gli effetti necessari di cause comuni. - Vedi Viaggi di Pallas, 1793-1794, p. 129."

Pagina 89

Contro la tubercolosi. Saggio popolare

412336
Giulio Bizzozero 2 occorrenze
  • 1899
  • Fratelli Treves
  • Milano
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Pertanto, considerato il numero grande di malati di tubercolosi che lo diffondono, si potrebbe credere che il bacillo fosse nel suolo, nell'aria, dappertutto nei luoghi abitati, e che quindi dappertutto si fosse in pericolo di essere colpiti dalla malattia. Fortunatamente l'esperienza ha dimostrato che questa supposizione è infondata.

Pagina 36

Infatti, già da gran tempo è noto, che anche nell'uomo le particelle più minute di polvere natanti nell'aria penetrano, per mezzo dei movimenti della respirazione, nel polmone; e per mezzo d'indagini più recenti si è assodato, che la polvere dei locali abitati o frequentati da tisici, che sputano sul pavimento, contiene bacilli tubercolari. A questo riguardo meritano speciale menzione le numerosissime ricerche fatte, una dozzina d'anni fa, sia in sale d'ospedali, sia in camere private, dal dott. Cornet, al quale specialmente va attribuito il merito d'aver tenuta desta l'attenzione su questa via principalissima di diffusione della tubercolosi, e fornito così una delle basi di difesa contro la malattia.

Pagina 46

Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433560
Angelo Mosso 2 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Ad Hànle nel Ladak e intorno ai laghi Mansaraur e Rakus, vi sono dei monasteri ancora più alti (4619 metri) che sono abitati tutto l'anno da monaci buddisti. Le pecore selvagge, le gregge e i pastori stanno intorno ad altezze maggiori Hermann, Adolph and Robert Schlagintweit, Results of a scientific mission to India and high Asia. Leipzig, London, 1862, vol. II.. I fratelli Schlagintweit i quali descrissero minutamente le popolazioni che vivono nelle regioni più elevate dell'Asia, non dicono che siano diverse da noi. Jourdanet avendo studiato in modo speciale il torace dei Messicani, conchiuse "que parmi les hommes dont la vie entière s'est passée au milieu d'un air aux trois quarts de sa pression, le thorax n'a point acquis un développement plus grand qu'au niveau de la mer"Jourdanet, Influence de la pression de l'air sur la vie de l'homme. Tome I,321..

Pagina 162

Moutei infatti è uno dei luoghi abitati, tra i più alti d'Europa. — Raccontavo questo ad un mio amico un po' grasso mentre passeggiavo con lui poco sotto Moutei. — Sta bene, disse, ma intanto il primo giorno che sono venuto fin qui avevo le traveggole e mi sentivo mancar sotto le gambe unicamente per l'aria rarefatta; del resto stavo benone e in pochi giorni mi abituai a salire più in alto.

Pagina 172

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

449525
Carlo Darwin 1 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

E neppure sono stati scelti ed accoppiati a bella posta certi maschi e certe femmine, tranne il caso ben noto dei granatieri prussiani; e in questo caso l’uomo ha obbedito, come si poteva bene aspettarselo, alla legge della scelta metodica; perchè si asserisce che molti uomini di alta statura erano stati allevati nei villaggi abitati dai granatieri e dalle loro alte mogli.

Pagina 86

Natura ed arte

474903
Giovanni Virginio Schiaparelli 2 occorrenze

Ma nel presente secolo diversi scrittori tentarono di elevare la pluralità dei mondi abitati alla dignità di questione filosofica. Lasciando da parte le sedicenti rivelazioni degli spiritisti, che ai nostri tempi hanno rinnovato ed anzi superato le visioni di Swedenborg, basterà nominare Giovanni Reynaud (Terre et Ciel) e Davide Brewster (More Worlds than one) i quali collocarono negli astri le speranze della nostra vita futura e seppero trovare, non dirò dimostrazioni (che in questa materia non ve n'è) ma pensieri ed aspirazioni che ebbero e sempre avranno eco vivissima nel sentimento di molti. Metafisica per metafisica, preferiamo questa ai dogmi brutali e scoraggianti del materialismo. Quanto ai teologi cristiani, essi, seguendo l'esempio di San Tommaso, quasi tutti osteggiarono l'idea che possano esistere altri mondi simili al mondo terrestre. Dico, quasi tutti, perché noi leggiamo in uno di loro, a cui certamente nessuno ha potuto far rimprovero d'empietà, le parole seguenti:Secchi, Lezioni di fisica terrestre, p. 214-216.

Pagina 394

Ai nostri tempi la dottrina della pluralità dei mondi abitati da esseri viventi ed intelligenti ha trovato un ardente apostolo in Camillo Flammarion. Questo dotto ed immaginoso scrittore, nel quale la scienza copiosa ed ordinata dei fatti d'osservazione non impedisce l'esercizio di una fantasia potente e della più seducente eloquenza, già da trent'anni va svolgendo la questione sotto i suoi varii aspetti in diverse opere, le quali e da chi consente, e da chi dubita si fanno leggere assai volentieri.Leggansi particolarmente: La pluralité des Mondes Habités: Les mondes imagînaires et les Mondes réels: Récits de l’Infini: Les Terres du Ciel: Contemplations Scientifiques. Egli si è proposto di sottrarre questo tema alla fantasia dei poeti ed all'arbitrio dei novellieri, e di circondare l'ipotesi della pluralità dei mondi abitati con tutto l'apparato scientifico, che oggi è possibile chiamare in suo soccorso; di darle così tutto quel grado di logica consistenza e di probabilità empirica di cui è capare. «Faire converger toutes les lumières de la science vers ce grand point, la Vie universelle; l'éclairer dans son aspect réel; établir ses rayonnements immenses et montrer qu' il est le but mystérieux autour du quel gravite la création toute entière; agrandir ainsi jusque par de là les bornes du visible le domaine de l'existence vitale, si longtemps confiné à l'atome terrestre; déchirer les voiles qui nous cachaient le règne de l'existence à la surface des mondes; et sur la vie à l'infini répandue permettre à la pensée de planer dans son auréole glorieuse; c'est là, selon nous, un problème, dont la solution importe à notre temps». Questo è lo splendido programma al quale il cosmologo francese ha consacrato il suo ingegno e la sua varia coltura. Leggendo le sue pagine animate da calda eloquenza ed ardenti del desiderio dell'ignoto, si è tratti ad esclamare coll'Ettore virgiliano:

Pagina 395

Storia sentimentale dell'astronomia

534174
Piero Bianucci 5 occorrenze

Eppure, come Galileo, Kircher vede nella Luna un mondo, e come Giordano Bruno si interroga sulla pluralità dei mondi abitati. Nel racconto didascalico Iter extaticum l’angelo Cosmiel e il suo allievo Teodidatto mostrano di conoscere le più aggiornate nozioni astronomiche, mutuate da Galileo, Gassendi e Peiresc, nonché dalle mappe lunari disegnate da Claude Mellan. Le macchie solari vengono descritte come vulcani e montagne di fuoco, Giove ha i suoi satelliti, con tanto di riconoscimento a Galileo. Quanto alle tolemaiche sfere di cristallo, Kircher ha il coraggio di liquidarle con una battuta dell’angelo Cosmiel: “Teodidatto mio, mi rendo conto che sei veramente un credulone e bevi tutto quello che ti raccontano. Quella sfera di cristallo che vai cercando, in natura non esiste, e non puoi credere che le stelle siano incastonate in questa sfera. Gira il tuo sguardo, guardati attorno, e vedrai che l’Universo è riempito da un Oceano limpidissimo ed etereo senza confine”.

Pagina 127

Come capita a certi autodidatti, coltivava idee stravaganti: riteneva che la Luna e il Sole fossero abitati, e raccontava di aver visto sul nostro satellite vegetazione ed eruzioni vulcaniche. Ma faceva anche lavoro scientifico serio, pur mancando di preparazione matematica. Alla Luna dedicò le sue prime osservazioni, applicando un metodo che aveva ideato per misurare l’altezza delle montagne lunari in qualunque posizione si trovassero e non solo lungo il terminatore al primo e ultimo quarto.

Pagina 147

Di infiniti mondi abitati aveva parlato Giordano Bruno, pagando con il rogo la sua convinzione. Quasi quattro secoli dopo, l’8 aprile del 1960, l’americano Frank D. Drake, 29 anni, per primo osò cercare con un radiotelescopio segnali intelligenti provenienti dallo spazio. Il progetto di ricerca si chiamava Ozma, dalla principessa di Oz immaginata dallo scrittore americano L. Frank Baum. Da allora una pattuglia di astronomi non numerosa ma determinata, tra mille difficoltà scientifiche, tecnologiche e finanziarie, non ha mai smesso di cercare qualche signor E.T. che abbia voglia di comunicare con Homo sapiens. Hanno anche provato a prendere l’iniziativa inviando messaggi. Il primo di questi fu lanciato nell’universo nel 1974 con il radiotelescopio di Arecibo, Puerto Rico, il più grande del mondo, 305 metri di diametro. Niente. Nessuno lassù sembra avere qualcosa da dire.

Pagina 298

Tra queste spiccavano la negazione della creazione divina e dell’immortalità dell’anima e l’affermazione del moto della Terra, della divinità insita nella Natura, dell’infinità dell’universo e della pluralità dei mondi abitati.

Pagina 58

Certamente però Giordano Bruno fu il primo a teorizzare l’idea della pluralità dei mondi abitati fino al punto da considerarli numericamente infiniti. Oggi, con l’evidenza di pianeti intorno a quasi tutte le stelle e l’espansione senza fine dell’universo, potrebbe assaporare il gusto della rivincita. La sua Cena delle Ceneri, pubblicata a Londra nel 1584, è un grido di fede copernicana che anticipa gli argomenti, le intuizioni e persino l’ironia di Galileo.

Pagina 58

Sulla origine della specie per elezione naturale

538590
Carlo Darwin 4 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Così i nidi degli uccelli variano in parte dipendentemente dalle situazioni prescelte, e dalla natura e temperatura del paese da essi abitati. Audubon ha dato parecchi casi rimarchevoli di differenze nei nidi di una stessa specie nelle provincia del nord e del sud degli Stati Uniti. Ma se l'istinto è variabile, potrebbe chiedersi perchè non fosse concessa all'ape «la facoltà di usare altri materiali quando la cera mancasse». Ma quale altra sostanza potrebbero le api impiegare? Esse adopreranno pel loro lavoro, come io ho osservato, della cera indurita col cinabro o rammollita col lardo. Andrea Knight notava che le api, invece di raccogliere indefessamente il propoli, impiegavano un cemento di cera e trementina, col quale egli aveva intonacato gli alberi spogliati della loro scorza. Recentemente fu dimostrato che le api, invece di cercare il polline sui fiori, impiegano volentieri un'altra sostanza, cioè la farina di avena. Il timore di certi nemici particolari è certamente una qualità istintiva, come può osservarsi negli uccelli che sono ancora nel nido; benchè possa aumentarsi per l'esperienza e per la vista del timore che lo stesso nemico incute in altri animali. Gli animali che abitano nelle piccole isole deserte non temono l'uomo, ed acquistano il timore del medesimo lentamente, come ho provato altrove; e possiamo vedere un esempio di ciò in Inghilterra, nella maggiore selvatichezza di tutti gli uccelli grandi in confronto dei piccoli; perchè gli uccelli grandi furono assai più perseguitati dall'uomo. Possiamo con sicurezza attribuire questa maggiore selvatichezza dei nostri uccelli grandi alla predetta causa, perchè nelle isole disabitate i grandi uccelli non sono più timorosi dei piccoli; e la gazza, così timida in Inghilterra, è domestica in Norvegia, come il corvo dal cappuccio in Egitto (Nota XXVII).

Pagina 216

Se durante il culmine del periodo glaciale le correnti marine erano molto diverse dalle attuali, alcuni abitatori dei mari temperati possono bene aver raggiunto l'equatore; di essi alcuni pochi, giovandosi delle correnti più fredde, avranno forse potuto migrare verso il Sud, mentre gli altri avranno cercato i fondi più freddi e vi saranno sopravvissuti finchè l'emisfero australe alla sua volta sarà stato soggetto ad un clima glaciale ed avrà permesso il loro progresso; nello stesso modo circa, come, al dire del Forbes, esistono anche oggi nelle maggiori profondità dei mari temperati boreali degli spazi isolati abitati da forme artiche.

Pagina 346

Così gli angoli sud-est e sud-ovest dell'Australia sono in condizioni fisiche quasi identiche e sono congiunti da una terra continua, però sono abitati da un grande numero di mammiferi, di uccelli e di piante distinte; e secondo il Bates la stessa cosa avviene coi lepidotteri, e cogli altri animali che abitano la vallata grande, aperta e continua del fiume delle Amazzoni.

Pagina 362

Le piante di acqua dolce e quelle d'acqua salata hanno in generale una vasta estensione geografica e sono molto diffuse; ma ciò sembra derivi dalla natura dei paesi da esse abitati e non ha che ben poca o niuna relazione colla ricchezza dei generi a cui queste specie appartengono. Inoltre le piante collocate agli infimi gradi della scala dell'organizzazione sono generalmente assai più disseminate delle più perfette, ed anche in tal caso non esiste alcun rapporto necessario colla ricchezza dei generi. La causa della grande estensione delle piante di organizzazione inferiore sarà trattata nel capo della Distribuzione geografica.

Pagina 58